6 marzo/ 26° Congresso provinciale delle Acli di Como

 

26confressoacliDomenica  6 marzo, nella Sala d’onore di Villa Olmo si terrà il 26° Congresso provinciale delle Acli di Como. Leggi il programma. Il tema, Acli per un rinnovato impegno per il cambiamento e la solidarietà, sarà oggetto della discussione dai 100 delegati, eletti dagli oltre 5000 associati nella nostra provincia, cui si aggiungono i responsabili dei servizi e delle imprese sociali al servizio dei lavoratori e dei cittadini, quali il Patronato, il Caf, l’Enaip e le Cooperative acliste.

A presiedere il Congresso è stato chiamato Giovanni Bianchi, ex presidente delle Acli nazionali, assiduo frequentatore della nostra città, dove in qualità di Presidente nazionale dell’Associazione dei Partigiani Cristiani ha tenuto anche l’ultima commemorazione del 25 aprile. Attesi rappresentanti qualificati delle tante realtà istituzionali e associative che quotidianamente si rapportano con le Acli nel sociale e nella Chiesa, a cominciare dalla Prefettura e dalle organizzazioni sindacali, del mondo cattolico, della cooperazione, del volontariato.

Il sindaco di Como Mario Lucini porterà un suo saluto, mentre S.E. il Vescovo Diego Coletti, impossibilitato a partecipare, ha affidato a mons. Pierino Riva, Vicario Episcopale per Como, il compito di rappresentarlo e di leggere un suo messaggio.

Con la celebrazione di questo Congresso si chiude, a norma di statuto, l’esperienza di Luisa Seveso come presidente provinciale. Seveso era stata eletta, prima donna nella storia dell’associazione provinciale, nel 2008 e riconfermata nel 2012 con il consenso unanime di tutti gli aclisti. In questi anni ha consolidato significativamente i rapporti con i più importanti attori istituzionali ed ecclesiali partendo dall’impegno dell’organizzazione e suo personale sui temi sociali, come l’accoglienza ai rifugiati, i diritti di cittadinanza per i ceti deboli, la promozione del lavoro per i giovani.

L’eredità che affida al nuovo gruppo dirigente, che sarà definito dal Congresso di domenica, è molto positiva per qualità e quantità di azioni realizzate.

Il suo auspicio, nel lasciare la carica ma non la vita dell’associazione, è sintetizzato da questa considerazione «In questa esperienza abbiamo incrociato molti giovani competenti e preparati, capaci di metterci quel pezzo di cuore indispensabile per trasformare un lavoro in un impegno più complessivo. Mi piace pensare che anche grazie a questi giovani che ogni giorno incontriamo nel nostro “mestiere” sociale potranno continuare ad esistere Acli capaci di futuro. A questi giovani e a chi raccoglierà il testimone il 6 marzo prossimo l’augurio più caloroso per un buon cammino insieme».

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