Emilio Alberti

Arte/ Da Como all’universo passando per l’Europa

 

La proposta espositiva artistica di Como in questo periodo potrebbe andare sotto il titolo: da Como all’universo, passando per l’Europa. Fino al 2 aprile sono infatti visibili al pubblico due interessanti mostre che davvero evidenziano il rapporto tra locale e globale, in modo non banale.

Allo spazio Antonio Ratti (ex chiesa di San Francesco) si può visitare la Biennale d’arte contemporanea dedicata alla “Jeune Création Europeenne”, dal titolo Oppurtunity Knocks only once (ovvero: L’opportunità bussa una sola volta). Si tratta di una mostra itinerante che, sull’arco dei due anni canonici, visita alcuni paesi europei, di cui propone un’esemplificazione di tendenze elaborate dalle più giovani generazioni creative. Certo, lo sguardo non è completo: dei paesi europei sono presenti – oltre all’Italia – Francia, Spagna, Portogallo, Danimarca, Polonia e Lettonia; la tappa italiana è fissata a Como proprio perché da Como, a seguito della manifestazione Co.Co.Co. (Como Contemporary Contest), sono venute le scelte degli artisti italiani da inserire. A fronte di questa esplicita parzialità, l’esposizione propone uno spaccato abbastanza articolato del panorama artistico contemporaneo, visto dalla prospettiva giovanile. C’è quasi tutto: ripresa della figurazione tradizionale, informale, astratto geometrico, fotografia, video, installazioni; ma molte proposte sono tutt’altro che banali o scontate e anzi è possibile scorgervi la freschezza di uno sguardo diverso (magari un po’ naïve) e una promessa di sviluppi inediti.

Semmai una nota di biasimo merita la maggior parte dei testi “nazionali” di presentazione, scritti in critichese stretto, o addirittura sul filo del puro non sense (segnalo, da questo punto vista, l’attacco della presentazione portoghese, ma forse si trattava di un’opera d’arte anch’essa… sulla scia della dell’assurdo di Ionesco).

Al Broletto, sempre fino a 2 aprile, la personale di Emilio Alberti allarga la prospettiva sia in una direzione che nell’altra. Infatti, Alberti è artista profondamente legato alla scena locale, ma contemporaneamente apre su una visione ideale, che aspira addirittura ad essere cosmologica.

Le “vertigini” del titolo, infatti, si volgono sia alle profondità che alle altezze: sono gorghi, ma anche spirali a salire, e i cerchi nell’acqua sono frutto di rimbalzi di un sasso immaginario che metaforicamente potrebbe rappresentare quasi tutto. Tra aria e acqua (i temi da sempre preferiti e approfonditi nella ricerca di Emilio Alberti), c’è uno spazio di libera elaborazione che passa dalla rappresentazione all’astrazione, dal realismo all’informale. Particolarmente efficaci sono le esemplificazioni della Biblioteca di Babele, “volumi” idealmente riassuntivi di pezzi di realtà, non ignari della lezione di Bruno Munari, e delle sue “sculture da viaggio” (i “volumi” sono anche delle “scatole”.

Un percorso che prossimamente troverà anche un richiamo stabilmente pubblico, con la realizzazione di un’opera in ceramica sul lungolago di Dongo, ovviamente dedicata ai Rimbalzi sull’acqua.

[Fabio Cani, ecoinformazioni]

 

Un aspetto dell’allestimento della Biennale d’arte contemporanea

Una delle opere della sezione italiana

Una veduta dell’allestimento della mostra di Emilio Alberti al Broletto

Uno dei “volumi” della Biblioteca di Babele

Un momento della performance del sassofonista Filippo Casati durante l’inaugurazione

(nella sua tasca, la cartolina di Cactus!)

Opportunity knocks only once
Spazio Ratti (ex chiesa di San Francesco)
Como, viale Spallino 1

12 marzo – 2 aprile 2017

Orari: martedì-domenica ore 10.00-12.30, 14.30-18.00, lunedì chiuso
Ingresso libero

Informazioni:

http://www.visitcomo.eu

 

Emilio Alberti – Vertigini
Broletto
Como, piazza del Duomo

12 marzo – 2 aprile 2017

Orari: martedì-venerdì ore 15.00-18.00, sabato-domenica ore 10.30-12.30, 15.00-18.00, lunedì chiuso
Ingresso libero

Informazioni:

http://www.emilioalberti.it

 

 

Labirinti

ORIZZONTE,Acrilici, pastelli a olio, cm 100x80, 2014Metafore della conoscenza. Libri d’artista e opere di Emilio Alberti, libri antichi e rari della Biblioteca Comunale di Como

 inaugurazione con i curatori Michele Caldarelli e Chiara Milani, che dialogheranno con Irene Malfatto e Luigi Picchi sul tema dei labirinti nei viaggi e nella letteratura, sabato 5 luglio alle 17 alla Biblioteca comunale di Como, piazzetta Venosto Lucati, aperta fino al 26 agosto da lunedì a venerdì dalle 9.30 alle 19 e sabato dalle 14 alle 19, domenica chiuso.

