Giorno: 4 Marzo 2016

L’Arci/ NO alla guerra in Libia

ripudiaFrancesca Chiavacci, presidente nazionale dell’Arci: Prima che la follia prenda il sopravvento il movimento per la Pace deve tornare a essere protagonista di una grande mobilitazione preventiva per spegnere i motori della guerra. L’Arci ci sarà. 

Ci  riempie d’orrore l’assassinio di Fausto Piano e Salvatore Failla, i due tecnici italiani sequestrati in Libia mesi fa. Le circostanze della loro uccisione sono ancora tutte da chiarire. Ma ciò che ora conta è esprimere vicinanza alle loro famiglie e profondo rispetto per il loro dolore.

E’ inaccettabile infatti che la loro crudele morte – che si aggiunge al recente terribile assassinio di Giulio Regeni – venga strumentalizzata con deliranti dichiarazioni di esponenti politici italiani. O, peggio ancora, per cercare di giustificare i preparativi di guerra già in atto da parte del nostro paese.

Un paese, non dobbiamo dimenticarlo mai, che in Libia ha un feroce passato coloniale e che, anche solo per questo, dovrebbe tenersi fuori da qualsiasi iniziativa militare.

Invece, in barba all’articolo 11 della Costituzione, il nostro governo si appresta addirittura ad assumere il comando delle operazioni su input del Pentagono americano. Magari con l’appoggio dell’Egitto, al prezzo dell’omertà sull’assassinio di Giulio.

Anche l’ex presidente del consiglio Romano Prodi, profondo conoscitore della realtà libica, è intervenuto per sconsigliare l’intervento e chiedere prudenza.

La Libia è terreno di scontro e di conquista di varie fazioni. Neppure un loro eventuale momentaneo accordo, utilizzato per dare il via all’intervento armato, potrebbe garantire l’esistenza di un interlocutore credibile.

La guerra non deve essere mai il mezzo per la soluzione delle controversie internazionali. Ma il nostro governo si appresta a farla e nelle condizioni peggiori possibili. Questo provocherà un incendio nell’intera regione, con conseguenze imprevedibili e ingovernabili.  Si rafforzerà immediatamente ogni forma di terrorismo sullo scenario mondiale, secondo una ben nota spirale guerra-terrorismo che invece va spezzata.

Prima che la follia prenda il sopravvento il movimento per la pace, che non ha mai smesso di agire in questi anni  anche se in forme meno visibili del passato, deve tornare a essere protagonista di una grande mobilitazione preventiva per spegnere i motori della guerra. L’Arci ci sarà. [Francesca Chiavacci, presidente Arci]

 

Giovanni Corradini a La Feltrinelli

andreamiglioreLa presentazione di  Diario di un professore [Europea edizioni, Roma] di Giovanni Corradini il  4 marzo  alla libreria Feltrinelli di Como, ha fatto conoscere al pubblico (molto numeroso) una figura di intellettuale fuori dagli schemi, programmaticamente eclettico, con un bagaglio di esperienze in ambiti molto distanti, dal cinema alle arti visive, dalla scrittura di saggi politici e storici a quella di racconti e poesie, compiute in varie parti del mondo e nei contesti più disparati. Una ricerca della quale ha riassunto, con divertente arguzia toscana, i fondamenti: curiosità inesauribile, occhi aperti sulla modernità, primato della relazione sulla nozione. Durante l’intervista, curata da Rosa De Rosa, Jasmine Monti ha letto alcuni brani tratti dai suoi libri. [Foto Celeste Grossi]

Per Como con Lecco senza dividere il Lario

Villa SaporitiNon tutti considerano – come sarebbe forse opportuno – le proposte di Maroni battute da bar. Il problema è che non di  tutti i misfatti si potrà occupare la magistratura e come già successo con la boutade di Del Rio poi diventata distruzione della democrazia delle province anche le balzane proposte delle destre al potere in Lombardia possono fare molto male al territorio. Naturale quindi che la presidente della Provincia di Como confermi la contrarietà diffusa e profonda al progetto di smembramento dell’unità territoriale della provincia e dello stesso Lario.  (altro…)

6 marzo/ 26° Congresso provinciale delle Acli di Como

 

26confressoacliDomenica  6 marzo, nella Sala d’onore di Villa Olmo si terrà il 26° Congresso provinciale delle Acli di Como. Leggi il programma. Il tema, Acli per un rinnovato impegno per il cambiamento e la solidarietà, sarà oggetto della discussione dai 100 delegati, eletti dagli oltre 5000 associati nella nostra provincia, cui si aggiungono i responsabili dei servizi e delle imprese sociali al servizio dei lavoratori e dei cittadini, quali il Patronato, il Caf, l’Enaip e le Cooperative acliste.

A presiedere il Congresso è stato chiamato Giovanni Bianchi, ex presidente delle Acli nazionali, assiduo frequentatore della nostra città, dove in qualità di Presidente nazionale dell’Associazione dei Partigiani Cristiani ha tenuto anche l’ultima commemorazione del 25 aprile. Attesi rappresentanti qualificati delle tante realtà istituzionali e associative che quotidianamente si rapportano con le Acli nel sociale e nella Chiesa, a cominciare dalla Prefettura e dalle organizzazioni sindacali, del mondo cattolico, della cooperazione, del volontariato.

Il sindaco di Como Mario Lucini porterà un suo saluto, mentre S.E. il Vescovo Diego Coletti, impossibilitato a partecipare, ha affidato a mons. Pierino Riva, Vicario Episcopale per Como, il compito di rappresentarlo e di leggere un suo messaggio.

Con la celebrazione di questo Congresso si chiude, a norma di statuto, l’esperienza di Luisa Seveso come presidente provinciale. Seveso era stata eletta, prima donna nella storia dell’associazione provinciale, nel 2008 e riconfermata nel 2012 con il consenso unanime di tutti gli aclisti. In questi anni ha consolidato significativamente i rapporti con i più importanti attori istituzionali ed ecclesiali partendo dall’impegno dell’organizzazione e suo personale sui temi sociali, come l’accoglienza ai rifugiati, i diritti di cittadinanza per i ceti deboli, la promozione del lavoro per i giovani.

L’eredità che affida al nuovo gruppo dirigente, che sarà definito dal Congresso di domenica, è molto positiva per qualità e quantità di azioni realizzate.

Il suo auspicio, nel lasciare la carica ma non la vita dell’associazione, è sintetizzato da questa considerazione «In questa esperienza abbiamo incrociato molti giovani competenti e preparati, capaci di metterci quel pezzo di cuore indispensabile per trasformare un lavoro in un impegno più complessivo. Mi piace pensare che anche grazie a questi giovani che ogni giorno incontriamo nel nostro “mestiere” sociale potranno continuare ad esistere Acli capaci di futuro. A questi giovani e a chi raccoglierà il testimone il 6 marzo prossimo l’augurio più caloroso per un buon cammino insieme».

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