Maratona Pgt a Como/ Il Consiglio approva il piano

ztlIl tour de force che ha visto il Consiglio comunale impegnarsi per arrivare all’approvazione del Pgt ha visto la sua conclusione nella seduta di giovedì 13 giugno. Approvato il nuovo piano di governo del territorio, nonostante il permanere di molte critiche e proteste da parte dell’opposizione. La serata, inizialmente contrassegnata da toni molto tesi tra le parti, si è incanalata alla fine su un binario di discussione più positivo, grazie anche alle inattese convergenze tra minoranze e  giunta su alcuni temi, come il destino della palazzina ex Fisac.

La riunione si è aperta con le dichiarazioni preliminari di alcuni consiglieri comunali e membri della giunta, tra i quali lo stesso sindaco, che ha reso noto l’approvazione in via non ancora formalizzata della nuova sistemazione del lungo lago da parte della Regione. Inoltre ancora Lucini ha annunciato che venerdì 21 giugno si terrà all’aula magna del Politecnico in via Castelnuovo la presentazione pubblica del progetto in questione, alla presenza quasi sicura del governatore lombardo Roberto Maroni.

La discussione finale sul Pgt, invece, ha visto come inizio le rimostranze di Laura Bordoli «è incredibile – ha insistito la consigliera ex candidata sindaca – che a un’anno e mezzo dalle elezioni non si è ancora arrivati ad una decisione su un tema così delicato. Ciò è dovuto all’assoluta mancanza di indirizzo politico e di visione strategica da parte della giunta». Sempre la Bordoli ha poi annunciato la presentazione di un ordine del giorno nel quale  chiedeva, partendo dalle valutazioni della Regione sulla necessità di maggiore incisività sul tema dello sviluppo economico, di presentare in occasione del primo Consiglio di settembre una serie di proposte sul traffico, il turismo e il commercio decise da tutti i consiglieri e da implementare nel piano. La proposta è però stata respinta dal assessore Spallino, il quale ha sostenuto che «per regola non si può discutere di strategie e visioni future senza aver prima approvato il piano dei servizi in esame».

Il momento più conflittuale della seduta si è però avuto poco dopo, quando alcuni capogruppo della maggioranza hanno presentato un nuovo documento dai contenuti molti simili a quello della Bordoli, con l’aggiunta di un periodo di sei mesi per monitorare gli effetti del piano da parte degli uffici comunali preposti, oltre che di una postilla finale prevedente la possibilità di ampliare la volumetria edificabile, qualora fosse  considerato necessario dai singoli quartieri al termine di detto lasso di tempo. La  proposta, approvata dalla maggioranza, ha scatenato gli strali delle minoranze: per Cerutti «il punto contrasta con i propositi di difesa del suolo fin qui portati avanti», mentre per Butti «continua a latitare un disegno di sistemazione delle numerose aree dismesse della città». Mario Molteni invece ha fatto notare come « la somiglianza con l’odg precedente provi le lacune del Pgt, note anche alla maggioranza», opinione condivisa anche da Francesco Scopellitti, il quale si è spinto a vedere in ciò «la completa sfiducia riservata a Spallino da parte della sua stessa giunta». Rapinese ha concluso dichiarando che la radice di tutti i problemi riscontrati nel dibattito risiede nella frenesia della giunta di arrivare a tutti i costi all’approvazione, sottovalutando le esigenze di miglioramento fatte proprie da altri gruppi politici.

La svolta, se così si può definire, si è vista in occasione della proposta da parte di Rapinese di riservare al consiglio comunale la facoltà di accertare lo status  della palazzina ex Fisac, includendo la valutazione di motivi economici e “affettivi”, come definito dal consigliere di Paco-Sel Luigi Nessi. Il richiamo è stato così accettato anche dalla Giunta, grazie ad un atteggiamento più collaborativo riscontrato dallo stesso rappresentante della lista Adesso Como.

Si è così arrivati rapidamente alla fase conclusiva, con le varie dichiarazioni di voto delle singole parti: se Peverelli della Lega Nord si è pronunciato per l’astensione, il centro destra ha scelto invece come previsto di porsi in modo contrario, opinione condivisa anche da Luca Cerutti del Movimento 5 Stelle e da Rapinese. Dibattito troppo rapido, molte forzature da parte della maggioranza, scarsa attenzione per le tematiche del turismo e del commercio, presenza nulla di rimandi all’edilizia convenzionata e all’impatto ambientale, sistemazione “inaccettabile” dell’area ex Trevitex: sono questi i punti problematici condivisi da buona parte del “fronte del no”.

Compatta parimenti la maggioranza, come espresso dai pareri favorevoli di Vincenzo Sapere di Paco-Sel, di Andreè Cesareo del Pd, di Marco Tettamanti per Como Civica e di Marco Servettini, sicuri dello “status” migliorabile del testo, ma soddisfatti per il percorso portato a conclusione nonostante le difficoltà. Unica eccezione è stata invece la posizione di Mario Molteni, rimasto astenuto per gran parte delle ultime votazioni. Dopo le pronunce sui singoli ambiti del piano, il consiglio ha quindi approvato l’intero testo, dopo quasi sei ore di riunione ininterrotta: Como adesso ha il suo Pgt. [ Luca Frosini, ecoinformazioni]

1 thought on “Maratona Pgt a Como/ Il Consiglio approva il piano

  1. Speriamo che le buche rientrino nel territorio di Como,alla meno peggio diventeranno Svizzere……

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