 

INVITO Alberti«La Biblioteca comunale di Como espone libri d’artista, dipinti, opere su carta dell’artista Emilio Alberti. Le opere dialogano in questa mostra con i libri antichi e rari della Biblioteca – spiega la presentazione –. 
Sono divagazioni e approfondimenti intorno a un tema: il labirinto nelle sue infinite variazioni.L’artista ci accompagna lungo il percorso della sua ricerca, tra meandri e volute tortuose sulle quali aleggia incombente il tempo, che si sostanzia in forma di pendolo, obelisco o piramide, ombra che si allunga, minacciosa scansione di istanti che si fanno eternità. I labirinti di Emilio Alberti sono raffigurazioni ipnotiche che finiscono per rappresentare la vita e le sue diramazioni. Non ci sono soluzioni né scorciatoie. Vie tortuose e intricate come il pensiero che, aggregatore di connessioni alla ricerca di un senso, si fa specchio della condizione umana. Metafora di un cammino, di un pellegrinare alla ricerca di senso. Un senso sfuggente che l’uomo tenta ogni volta di afferrare, tanto che il vagare solitario nel labirinto diventa una luminosa metafora che simboleggia un più astratto non sapere dove stiamo andando nel mondo».

«Pensare, ricordare, vagabondare e mettere tutto in relazione: i segni della realtà esteriore con le storie piccole e grandi del mondo – prosegue lo scritto –. Spesso nelle opere di Emilio Alberti aleggia un senso di mistero. E con questo mistero, da cui si è fatto rapire, l’artista prova a rapire lo spettatore. Siamo mossi dal bisogno di cercare pur sapendo che trovare una risposta definitiva è impossibile e, osserviamo, scaviamo, interpretiamo, sentendoci allo stesso tempo soli e parte di tutto. Perché vagare percorrendo sentieri incogniti risponde in fondo all’utopia di tracciare una mappa dei vasti e invisibili confini dell’uomo. Il labirinto di Emilio Alberti unisce idealmente la dimensione temporale e quella spaziale, dal momento che è prima di tutto un “luogo”, attraverso cui penetrare attraverso un percorso obbligato. Percorrere uno spazio definito è un’altra forma di misurazione del tempo».

Biblioteca-di-Babele-n12«Argomentando sulle opere di Emilio Alberti, possiamo osservare, e più ampiamente ricordare prendendo in considerazione tutta l’ampiezza della sua ispirazione artistica, come nel suo lavoro riflessi e diffrazioni generati dall’acqua e dall’aria siano gli elementi più osservati ed elaborati – scrive Michele Caldarelli –. La loro oscillazione, le metamorfosi cromatiche, gli istanti percettivi che nel flusso del divenire ce ne rivelano la natura fisica e ne permeano l’interpretazione simbolica, si ritrovano in ogni sua opera, espressi dai colori, rappresentati da metafore e simboli compositivi: meridiane, pendoli, gnomoni, labirinti, specchi d’acqua, onde e vortici… in un vero viaggio, anch’esso labirintico, fra gli elementi. In più di un’opera viene evidenziata, a corollario, un’impronta digitale (la sua) impressa/ingigantita sulla superficie della tela… fatta di circonvoluzioni, trasformata in immagine enigmatica che nel suo essere “biologica” nella metonimia identità/verità ricorda il groviglio fisico e funzionale della massa cerebrale come pure le sinuosità delle viscere simbolicamente rappresentate dall’antica effigie del volto di Humbaba, celato da sette veli, custode misterioso della foresta degli dei e ucciso da Gilgamesh. L’epopea di questo eroe babilonese che sfida il divino, prefigura l’avventura di Teseo e la foresta/giardino, luogo oscuramente disorientante, prelude alla costruzione di Cnosso, con un comun denominatore espresso dalla decisionalità eroica. Il labirinto si rivela dunque luogo/logos delle verità e delle contraddizioni fra le quali si snoda il percorso, un percorso fatto di scelte che il filo di Arianna guida».

Per informazioni tel. 031.252850, e-mail biblioteca@comune.como.it, Internet http://www.emilioalberti.it. [md, ecoinformazioni]

Per i mari aperti

Mostra di Emilio Alberti, a cura di Peppo Peduzzi, inaugurazione sabato 23 giugno alle 20.30 a Villa Sormani a Mariano Comense in via Montebello 36, alle 21,30 concerto nel parco della villa. Apertura tutti i giorni dalle 16 alle 19 fino all’8 luglio. Ingresso libero (altro…)

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