Il campo governativo apre il 19 settembre e sarà aperto

Aprirà lunedì 19  mattina il Campo governativo di via Regina Teodolinda a Como. Si presenta come uno spazio relativamente ristretto nel quale i moduli abitativi per 300 persone e quelli destinati ai servizi, alla lavanderia, alle diverse opportunità offerte dalla Cri e dalla Caritas sembrano poter offrire tutto ciò che era stato promesso ci fosse. Il tendone mensa della Caritas è in via di allestimento, il servizio pasti dopo la prima giornata sarà gestito da una ditta esterna. In sostanza vitto, alloggio, possibilità di entrare nel percorso di accoglienza italiano, possibilità di avere una consulenza legale professionale e nei giorni successivi anche altri servizi organizzati di concerto con altre organizzazioni di solidarietà che dalla Caritas riceveranno i pass indispensabili per entrare.

Ma la cosa che interesserà più i migranti sarà la confermata possibilità non solo di entravi, ma soprattutto di uscirne. Il campo si presenta aperto e anche coloro che si doteranno dell’indispensabile foto pass da esibire all’ingresso potranno uscirne liberamente e saranno riammessi purché la loro assenza non superi le 72 ore. Anche il tempo di permanenza massimo sarà elastico, “personalizzato”. Rigidità invece viene annunciata per l’accampamento della stazione San Giovanni: tutti i servizi saranno concentrati da lunedì esclusivamente nel Campo governativo, sospese anche tutte le mense; certo lo sgombero dell’infopoint dei solidali e delle solidali, certo lo sgombero di tutto ciò che è in stazione (tempi non definiti, ma certamente brevi). In sostanza il modello è quello del Campo Cri di Ventimiglia con qualche apertura in più ai diritti dei migranti come era stato richiesto dalla rete Como senza frontiere e dalla Mensa di Sant’Eusebio. All’incontro con i giornalisti del 17 settembre sono intervenuti:  la Prefettura (Corrado Conforto Galli), Cri ( Matteo Fois) e Caritas (Roberto Bernasconi) all’incontro-sopralluogo. [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]

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