ecoinformazioni 537/ Acsm-Agam backstage

537Anticipiamo dal numero 537 del settimanale ecoinformazioni l’editoriale di Gianpaolo Rosso Acsm-Agam backstage

Nelle cronache del tempestoso consiglio comunale del 21 aprile, dedicato alla vendita di parte del pacchetto azionario Acsm-Agam del Comune di Como, ci si è concentrati giustamente sul merito della questione evidenziando i diversi punti di vista. In quella seduta sono però avvenute alcune piccole cose che svelano come a una maggioranza battuta dai propri errori si possa affiancare una minoranza vincente per dispetto. La prima novità del dibattito è una buona notizia. C’è un consigliere di un partito razzista e xenofobo che non perde occasione per lanciare invettive contro i migranti, inviti a chiudere le frontiere e a sostituire quel poco di accoglienza che si riesce a dare loro con espulsioni, carcerazioni, discriminazioni. Ebbene – questa è la notizia – nel Consiglio del 21 aprile Giampiero Aiani è stato zitto, si è dimenticato di sé stesso. Il Consiglio così, pur con i suoi limiti, è sembrato un consesso di esseri umani. La seconda novità è che nel dibattito sulla vendita dell’Acsm-Agam ha fatto il suo ingresso la moglie di Alessandro Rapinese. «Mia moglie viene e a casa e mi dice: sai ho comprato diecimila euro in azioni. Allo sportello mi hanno detto che non hanno mai perso valore… bene ora valgono 600 euro». Ecco una cartesiana spiegazione della necessità di tenersi i pacchetti azionari Acsm-Agam. Ed ecco infine l’eroica dichiarazione con la quale Marco Butti, ordinariamente equilibratissimo e capace di misurare con attenzione parole e azioni, ha concluso la sua appassionata filippica contro la svendita comunale del gioiello industriale: «Noi siamo a Como e facciamo l’interesse di Como. A noi Di Monza non ci interessa, non ci interessa di Brescia, non ci interessa di Milano. Perché noi vogliamo morire comaschi, né bresciani né milanesi». [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]

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