Opposte priorità

Evidenzia divergenze di priorità con le destre al governo La prossima Como, il laboratorio politico che unisce le sinistre comasche. La sinistra dichiara la più completa contrarietà ai primi provvedimenti della Giunta Landriscina contro i poveri della città. Leggi nel seguito il testo del comunicato.

«Questione di priorità.

Abbiamo visto come la nuova, ed appena insediata giunta, abbia deciso immediatamente qual è il più urgente problema da risolvere a Como: allontanare dal centro storico ambulanti e questuanti.

Lo “scandalo” a loro avviso non è la povertà, non sono le persone costrette a dormire all’aperto, e senza servizi igienici adeguati, o a vivere di espedienti. Lo scandalo secondo loro è l’elemosina, lo scandalo è l’offerta di una rosa mentre si prende l’aperitivo al Bar.

Per la nuova maggioranza, e anche drammaticamente per l’opposizione guidata da Traglio, siccome non si è capaci di combattere la povertà si sceglie di combattere i poveri.

E lo si fa allontanandoli da quella che diventa “la città”, ovvero il centro storico, con una retorica da “zona rossa” che tende a differenziare, in ogni intervento, anche in quelli meno condivisibili, i quartieri di cintura dal centro.

 

Noi della Prossima Como rifiutiamo sia la retorica ipocrita e perbenista del “decoro urbano”, sia le leggi, come l’odiosa Minniti-Orlando, che la rendono applicabile. Pratica che, tristemente, accomuna la Lega al Pd.

Anche i mendicanti sono cittadini, anche i mendicanti sono persone, anche gli ambulanti sono comaschi. Landriscina e Locatelli sono anche i loro sindaco e vicesindaca, noi della Prossima Como ci auguriamo che la maggioranza faccia una semplice considerazione: che destino riserva il comune a queste persone. Le vuole semplicemente invisibili o allontanate dalle città, o le vuole integrare e aiutare? Vogliamo la deportazione amministrativa o l’emancipazione dal bisogno? Como è una città in cui essere povero diventerà un crimine?

Noi della Prossima Como rimarchiamo, come già detto in campagna elettorale, che esistono altre priorità.

Oltre al necessario intervento del comune nella gestione di quella permanente “emergenza”, costituita dalla mancanza di alloggi per i senza fissa dimora di Como, ricordiamo come la qualità dell’aria sia penosamente bassa in città e spetti al comune porvi rimedio.

Proprio nel giorno in cui il comune indicava negli ambulanti e nei mendicanti il pericolo pubblico numero uno, una ricerca del Valduce e del Sant’Anna ricordava come fosse preoccupante la correlazione tra inquinanti (biossido di azoto, anidride solforosa, ozono e pm 10) e malattie cardiovascolari (infarti ed ictus sopratutto).

Per risolvere questo gigantesco problema, che è letteralmente questione di vita e di morte per moltissimi nostri concittadini, servono ricerche, riflessioni, progetti ad ampio respiro, lenti a realizzarsi e a dare frutto, ma non per questo meno indispensabili.

Certo fa più effetto un provvedimento che criminalizza la povertà, rapido a farsi, a costo zero, in difesa della “rispettabilità borghese” e del cosiddetto “decoro urbano”». [La prossima Como]

 

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