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Libera stampa il 20 novembre allo Sapzio Gloria a Como

manifesto1Cara libertà, una serata di incontro, festa e sottoscrizione a sostegno della stampa indipendente. Giovedì 20 novembre alle 21 allo spazio Gloria in via Varesina 72 a Como. Organizzano: Arci provinciale e i circoli Arci Terrà e Libertà, ecoinformazioni e Xanadù.

L’attacco delle destre alle libertà e alle radici stesse della nostra civiltà è multiforme. La parte più retriva della politica, purtroppo premiata dal consenso della maggior parte degli elettori, sta intensificando la sua azione per annullare la Carta costituzionale aggirandone principi e precetti. Così nel nostro territorio, a Cantù, trova spazio l’idea razzista e fascista di chiedere a cittadini di denunciare anonimamente al telefono stranieri, persone colpevoli solo di esistere.
Così, impedendo perfino al Parlamento di discuterne e minacciando repressione per chi si oppone, Tremonti, Gelmini e Berlusconi avviano un organico e articolato percorso di distruzione della scuola pubblica.
Così, mentre nel nostro territorio la destra guadagna un nuovo quotidiano e la Giunta Bruni si regala un mensile di autopromozione (a nostre spese), si modificano le leggi sulla stampa per impedire alle poche testate libere residue di esistere.
La bolla informativa e le sue balle, altrettanto pericolose e assassine del disastro finanziario che da essa è stato alimentato e sostenuto, regge e viene difesa dalle destre che fondano proprio sulla disinformazione, sulla paura costruita ad arte con notizie drogate diffuse Porta a Porta la sua stessa possibilità di esistere e di gestire il potere.
Per questo l’idea di Berlusconi è togliere ogni agevolazione, ogni finanziamento, ogni possibilità di vita a chi non lo sostiene e non propaganda quel pensiero unico liberista e guerrafondaio che, sconfitto persino nei mercati tanto da indurre i governi a statalizzare le perdite di scelte economiche dissennate, può guadagnare consenso solo con l’intensificarsi della propaganda e la negazione sistematica della verità.
È l’intero sistema della stampa non asservita al potere che soffre e per questo contiamo sulla partecipazione più ampia all’iniziativa sulla libertà di stampa organizzata il 20 novembre alle 21 allo Spazio Gloria a Como a sostegno de il manifesto e di Carta.
All’incontro partecipano Valentino Parlato – Il manifesto, Alessandro Robecchi – Il manifesto, Gigi Sullo – direttore di Carta. Coordina Gianpaolo Rosso – Arci/ ecoinformazioni. La serata prevede un momento di musica dal vivo e degustazioni di vini con raccolta fondi a sostegno de il manifesto e Carta.

Per il nuovo ospedale tutto in vendita

Il direttore generale dell’azienda ospedaliera Sant’Anna Andrea Mentasti ha spiegato mercoledì 1 ottobre alla stampa il piano finanziario per l’edificazione del nuovo ospedale dei Tre camini. Per far cassa viene venduta la maggior parte delle proprietà del Sant’Anna, frutto delle donazioni che la cittadinanza ha elargito al nosocomio cittadino.

Il costo dell’ospedale per la nuda struttura è previsto in 194,1 milioni di euro, a cui vanno aggiunti 55,1 milioni per strumentazioni ed arredi e 15,4 milioni per la ristrutturazione degli stabili che rimarranno di pertinenza del Sant’Anna a Camerlata, il tutto per un totale di 264,6 euro.
I fondi per finanziare l’impresa saranno recuperati da Stato, Regione, Provincia e project finacing, per 143,5 milioni, dalla vendita degli immobili aziendali, per 66 milioni, e da un contributo del concessionario, da un finanziamento regionale aggiuntivo e da leasing per strumentazioni, per 55,1 milioni.
Rimane aperto il nodo degli uffici. .«Li stiamo ancora cercando – ha dichiarato Mentasti – se entro un mese non troveremo gli spazi adatti nelle zone limitrofe l’azienda manifesterà l’intenzione di trattenersi i 5-6 mila metri quadri occorrenti nell’area di via Napoleona», che si aggiungeranno ai 7 mila “prenotati” per il futuro poliambulatorio.
La stima della vendita dell’area di Camerlata è di 33 milioni «prendiamo la stima più bassa in maniera prudenziale, se riusciamo a vendere a di più tanto meglio» ha chiarito il direttore generale.
Per far cassa viene venduta la maggior parte delle proprietà del Sant’Anna, frutto delle donazioni che la cittadinanza ha elargito al nosocomio cittadino. Si spazia dall’ex ospedale di Valsola a 500 mila metri quadri di terreni in tutta la provincia a stabili e appartamenti vari a Como, Cantù, Asso, ecc. La stima di questo patrimonio non sanitario, fatta nel 2006-2007, pare sia sostanzialmente corrispondente ad una perizia di controllo in atto. La vendita, prevista per il prossimo anno, verrà gestita dall’onnipresente Infrastrutture Lombarde.

 

 

 

 

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