VIDEO/ 26 gennaio/ Con i miei occhi di Felicia Langer

Il 26 gennaio 2022 alla Camera penale di Milano, nella sala Eligio Gualdoni, è stato presentato il libro Con i miei occhi di Felicia Langer. Tra i relatori Ugo Giannangeli (curatore), Giuliano Spazzali e Manuel Sarno.

Mercoledì 26 gennaio al Tribunale di Milano, nella sala Eligio Gualdoni della Camera penale è stato presentato il libro Con i miei occhi. Una testimonianza della repressione di Israele contro i palestinesi (1967-1973) di Felicia Langer. Un racconto da cui emerge la poca umanità di un sistema statuale in cui potere esecutivo e giudiziario si confondono e insieme vanno a perorare discriminazioni gravissime. Con i miei occhi è la testimonianza diretta di una repressione che le autorità israeliane praticano ormai da decenni con l’ausilio di una legislazione definita «peggiore di quelle del regime razzista in Sudafrica» – nell’espressione dell’arcivescovo anglicano Desmond Tutu recentemente scomparso – e nel quasi totale silenzio della comunità internazionale. L’attualità del libro è risuonata nelle parole di Ugo Giannangeli, avvocato e co-curatore del libro, che ne ha presentato il contenuto sottolineando l’impegno giuridico e sociale della figura di Felicia Langer.

Felicia Langer, avvocata tedesco-israeliana, comunista e attivista per i diritti umani è nota per la sua difesa dei prigionieri politici palestinesi e autrice di diversi libri sulle violazioni dei diritti umani da parte delle autorità israeliane. Nata in Polonia, ha vissuto con la famiglia in Urss prima dell’invasione del paese natio e dal 1950 in Israele, dove giunse con il marito sopravvissuto ai campi di concentramento. Nel 1990 le venne conferito il premio Right Livelihood Award per «il coraggio esemplare della sua difesa dei diritti fondamentali del popolo palestinese» e sempre nello stesso anno dopo anni di militanza instancabile si trasferì in Germania per la percezione dell’impossibilità di continuare a svolgere la sua professione in Israele e la consapevolezza di essere uno strumento nelle mani del governo, impegnato a dimostrare tolleranza verso gli oppositori proprio perché tollerante con lei.

«Il libro è attualissimo, e temo lo sarà ancora per parecchio tempo», afferma Giannangeli nella presentazione. Mezzo secolo dopo i fatti raccontati in questo libro, la situazione geopolitica di quei territori è peggiorata a danno dei palestinesi – in ultimo si pensi agli sfratti di Sheikh Jarrah – ma non se ne sa molto, anche per responsabilità dei media.

Il libro contiene quarantotto casi nei sette anni di attività professionale di Felicia Langer «dove si fanno nomi e cognomi di magistrati, poliziotti, torturatori, e per cui la reazione istituzionale è sempre stata il silenzio, perché di fronte alla verità opporre menzogne facilmente smentibili è difficili e allora il silenzio è l’unica risposta possibile. Non uno che abbia querelato»; dice Giannangeli. Casi che parlano della situazione in Striscia di Gaza e Cisgiordania dove vige una doppia giurisdizione, civile e militare: i coloni sono sottoposti all’amministrazione della giustizia civile mentre i palestinesi ai tribunali militari con una disciplina ereditata dagli ordini militari di origine britannica.
Il diritto penale che si intreccia con il diritto internazionale, con la Dichiarazione universale dei diritti umani, con le convenzioni di Ginevra e le risoluzioni dell’Assemblea delle Nazioni Unite (la n.181 del 1947 sulla ripartizione del territorio; la n.194 del 1948 che prevede e impone il ritorno dei profughi; la n. 242 del 1967 sull’obbligo del ritiro dai territori occupati). Da parte dello Stato di Israele una continua mancanza di rispetto del diritto internazionale e del massimo organismo sovranazionale che contribuisce alla sua codificazione e al suo rispetto, allora come oggi.

Ancora oggi infatti molti avvocati combattono battaglie simili a Felicia Langer, operando nelle medesime condizioni normative difficili se non impossibili da affrontare e di fatto contrarie ai più basilari diritti processuali, umani e internazionali tout court.

Con Manuel Sarno e Giuliano Spazzali si è discusso poi dell’importanza dell’eticità della difesa. Del dovere di svolgere al meglio il proprio lavoro e del dovere di far rispettare i diritti proprio per tutti. In ultimo dell’attenzione da porre verso le ingiustizie degli altri paesi del mondo.

Infine, c’è stata l’occasione di un confronto partecipato con il pubblico in sala per lo più composto da avvocati e avvocate, dove diverse domande hanno animato una discussione sulla responsabilità e sulla professionalità degli organi che si occupano di giustizia. Una giustizia, è stato detto, che dovrebbe essere sempre e il più possibile scevra da ogni pregiudizio, in Israele, in Italia e nel mondo. [Daniele Molteni, ecoinformazioni]


Di seguito la presentazione della figura di Felicia Langer e del contenuto del libro da parte dell’avvocato Ugo Giannangeli:

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