Arci/ Civismo attivo per limitare le vittime

«Decisioni che valutiamo pericolose e imprudenti sacrificano la salute dei cittadini e delle cittadine all’interesse, ritenuto superiore alla vita stessa, dell’economia del profitto di alcuni a danno di tutti/e gli/le altri/e. La Lombardia cambia colore per consentire a qualunque costo l’orgia consumistica del Natale (che nulla ha a che fare con le convinzioni religiose e con qualsiasi tipo di spiritualità, salvo l’adorazione del dio denaro), si attenuano i provvedimenti per la sicurezza sanitaria anche nella nostra provincia parte del cratere lombardo del covid. E’ necessario impegnarsi in prima persona per diminuire il numero dei contagiati e delle vittime causati dall’indebolimento delle cautele in luoghi come il Comasco dove il contagio ancora corre e uccide. 

Per questo L’Arci, anche in questo momento drammatico, fa  la sua parte di organizzazione di promozione sociale e invita tutte e tutti al civismo attivo promuovendo la  campagna  di azione civile Io positivo, penso che abbiamo la speranza possa salvare tanti dal contagio.

La diffusione di pratiche di civismo attivo, non causalmente del tutto oscurate nella stampa ufficiale nonostante tre comunicati stampa dell’Arci provinciale (una delle più grandi associazioni comasche circa 4000 iscritti), rimane la soluzione più adeguata. Noi proponiamo a chi può (solo a chi può, tanti purtroppo non possono e vengono deportati in luoghi di lavoro spesso insicuri a svolgere attività non essenziali) (altri corrono rischi per tutti noi lavorando in settori vitali) di autolimitare le proprie possibilità di contagiare altri immaginandosi positivi e agire di conseguenza. Ciò è necessario anche perché molti sono positivi asintomatici e non possono sapere di esserlo e certo non devono fare tamponi quotidiani per saperlo. Inoltre l’azione di civismo attivo mette in primo piano la libera scelta di chi considera la salute un bene comune, lotta per evitare altri morti senza aspettare decreti o ordinanze e lo fa con maggiore convinzione quando i provvedimenti del governo – pressato dalle regioni il cui unico scopo è garantire guadagni al commercio e permettere l’orgia consumistica del Natale – sono irresponsabili e determinano un sicuro incremento delle vittime».[Gianpaolo Rosso, presidente Arci Como]

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