Severino/ Fermare i flussi è impossibile

africa

Osservate bene questa foto, le dimensioni dell’Africa, quelle dell’Italia e dell’Europa. In basso un continente immenso, in alto un orticello.


Immense sono anche le ricchezze naturali della Africa, le più grandi ricchezze del Pianeta che come è noto, non appartengono ai suoi abitanti e succede che, a differenza della percezione di un esodo di massa, una esigua minoranza degli africani, tentano in ogni modo di raggiungere l’orticello nella speranza di recuperare qualche briciola di questa ricchezza che, a loro è stata sottratta e che in buona parte, lì è andata a finire.
Nell’orticello le cose non sono gradite e ci si attrezza con scarsi risultati a respingere gli “invasori”.
Ma la ricchezza dell’Africa è soprattutto la peculiarità della sua popolazione. Oltre un miliardo e duecento milioni di abitanti, di cui oltre ottocento milioni sono giovani con meno di 21 anni di età.
L’orticello è abitato per la maggior parte da vecchietti, con qualche ragione preoccupati ed un po’ di scoreggette razziste che considerano gli africani, selvaggi
, sottosviluppati e portatori di sub-culture primordiali.
Ma in Africa è in atto un processo inarrestabile sul quale riflettere, quello della scolarizzazione di questi ottocento milioni di giovani che sempre di più frequentano scuole primarie, secondarie, licei ed università. Giovani che hanno una gran voglia di studiare, sia pure in condizioni di grande difficoltà, in classi composte da 60/70 e oltre di studenti, percorrono cinque, sei, sette chilometri a piedi, sotto un sole cocente, per raggiungere le scuole, si ripassano le lezioni sotto un albero, perchè sono giovani che non vanno a scuola perchè ci “devono” andare ma ci vanno perchè ci “vogliono” andare.
Inoltre una stragrande maggioranza di loro, oggi accedono a Internet, magari con PC un po’ vecchiotti, ma scoprono ed osservano il mondo in tempo reale. Un mondo che vorranno conoscere e rivendicheranno il diritto di conoscere, di conoscere altre culture anche per comprendere meglio come sviluppare un loro impegno e la volontà sempre più crescente di essere protagonisti del cambiamento delle condizioni di vita nei loro Paesi.
Se si insiste nella volontà di difendere l’orticello erigendo muri, fili spinati, respingendo barconi, diffondendo rancore, alimentando paure nel tentativo di affrontare quello che erroneamente si continua a considerarlo un “fenomeno” da contenere, anziché un elemento strutturale della realtà economica e sociale, si esaspereranno i conflitti con un esito scontato… si verrà travolti. [Severino Proserpio per ecoinformazioni]

 

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