Flavio Minardo

14 settembre/ A due voci – Dialoghi di musica e filosofia

Proseguono anche oggi, domenica 14 settembre, le iniziative di A due voci – Dialoghi di musica e filosofia, organizzate dalla Casa della Musica nell’ambito di Como Live,  gli appuntamenti estivi dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Como.
Il programma
Aula Magna Scuola “Foscolo” Via Borgovico, 195 – ore 10:00
La “musica suprema”: musica e filosofia nella Grecia antica
Eleonora Rocconi in dialogo con Marcello La Matina
Nel mondo greco, la capacità di influenzare l’animo umano attribuita alla musica fa sì che all’arte patrocinata dalle Muse (mousikè téchne) venissero conferite una centralità e un’importanza eccezionali nella vita quotidiana e nell’educazione. Ma il legame tra musica ed emozioni induce sospetto nella riflessione filosofica, che vede nel piacere da essa provocato potenzialità corruttrici: autori come Platone propongono così di disciplinare modi e tempi dellapratica musicale nella vita civile e religiosa del cittadino, mentre il livello più elevato di conoscenza, la filosofia, viene definito la “musica suprema”.
Aula Magna Scuola “Foscolo” Via Borgovico, 195 – ore 11:15
Il caso ha una sua logica?
Alla ricerca del sesto senso
Arrigo Cappelletti, pianoforte – Daniele Goldoni, tromba
L’improvvisazione in musica, sia solitaria sia a più voci, è un processo solo in parte padroneggiabile dal soggetto. Quali altri fattorila determinano? Esistono strategie per indirizzarla e governarne l’apparente casualità? In questo dialogo un musicista jazz che amaoccuparsi di filosofia (Arrigo Cappelletti) e un filosofo innamorato di Miles Davis e della sua tromba (Daniele Goldoni) discutono aparole e in musica di tecniche, stratagemmi, conflitti che rendonol’improvvisazione così affascinante e seduttiva anche sotto il profilo teorico.
Broletto – ore 16:00
Fluidi Circensi
Guido Boselli, violoncello – Marco Bonetti, sax
Sempre attratti dall’energia, dalla poesia e dalla nostalgia che il circo ci regala, abbiamo voluto comporre un percorso a due voci accostando brani scritti per noi e da noi che ci sembrano pertinenti col fascino circense “fluido, funambolico e clownesco senza dimenticarci delle immancabili tigri”.
Broletto – ore 17:15
A più parti: la musica come relazione tra struttura e cultura
Alessandro Bratus in dialogo con Marco Lutzu
Il concetto di multipart music, recentemente al centro di diverse ricerche nell’ambito degli studi musicali, sarà al centro del dialogo tra Alessandro Bratus, studioso di popular music, e Marco Lutzu, etnomusicologo. Ricorrendo a esempi tratti dai repertori anglo-americani alla musica tradizionale sarda a quella afrocubana, il discorso affronterà temi quali la performance e la creatività.Attraverso una visione che contempera le dimensioni culturali e strutturali del fenomeno musicale, è infatti possibile andare a porre le basi per una considerazione a più ampio raggio delle pratiche culturali, delle loro peculiarità e delle loro comuni caratteristiche.
Broletto – ore 18:00
Alla ricerca del sesto senso
Flavio Minardo, chitarra – Tiziano Tononi, percussioni
Ci sono alcune esperienze o esigenze musicali che sono basate unicamente sul “sesto senso musicale”. Mi riferisco alla musica improvvisata dove gli attori devono far affidamento su quello che potremmo definire il “sesto senso”, il cui organo (immateriale) viene attivato dalla necessità di entrare in empatia con il compagno musicale. In questo ordine di idee la ricerca della ripetizione della stessa performance non avrebbe significato in quanto la ripetizionegenererebbe equilibrio e sicurezza, ma certe esperienze – musicali e non – possono nascere solo se si ha il coraggio di rompere un sicuro equilibrio.

