Varese pride/ Finocchi contro l’omofobia

Pride finocchiritSono colorati, allegri, ma soprattutto sono tanti, inaspettatamente e rumorosamente. Sono almeno millecinquecento, ma potrebbero essere anche duemila i partecipanti, il 18 giugno, al primo Varese pride. Con i rappresentanti della comunità lgbt, uniti sotto le bandiere di Arcigay, dei Sentinelli di Milano, di Lesbicità progresso, dei ragazzi di curvArcobaleno o di Agedo, i manifestanti che hanno invaso pacificamente le vie di Varese per quattro ore tra le 14 e le 18 erano anche eterosessuali, cittadini/ e comuni insieme per chiedere pari diritti umani per tutti. Tra essi anche una delegazione del Comitato comasco contro l’omofobia.

gay pride comoCome ha dichiarato nel discorso di chiusura del corteo Isabella Mauceri, rappresentante dell’organizzazione della manifestazione: «I diritti, soprattutto se innegabili, non possono essere negati».

I circa duemila partecipanti hanno colorato le vie di Varese sfilando dietro a un carro da cui veniva diffusa musica e la gioia del corteo ha coinvolto molti passanti e altre persone si sono affacciate dalle finestre curiose e divertite e qualcuno ha persino esposto un finocchio sul balcone. E proprio il finocchio è diventato quasi il simbolo del Varese pride, dato che i membri del Salotto, uno degli soggettidi supporto della giornata, ne hanno distribuiti tanti per ironizzare sul termine dispregiativo adottato per definire gli omossessuali.

Pride arcigayNel discorso conclusivo Federico Galbiati, vice presidente di Arcigay, si è dimostrato molto soddisfatto della riuscita di questa manifestazione che pareva essere destinata all’insuccesso e che invece lo ha portato a mostrare Varese città attiva per i diritti civili. E la soddisfazione per la così ampia partecipazione è ben giustificata, dato che Varese è dal 1992 Comune ad alta densità leghista, e che il pride è stato osteggiato fino all’ultimo, con una modifica del percorso annunciata dalla Questura solo tre giorni prima con la motivazione che potevano crearsi disordini al passaggio dei manifestanti vicino a sedi di partititi omofobici.

Invece la giornata è stata assolutamente tranquilla e il messaggio che si voleva trasmettere, passato appieno; lo sintetizza Giovanni Boschini, presidente di Arcigay Varese: «Noi ci siamo e ci saremo sempre». .

Già, perchè se con la manifestazione si festeggiava l’entrata in vigore della legge sulle unioni civili, bisognava anche fare i conti con la ferita ancora aperta della strage di Orlando, che ha visto la morte di 49 persone in un locale gay in una sparatoria avvenuta nel corso della notte tra l’11 e il 12 giugno. Le vittime della follia omofoba arrivata all’apice negli Stati Uniti sono state ricordate sia durante il corteo quando Valentina Cusano, la dj sul carro, ha invitato la folla a un lungo applauso dedicato alle vittime americane, sia quando al termine del corteo è stato osservato un minuto di silenzio in loro memoria, accompagnato dallo sventolio di bandiere arcobaleno e simboli di solidarietà alle vittime di violenza omofobica..

A proposito della tragedia di Orlando e della crescita del movimento lgtb in Italia è intervenuto, Rami Shakra, del Consolato statunitense a Milano, che ha ringraziato i partecipanti per la testimonianza di valori umani come la solidarietà e l’empatia, che il popolo italiano ha dimostrato con post e messaggi indirizzate ai familiari delle vittime. Shakra ha poi sottolineato come la lotta per il riconoscimento di pari diritti per tutti è in lenta crescita con un percorso certo non privo di difficoltà, ma che sta trovando sempre più appoggio tra rappresentanti politici e comuni cittadini.

Immagini pride pallonciniLa natura del pride, nelle parole di Isabella Mauceri, è quella di essere uno sfogo festoso contro il dolore, e proprio in festa si è conclusa la giornata, con la musica di Sza sza discoclub e del Salotto..

Oltre che la riuscita pressoché perfetta dal punto di vista organizzativo, la vittoria del primo Varese pride è stata quella di avere avuto una risposta eterogenea anche per età. La manifestazione è stata animata da persone di tutte le età: bambini, ragazzi – tanti -, adulti di mezza età e qualche anziano, tutti uniti sotto i colori della bandiera arcobaleno e inneggianti alla parità di diritti, per la quale la lotta non cesserà mai, se non con la vittoria. [Pietro Caresana per ecoinformazioni]

Guarda la galleria delle foto del Gay pride di Pietro Caresana.

6 thoughts on “Varese pride/ Finocchi contro l’omofobia

  1. Peccato che nn venga menzionato il Comitato comasco contro l omofobia nato un anno e mezzo fa, al quale aderisce anche l Arci di Como fra gli organizzatori e partecipanti della Gaia pride. Una volta tanto che Como c’è nn è cosa da poco ometterla manco fossimo una metropoli. Felici e soddisfatti potete rifarfi con la galleria di Repubblica o sulla stessa nostra pagina di fb

    1. Grazie della segnalazione. Naturalmente non sono stati citati tutti i gruppi presenti.Abbiamo comunque provveduto a inserire il riferimento alla presenza comasca, il link al Coordinamento comasco contro l’omofobia e la foto presente sulla pagina fb.

  2. Si eravamo anche tra i promotori della manifestazione. Quindi non proprio un delegazione…

  3. Una intervista, un articolo è non una dicitura scarna, c’è la devi . Il coordinamento esiste , e lavora anche a Como

    1. Cmq abbiamo aderito e ci siamo fatti in quattro per portare gente da Como e per far parlare ,ma nessuno ci ha ascoltato

    2. Grazie Paolo. Certo che vogliamo dare spazio (esistiamo per questo!) al Coordinamento del quale ovviamente abbiamo già parlato in altre occasioni su ecoinformazioni. Ospiteremmo volentieri già adesso una presa di posizione del comitato sulla manifestazione di Varese. Se il Coordinamento ci manda un testo lo useremo certamente.

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