Enrico Cano

Il paesaggio costruito e fotografato

Uomo-nel-paesaggio-01

Nello spazio di San Pietro in Atrio a Como, una interessante mostra su “uomo” e “paesaggio” nella fotografia contemporanea prova a fare il punto tra le tante possibili opzioni di uno dei temi più indagati della storia dell’arte, non solo occidentale.

L’uomo nel paesaggio vuol dire tutto, evidentemente. E quindi l’aspetto più stimolante dell’esposizione consiste proprio nella verifica delle scelte, inevitabili nel presentare una forzata selezione di immagini.

Diciamo subito che un aspetto decisamente inconsueto è nel confronto a distanza tra il contesto locale e quello internazionale, in particolare cinese. Si ripete sempre che è in quella direzione che bisogna guardare per vedere il futuro, anche dell’arte, ma poi – troppo spesso – ci si rinchiude nel giro del risaputo. Viceversa in questo caso, grazie anche alla collaborazione di collezionisti e gallerie, ci si trova di fronte a uno spaccato di atteggiamenti diversi (di volta in volta alternativi o complementari). Non c’è bisogno di risalire alle rispettive filosofie tradizionali per cogliere una profonda differenza tra il modo di concepire il “paesaggio”, ma ancora prima l’“immagine”, nei due orizzonti culturali. (Di passaggio: bisognerebbe anche riflettere a fondo sui due termini del titolo. Se sul “paesaggio”, parola dal contenuto assai problematico (e forse anche ambiguo) e molto discusso proprio in ambito storico-artistico, il testo di Roberto Borghi nel volume parallelo alla mostra avanza tutta una serie di ipotesi – anche se si potrebbe essere più radicali e discutere perché, alla fine dei discorsi, si torna sempre lì, al paesaggio e non ad altri concetti e verificare a fondo se il termine si adatta davvero alle immagini presentate –, su quell’“uomo” si tace del tutto, mentre a  mio modestissimo avviso bisognerebbe, all’inizio del terzo millennio, porsi il problema di declinare in modo più rispettoso dei generi, e quindi utilizzarlo con maggiore cautela per tutti quei portati idealistici che sottende.)

C’è poi da sottolineare che nel confronto le fotografie “comasche” non sfigurano affatto. Distribuite su un arco di tempo piuttosto ampio (si va da un’immagine di Gin Angri del 1992, a quella di Enrico Cano del 2013, a quella di Andrea Butti del 2014, passando per tutte le altre), presentano visuali e sensibilità molto particolari e soprattutto evidenziano un’alta qualità comunicativa. (Anche in questo caso una nota di passaggio: del tutto casualmente mi è capitato di passare il giorno dopo l’inaugurazione in un luogo ritratto da una delle fotografie di Luciana Gilardoni in mostra – una delle mie preferite, lo dico esplicitamente – e di misurare la complessa relazione tra la realtà e la sua rappresentazione; quello era il luogo – una scaletta a lago in quel di Blevio – e quello era il graffito ritratto, ma lo sguardo era assolutamente originale.)

La mostra – pur di dimensioni contenute – è capace di tanti stimoli e riverberi, e merita quindi una visita attenta a tutte le immagini presentate (assai di più di quelle qui citate).

Un’ultima nota. L’esposizione doveva originariamente svolgersi a luglio in concomitanza con il Lake Como Film Festival, ma non si è poi potuta tenere per difficoltà logistiche. Allora venne realizzato sono il volumetto di accompagnamento, che oggi non corrisponde più alla realtà dell’allestimento a causa di alcuni cambiamenti nella disponibilità delle immagini. Per alcuni versi è un peccato, perché manca la possibilità di avere una memoria precisa di quello che si vede, ma per altri versi è l’occasione di vedere ancora qualche cosa in più.

È un buon esempio di come si possa lavorare con continuità su un’idea di fondo.

[Fabio Cani, ecoinformazioni]

Gin-Angri

Gin Angri, Pubblicità Armani in corso Garibaldi a Milano, 1992.

Li Wei

Li Wei, Li Wei falls to Lake Como, 2004.

 

L’uomo nel paesaggio

a cura di Carlo Pozzoni Fotoeditore

con il sostegno di Comune di Como

in collaborazione con Lake Como Film Festival

San Pietro in Atrio, via Odescalchi, Como

fino al 22 novembre

martedì-domenica 10-19

ingresso libero

Obiettivo fronte lago 2014

EC-OFL-LocandinaMostra-140916Mostra fotografica allo Spazio Natta, in via Natta 18 a Como, organizzata dall’Associazione culturale Chiave di Volta, inaugurazione venerdì 3 ottobre alle 18.30, aperta da martedì a domenica dalle 15 alle 19, fino al 25 ottobre.

 

«Dopo l’esperienza di Obiettivo Città murata, Chiave di Volta espone quest’anno più di cinquanta immagini delle prospettive che si aprono percorrendo la riva del primo bacino del nostro lago – spiega un comunicato –. La finalità è quella di evidenziare la bellezza del nostro paesaggio dando l’occasione ai fotografi dilettanti di affinare il senso estetico e la sensibilità individuale. Hanno risposto all’appello dell’associazione oltre cinquanta persone, ognuna delle quali ha consegnato fino a cinque fotografie».

AND_0338«La giuria – prosegue la nota –, composta dal presidente Darko Pandakovic, dalla vicepresidente Milly Brunelli Pozzi, da Nicoletta Ossanna Cavadini, direttrice del m.a.x. museo di Chiasso e dai 3 fotografi che hanno collaborato e accompagnato gli iscritti nella fase di osservazione nel corso di tre giornate: Enrico Cano, Francesco Corbetta, Carlo Pozzoni, ha scelto la foto migliore di ogni partecipante per essere esposta. In loop verranno proiettate su uno schermo tutte le immagini consegnate».«Il tratto di riva proposto, su cui si sono svolte le passeggiate dei partecipanti all’iniziativa guidati da fotografi professionisti, è da Villa Olmo a Villa Geno – dalla introduzione di Pandakovic al catalogo della mostra –. Sappiamo con quanta importanza, in questi ultimi anni, la riva del lago sia oggetto di trasformazioni, attenzione, polemiche. Obiettivo dell’Associazione è far partecipi e protagonisti degli aspetti estetici, culturali e storici del nostro ambiente di vita quante più persone possibile».

«La comunicazione facile e immediata con lo scatto fotografico è possibile a molte persone che diversamente non troverebbero la sede per esprimersi con libera e creativa autonomia – prosegue il presidente di Chiave di Volta –. Ogni persona che ha accolto il nostro invito e ha ripercorso le riva del lago, scegliendo temi e inquadrature, ha svolto un lavoro di documentazione e testimonianza sulla sequenza degli spazi affacciati sul lago ed un lavoro interiore sulla propria interpretazione dei luoghi. I due fattori (l’oggetto della fotografia e l’interpretazione che motiva la scelta) confluiscono nello scatto fotografico». [md, ecoinformazioni]

Obiettivo Fronte Lago 2014

obiettivoFronteLagoDopo il convegno di maggio, passeggiata fotografica da Villa Olmo a Villa Geno a Como dalle obiettivo fronte lago 201410 alle 12, sabato 21 giugno con Francesco Corbetta, sabato 28 giugno con Enrico Cano, sabato 5 luglio 2014 con Carlo Pozzoni, per il «progetto collettivo, che coinvolge la cittadinanza in un percorso di osservazione e conoscenza del nostro territorio». È consigliata l’iscrizione (programma completo, modulo iscrizioni).