Musulmani cittadini uguali, diritti diversi

Ho partecipato, la scorsa settimana a Como, come faccio di solito, invitato dalla locale Comunità, alla festa dell’Eid el Adha, la festa del sacrificio, a ricordo della vicenda di Abramo, messo alla prova dal Signore, che gli aveva imposto di sacrificare il figlio Ismaele. Come si sa, Abramo ubbidì, ma giunto sul posto, il Signore lo salvò, facendo sostituire il figlio, con un montone.

I musulmani ricordano questo episodio, dopo due mesi e 10 giorni dalla festa finale del Ramdhan, riflettendo sulla bellezza e sulla bontà di Allah, che ricompensa sempre chi viene messo alla prova e supera le prove che la vita presenta con la fede.

Questo appuntamento fa riflettere sulla nostra città, sui musulmani, sulla presenza di persone che sono giunte a Como e la vivono compiutamente da anni. Mi dicevano che secondo loro sono ormai il 10 per cento della popolazione.

Cosa questa che dovrebbe farci riflettere e impegnarsi per creare per loro le condizioni di vita migliori possibili. Vorrei vedere se un ragazzo di Como non ha un amico musulmano, se non condivide con lui scuola, gioco, crescita. Vorrei vedere quanti musulmani lavorano nelle nostre aziende, contribuendo alla ricchezza di Como. Serve ascoltarli, condividere i loro problemi, creare con loro le condizioni migliori per vivere dando loro diritti e spazi per la partecipazione. Una delle cose che da tempo chiedono, è uno spazio in un cimitero cittadino per seppellire i loro cari.

Già dopo, anni di discussioni – ricorderete gli interventi della Lega locale – riconoscere loro un luogo dove pregare è stato un piccolo passo avanti. Speriamo che tutti gli altri diritti vengano riconosciuti. [Luigi Nessi, ecoinformazioni]

Nel seguito il comunicato stampa della Comunità musulmana.

«La festa dell’Eid el Adha (anche chiamata festa del sacrificio in ricordo alla vicenda di Abramo) è la seconda festa per i musulmani che dista dalla prima (Eid al Fitr – La festa di fine Ramdhan) di due mesi e 10 giorni e cade nel mese del pellegrinaggio alla Mecca.

Questa festa una grande importanza per svariati motivi, ci ricorda cosa disse Abramo nel Sacro Corano affermando il puro monoteismo: “In tutta sincerità rivolgo il mio volto verso Colui Che ha creato i cieli e la terra: e non sono tra coloro che associano”. (Surat al An’am, v. 79);

Ricorda quando Abramo distrusse gli idoli che venivano adorati all’infuori di Allah, chiamando il suo popolo alla verità invitandoli ad adorare Allah unicamente, 

Ricorda poi quando Abramo e suo figlio vennero messi alla prova con il sogno che ebbe Abramo nel quale sacrificava il figlio e quest’ultimo accetto il destino impostogli dal Signore dicendo:  

“Padre mio, fai quel che ti è stato ordinato: se Allah vuole, sarò paziente”. (Surat Assaffat, v. 102); entrambi obbedirono ad Allah superando questa grande prova di fede e così Dio l’altissimo salvò Ismaele dal sacrificio, sostituendo il sacrificio del figlio con quello di un montone. 

Perciò da questo esempio si ricorda che tutti i musulmani sono messi alla prova in questa vita e che dopo ogni difficoltà, come anche quelle passate in questi anni, verremo ricompensati con il permesso di Allah.

Facciamo gli auguri a tutti i musulmani in questa occasione e ringraziamo il Comune di Como che come ogni anno ci ha consentito di praticare la preghiera comunitaria nel bel Parco Negretti, così da poterci ritrovare tutti insieme per qualche ora, tutti l’intento di adorare il proprio SIgnore». [Centro Culturale Islamico di Como]

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