Omofobia/ Intervenga Lucini

omofobiaMentre il Parlamento ancora esita a riconoscere diritti fondamentali di civiltà e mentre a Como ancora non è possibile la trascrizione di matrimoni gay celebrati all’estero, pratica dichiarata pienamente legale dal tribunale che ha giudicato legittima la scelta del sindaco di Milano Pisapia, l’oltranzismo integralista, oscurantista, antibiologico e immorale nuovamente crea vergogna e problemi alla città  con l’appuntamento programmato per il 10 ottobre. Lo denuncia il Coordinamento comasco contro l’omofobia che con il comunicato che segue chiede al sindaco Lucini e alla maggioranza di centrosinistra al governo della città di agire: «chiediamo che la città di Como e nella fattispecie il sindaco Lucini e la sua giunta, diano un chiaro messaggio senza titubanza verso determinati individui che istigano al razzismo e al mancato riconoscimento delle coppie di fatto sia civilmente che giuridicamente».

«Basta talebani omofobi a Como. Che il consiglio comunale rispetti leggi e sentenze della corte europea e vieti certe manifestazioni che vanno contro ogni buonsenso.
Ancora oggi, dopo tutto lo sforzo che viene richiesto ai cattolici italiani, da sempre purtroppo retrogradi e oscurantisti nella lettura del messaggio cristiano, li troviamo ancora qui a Como il 10 ottobre, che vogliono imporre uno stereotipo di famiglia che nel 70% dei casi finisce con un divorzio e con dei bambini che ne soffrono e crescono con seri problemi psicologici all’interno di una lotta tra diritti e imposizioni dei vari genitori, utilizzando anche metodi giuridici che peggiorano la situazione mentale di questi bambini. Questo definisce già di per se il fallimento della famiglia tradizionale.
Noi come Papa Bergoglio ci troviamo in casa a convivere con dei talebani e come lui oggi ha detto al Sinodo sulla famiglia, “la Chiesa a porte chiuse tradisce se stessa” , ci troviamo  entrambi ad affrontare l’ottusità comune di questo paese. Ogni forzatura del Papa per offrire una nuova lettura contemporanea del messaggio cristiano è valso vano, logicamente il suo pensiero è accompagnato dall’esperienza del suo operato in Sud America. Esperienze che i cattolici italiani non sanno nemmeno cosa siano, dato che sono stati cresciuti accettando dittature e imposizioni che hanno portato nel mondo, una tra tante le “spose bambine” o addirittura nascondendo e aiutando a fuggire i peggiori nazisti alla fine della seconda Guerra Mondiale. Ricordiamo ancora tutti le dinamiche scaturite dagli alti prelati in Ruanda, è per questo che chiediamo che la chiesa faccia ora un passo indietro e la smetta di giocare con la vita delle persone per chiari interessi che reputiamo stupidi quando la vita umana viene messa al secondo posto.
Quindi chiediamo che la città di Como e nella fattispecie il sindaco Lucini e la sua giunta, diano un chiaro messaggio senza titubanza verso determinati individui che istigano al razzismo e al mancato riconoscimento delle coppie di fatto sia civilmente che giuridicamente.
Ricordiamoci che ogni bambino cresciuto in casa famiglia o in riformatorio è una chiara sconfitta della nostra società. Un bambino costretto nel sud del mondo a morire di fame perché non può venire adottato da noi, è una macchia di sangue sulla fronte di ogni cattolico.
E terminiamo ricordando lo slogan del Comitato Comasco contro l’Omofobia “ai bambini basta l’amore”.
Ci auguriamo di non trovarci ancora tra un mese delle sanzioni da parte della Corte Europea, che vanno oltre ai 5 mila euro di multa per ogni coppia non sposata, che saremo noi ancora a pagare e non i nostri amministratori, che giocano coi nostri diritti e il nostro portafoglio.

Se leggi e sentenze non saranno rispettate dovremo ancora una volta scendere nelle piazze italiane ma a questo punto sarà anche obbligatorio procedere con delle class action affinché siano direttamente i responsabili a pagare tutti i costi, che l’Italia deve sopportare per l’aggrado di pochi. [Coordinamento comasco contro l’omofobia]

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