30 agosto/ Minardo, Succi, Faraò in concerto per Como Jazz

Prosegue in piazza Martinelli, il 30 agosto alle ore 21.15, il ciclo di concerti di Como Jazz organizzato nell’ambito di Como Live a cura della Casa della Musica e del Comune di Como – Assessorato alla Cultura. Protagonista il trio di Flavio Minardo, Achille Succi e Ferdinando Faraò.

La chitarra e la sensibilità musicale di Minardo (che, attratto dalla sperimentazione di altri linguaggi musicali e altri approcci all’improvvisazione, ha studiato a fondo il Sitar e la tradizione musicale indiana tra Nepal e India) dialogheranno con il sax melodico e virtuosistico di Succi, a suo agio sia in contesti più marcatamente jazzistici che in territori più aperti, e con la batteria di Faraò, membro di una famiglia di noti jazzisti attivo sia come sideman che come leader in numerosi dischi segnalati dalla critica specializzata nazionale e internazionale.

Ingresso libero

Dal 19 luglio/ Como Jazz in piazza Martinelli

Presentato alla Casa della Musica il ciclo di concerti dedicato al jazz nel quadro della rassegna Como Live promossa e finanziata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Como.

Nella sua introduzione, Riccardo Pecci, a nome della Casa della Musica, ha tenuto a sottolineare la natura “partecipata” del ciclo, che non è stato deciso “dall’alto, ma è nato dal coinvolgimento del maggior numero possibile di musicisti attivi sul territorio, persone e realtà che hanno collaborato all’elaborazione della rassegna, anche e soprattutto nell’ottica di farne un progetto di lunga durata.

I sette appuntamenti di Como Jazz in Piazza Martinelli, distribuiti nel calendario di ComoLive tra il 19 luglio e il 6 settembre, sono figli della filosofia progettuale della Casa della Musica, e dunque cercano di sperimentare nuove modalità di promozione e di organizzazione delle attività artistiche e musicali. Questi, in particolare, sono i punti qualificanti dell’esperienza, che tenta di rompere con alcune delle più viete consuetudini della programmazione culturale (soprattutto estiva) di molte amministrazioni.

La centralità della musica e la sua capacità di entrare in relazione con altri linguaggi e con altre realtà sono stati i motividominanti dei vari interventi di presentazione, sia da parte di chi ha organizzato, sia da parte dic hi salirà sul palco. Da parte sua l’assessore alla Cultura, Luigi Cavadini, ha messo in evidenza il carattere di “esperimento di costruzione” del ciclo di quest’anno, in modo da elaborare “qualcosa di nuovo” per la città.

La centralità della musica significa anche – come ha ribadito Francesco Mantero – accreditare un ruolo essenziale per la Casa della Musica, cioè un luogo in grado, grazie all’azione di molte persone disponibili, di fare da motore per molte iniziative.

Nel concreto, il ciclo di concerti jazz che è stato presentato va dal 19 luglio al 6 settembre, ed è centrato sulla valorizzazione delle realtà musicali radicate nel territorio:

Questa la presentazione dei vari concerti:

«La rassegna di quest’anno testimonia tutta la vitalità e la varietà del jazz cresciuto (anche) sulle sponde del Lario. Ad aprire le danze, il 19 luglio, sarà il New Trio di Enzo Rocco (chitarra), Simone Mauri (clarinetto basso) e Cristiano Calcagnile (batteria): aggiungendo una pedina alle mosse effettuate finora da Rocco nella sperimentazione di organici spesso ‘irregolari’, il trio tenta di individuare nuove direzioni attraverso un repertorio che mette in contatto e fa esplodere materiali provenienti dai più svariati territori musicali, dal free-jazz al tango, dalla musica contemporanea alla tarantella, dalla musica da banda all’heavy metal, dalle canzonette al funky. Il tutto condito da quell’umorismo e quell’ironia imprescindibili caratteristiche dei progetti di Rocco, qui coadiuvato da  un riconosciuto specialista di clarinetto basso quale Mauri e uno fra i più noti e attivi batteristi italiani, Calcagnile.

