
2 agosto/ memoria della strage di Bologna
Il 2 agosto 1980, alle 10.25, una bomba fascista collocata nella sala d’aspetto della stazione di Bologna uccideva 85 persone e ne feriva 200. Tre di queste, Carlo Mauri, Annamaria Bosio e il loro piccolo figlio Luca, erano di Como, in viaggio verso una vacanza che non avrebbero mai trascorso.
Attraverso di loro, ogni anno, Como ricorda tutte le vittime della strage.
In piazza San Fedele, non lontano da dove la famiglia Mauri viveva, è stata collocata una “stele” con i nomi delle 85 vittime; attorno 11 leggii, disposti a cerchio come le ore di un orologio, quell’orologio della stazione diventato il simbolo della strage; il leggio mancante segna i “minuti 25”, l’ora della strage; sui leggii brani di un “diario” scritto da Gerardo Monizza, amico di Annamaria, Carlo e Luca.
La gente si ferma, legge i brani del diario, legge i nomi delle persone uccise, toglie le lettere di cartone per sottolineare la memoria, indugia, parla.
Discorsi ridotti al minimo, molta partecipazione.
Alle 10,25 le campane della chiesa di San Fedele suonano. Non a morto, per fortuna.
L’installazione memoriale – realizzata da Auser-Università Popolare, NodoLibri, Associazione Memoria Condivisa – Memoria e Verità, con il patrocinio del Comune di Como – Assessorato alla Legalità, e con la collaborazione di Teatro Sociale, Libreria Ubik, Euroscatola, Eliolux – dura per tutta la giornata di domenica 2 agosto, dalle 9 alle 21.
[Fabio Cani, ecoinformazioni]
Alcuni momenti del ricordo della strage.