Giorno: 25 Giugno 2016

25 giugno/ Musica, canti e balli salentini con Ariacorte

salentoAgli appassionati di danze popolari segnaliamo che, alle  21 di sabato 25 giugno, piazza Cavour a Como ospiterà una serata di musica, canti e balli salentini con il gruppo Ariacorte, organizzata dall’Associazione Culturale Salento nel Cuore nell’ambito della terza edizione di Pizzicando il Lario. Un’occasione di divertimento e di incontro con una realtà locale italiana, ma certamente differente rispetto alla nostra. (altro…)

Paco-Sel e Sel sospendono la collaborazione al Coordinamento politico

confastampaselpacoseltuttiSi complica ancora di più la vicenda del centrosinistra al governo del Comune di Como. I due consiglieri di Paco-Sel Luigi Nessi e Celeste Grossi, il portavoce provinciale di Sel Marco Lorenzini, Gianluigi Fammartino del Coordinamento di Paco-Sel, d’intesa con gli attivisti di Paco e di Sel, consultati nelle giornate del 23 e 24 giugno, hanno comunicato la decisione di sospendere la collaborazione del gruppo al Coordinamento politico della coalizione che sostiene la giunta Lucini.  (altro…)

L’Ordine degli Architetti di Como tra premi e film

È un periodo intenso, questo, per l’Ordine degli Architetti di Como: mercoledì 22 giugno sono stati consegnati i premi dell’edizione 2015 del Premio Maestri Comacini, mentre il giorno seguente proprio dalla sede dell’Ordine, al Novocomum, è cominciata la nuova edizione del Lake Como Film Festival.

PremioMaestriComacini-2015

Il Premio Maestri Comacini, di cui è possibile vedere nella sede dell’Ordine, l’esposizione delle opere presentate e di quelle selezionate, da più di vent’anni indica le migliori opere progettate sul territorio provinciale da professionisti iscritti agli Ordini degli Architetti o degli Ingegneri (che insieme lo organizzano). Divisa come sempre in diverse categorie (nuove costruzioni; recupero di costruzioni esistenti; spazi urbani e infrastrutture; architetture d’interni), la presente edizione fa riferimento alle opere progettate e realizzate fra gennaio 2012 e dicembre 2014. Tra le non moltissime opere presentate (28 in tutto), la giuria ha scelto per le nuove costruzioni l’edificio di via Volta 16 a Erba di Marco Ortalli e Dario cazzaniga, tra le costruzioni recuperate la casa G di Lorenzo Guzzini a Como, per gli spazi urbani il Ponte del Chilometri di Paolo Brambilla, Renato Conti e Corredo Tagliabue, tra le architetture d’interni l’appartamento VM a Cantù di Lopes Brenna Architetti; com’è ormai tradizione, inoltre, vengono premiati, oltre ai progettisti, anche i committenti e le imprese costruttrici.

La premiazione e l’inaugurazione della mostra sono state anche l’occasione per una informale verifica dello stato di salute dell’architettura comasca, ma la lunga prolusione del presidente della giuria, Nicola Di Battista, non ha mancato di suscitare perplessità, per molte affermazioni approssimative e banalizzanti, ma soprattutto per il rifiuto, quasi sdegnoso, di assunzione di responsabilità etica riguardo alla professione di architetto (in risposta alla “proposta” di Salvatore Settis di istituire un “giuramento di Vitruvio” affine al giuramento di Ippocrate dei medici); viceversa, non è difficile vedere quanto sarebbe importante una più attenta valutazione degli aspetti etici di tutti gli esercizi professionali, anche di quello progettuale.

La sera seguente, sempre nella sala al piano terra del Novocomum, gratificato come di consueto di un approfondimento interpretativo (questa volta a cura di Attilio Terragni), ha preso il via la nuova edizione del Lake Como Film Festival con tre documenti visivi dedicati ad altrettanti capi d’opera architettonici del mondo occidentale: il Salk Institute di La Jolla in California, progettato da Louis Kahn; l’Opera di Oslo, dello studio Snøhetta; il Centre Pompidou a Parigi, di Renzo Piano e Richard Rogers. I tre contributi, assai diversi tra loro nonostante che appartengano a un’unica serie (intitolata “Le cattedrali della cultura”), non hanno del tutto convinto il pubblico presente: molto rifiniti dal punto di vista formale, non hanno saputo in realtà raccontare le architetture proposte, così che l’approccio è sembrato eccessivamente estetizzante.

È uno dei problemi centrali del cinema di architettura (e di paesaggio) che sicuramente ci sarà modo di approfondire nel corso del festival.

[Fabio Cani, ecoinformazioni]

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