
Anpi/ Va’ dove ti porta la Costituzione
Sì è aperto il 24 marzo a Riccione il 17° congresso nazionale dell’Anpi. La data non è casuale, il 24 marzo 1944 alle Fosse ardeatine si compì l’eccidio di 335 persone per mano dei nazifascisti.
Il congresso si tiene nel mezzo della terribile guerra che da un mese si è scatenata in Ucraina a seguito della invasione dell’esercito russo.
Il tema della guerra, della Pace, della solidarietà con le vittime è stato centrale nella relazione di Gianfranco Pagliarulo, presidente nazionale dell’Anpi e di tutti gli interventi dei vari ospiti. Ovviamente con accenti e posizioni diverse, ma senza che le differenze rompessero il clima di partecipazione collaborativa tra i soggetti e le persone intervenute.
Pagliarulo ha riaffermato con nettezza la posizione dell’Anpi di condanna dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, ma anche la contrarietà all’invio delle armi e l’aumento delle spese militari decisa dai governi italiani e dell’Unione Europea. Ha stigmatizzato quello che ha definito ” la militarizzazione del dibattito pubblico” rivendicando il diritto di cercare di capire le cause del conflitto presente dal 2014 in Ucraina e il ruolo dei diversi soggetti in campo. Dai fatti di piazza Maidan, alle formazioni neonaziste presenti in Ucraina, dal ruolo della Nato, dell’Unione Europea, della Russia di Putin.
Sull’accoglienza Pagliarulo ha ricordato la straordinaria partecipazione di solidarietà da parte della associazioni e di tutta la società italiana e europea, ma ha sottolineato con forza come la stessa non si manifesta e non si è manifestata con le vittime di altre guerre: dalla Libia, all’Afghanistan, dall’Iraq alla Siria.
Infine ha avanzato una serie di proposte tese a evitare l’escalation militare richiamando alcuni punti per il mantenimento della Pace: diminuzione degli armamenti nucleari, inviolabilità dei confini nazionali, smilitarizzazione tra i confini russi e quelli europei.
Pagliarulo ha poi toccato altri temi nella sua ampia relazione: la pandemia e la folle discriminazione sui vaccini che colpisce la stragrande maggioranza dei paesi del sud del mondo, rivendicando la sospensione dei brevetti.
Così come è stato ricordata la crisi economica e sociale, la crisi climatica che aumenta le diseguaglianze nel mondo, in Europa e nel nostro paese.
Contro questo l’ Anpi ha proposto e praticato la grande alleanza democratica per cambiare lo stato presente per dare una prospettiva alle giovani generazioni e alla stragrande maggioranza della popolazione. Così come ha rilanciato le ragioni dell’antifascimo e la richiesta di sciogliere le organizzazioni neofasciste e neonaziste.
Infine, ha ricostruito l’attività dell’ Anpi negli ultimi anni ricordando la crescita degli iscritti all’associazione che dai 11300 del 2017 ha raggiunto i 135000 lo scorso anno. Segno concreto che dimostra l’allargamento e la credibilità della presenza dell’Anpi nel nostro paese.
Tanti sono stati gli interventi degli ospiti, sia con messaggi, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente della Camera dei Deputati Fico, o gli interventi in video conferenza di Patrick Zaki, di Liliana Segre, di Pepe Mujca, o dal palco: i presidenti e segretari dei partiti: Letta, Conte, Speranza, Fratoianni, i rappresentanti delle associazioni sindacali di Cgil, Cisl e Uil, e delle associazioni culturali Arci, Acli, Libera, dei rappresentati degli enti locali e della Chiesa cattolica.
Anche questo è un segno della presenza dell’Anpi nella società italiana.
Un’ultima considerazione: le posizioni anche differenti con la linea dall’Anpi sui tema della guerra e della Pace non scalfiscono il grande afflato unitario che si respira nel congresso. [Renato Tettamanti, ecoinformazioni]