A seguire, il 26 luglio, il Trio con pianoforte di Arrigo Cappelletti, accompagnato dal contrabbassista Alvise Seggi e del batterista Nicola Stranieri, suo storico collaboratore. Nella sua lunga e intensa carriera Cappelletti ha messo a confronto il suo jazz con musiche ‘altre’, dal tango argentino (è stato infatti tra i precursori del tango-jazz in Italia) al fado portoghese, dal Lied romantico e novecentesco all’avanguardia ‘colta’, ultimamente al fianco di due esponenti di spicco del nuovo jazz americano, John Hebert e Jeff Hirshfield. Governato dal principio dell’«abolizione del ridondante e del superfluo», il trio secondo Cappelletti è una ricerca implacabile di verità che punta a disvelare le relazioni, i «giochi di potere», «le alleanze che si stabiliscono nel suonare».

Saranno ancora le note di un trio con pianoforte a inaugurare il mese di agosto (il giorno 2), con l’Evergreen Jazz Trio di Carlo Uboldi (pianoforte), Marco Caputo (batteria) e Antonio Cervellino (contrabbasso). Classico trio formato dagli strumenti della ritmica che fanno dello swing la propria caratteristica principale, il gruppo proporrà al pubblico di Piazza Martinelli standards riarrangiati da Uboldi in un contesto più attuale, accostando ad essi brani originali di Uboldi e Cervellino che figurano nel CD The Key of Swing.

Il 9 agosto saluterà invece l’ingresso della voce: quella di Tiziana Ghiglioni, cantante tra le più acclamate della scena jazz italiana e animatrice di innumerevoli progetti musicali, tra i quali quelli dedicati alle canzoni di Luigi Tenco le hanno assicurato un vasto e duraturo successo; sarà accompagnata dal pianoforte sensibile e reattivo di Carlo Morena, titolare della cattedra di musica jazz presso il conservatorio di Como, che vanta a sua volta nella trentennale carriera spesa tra Siena, Barcellona, Madrid, Lisbona e Berlino un elenco nutrito di prestigiose collaborazioni.

I ranghi s’infoltiranno il 17 agosto con la formazione di Maurizio Aliffi (chitarra), Beppe Caruso (trombone), Francesco D’Auria (batteria) e Stefano Dall’Ora (basso). Come in un tessuto, i quattro musicisti sono legati tra loro da una fitta trama di collaborazioni in progetti che li vedono  protagonisti in varie formazioni: si muovono come su una tela insieme solida ed elastica, in cui ogni punto è sensibile a ciò che accade in un altro punto, pronti ad assecondarne le sollecitazioni. Una metafora di ciò che può essere il jazz oggi, tra composizione ed improvvisazione, individuo e collettivo, con al primo posto l’ascolto reciproco.

Il quartetto scenderà nuovamente a trio il 30 agosto con la presenza sul palco di Flavio Minardo, Achille Succi e Ferdinando Faraò: la chitarra e la sensibilità musicale di Minardo (che, attratto dalla sperimentazione di altri linguaggi musicali e altri approcci all’improvvisazione, ha studiato a fondo il Sitar e la tradizione musicale indiana tra Nepal e India) dialogheranno con il sax melodico e virtuosistico di Succi, a suo agio sia in contesti più marcatamente jazzistici che in territori più aperti, e con la batteria di Faraò, membro di una famiglia di noti jazzisti attivo sia come sideman che come leader in numerosi dischi segnalati dalla critica specializzata nazionale e internazionale.

Chiuderà la rassegna il 6 settembre la formazione dell’Happy Tree Quartet: nato da un’intuizione di Alfredo Ferrario, clarinettista comasco tra i più rappresentativi del nostro panorama jazzistico, questo quartetto affonda le radici nella tradizione della Swing Era e sviluppa le sue ramificazioni − proprio come un albero − nella modernità del jazz contemporaneo. Si avvale della varietà timbrica dell’organo Hammond di Alberto Gurrisi, giovane talento della scena milanese, delle suadenti ed efficaci ritmiche di Marco Castiglioni, che affianca da tempo i migliori rappresentanti del jazz italiano, e del raffinato gusto improvvisativo del giovane vibrafonista Marco Bianchi. In repertorio omaggi ad alcuni dei più grandi della Hall of fame del jazz (George Gershwin, Duke Ellington ecc.).»

[Fabio Cani, ecoinformazioni]

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