
Prc/ Fermare la strage
«La strage di lavoratrici e lavoratori non si placa. Il 9 maggio l’ennesima vittima in un cantiere edile di Sala Comacina (Co).
Le indagini faranno il loro corso per individuare le eventuali responsabilità sull’accaduto. Quel che è certo, è che si accresce la drammaticità dell’insicurezza sul lavoro confermata anche dati pubblicati all’INAIL: nel primo trimestre del 2023 sono state 196 le denunce che hanno riguardato incidenti con esito mortale (+3,7%).
Il Governo Meloni, come quelli precedenti, non solo non interviene per garantire più controlli e rafforzamento delle norme sulla sicurezza, ma spinge sul lavoro precario che rende lavoratrici e lavoratori più ricattabili, aumenta lo sfruttamento e quindi aumenta l’insicurezza nei luoghi di lavoro.
Occorre usare i soldi disponibili non per le armi ma per ricostruire i sistemi di prevenzione e controllo, inasprire le pene per il mancato adempimento degli obblighi relativi alla salute e la sicurezza, introdurre il reato di omicidio sul lavoro, eliminare le modifiche che hanno peggiorato il decreto legislativo 81 del 2008.
Esprimiamo la nostra vicinanza alle/i colleghe/i, alle/i amiche/i e alla famiglia di questa ennesima vittima di un sistema che mette il profitto davanti alla vita delle persone». [Antonello Patta, responsabile nazionale lavoro, Fabrizio Baggi, segretario regionale Lombardia, Partito della Rifondazione Comunista / Sinistra Europea]