Forum Ambrosetti

C’è l’Ambrosetti, la Costituzione non vale

Con una nota il Prc aderisce alla mobilitazione del 2 settembre alle 11 indetta dall’Usb in risposta al divieto di manifestare nel territorio di Cernobbio. «Dall’1 al 3 settembre si terrà nuovamente a Cernobbio (Co) nel lussuosissimo hotel Villa d’Este l’edizione 2023 del Forum Ambrosetti, la periodica riunione dei potenti del modo che, con cadenza annuale, si incontrano per discutere strategie e prendere decisioni, il tutto mentre guerra, carovita, maxi-profitti e salari da fame massacrano quotidianamente migliaia di persone.

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Contro il Forum Ambrosetti presidio il 4 settembre

Sabato 4 settembre alle 15 in piazza Matteotti (staz. Como lago Fnm) a Como il Collettivo dintorni reattivi invita ad un presidio “Contro il Forum Ambrosetti e la sua crisi”. L’iniziativa,  evidentemente critica anche verso  Sbilanciamoci!,  definisce singolarmente così  il controforum che si svolgerà a Cernobbio e a Como: «Anche quest’anno alcune associazioni e partitini di sinistra terranno un contro-forum per redigere alcune proposte per uscire dalla crisi verso un altro modello economico».  Leggi il comunicato.

Presidio antiforum

Il Gruppo politico territoriale con il comunicato “Forum Ambrosetti: mercanti di crisi” che riportiamo integralmente indice sabato 5 settembre alle 15 in via P. Boldoni a Como un presidio contro il Forum Ambrosetti e la sua crisi.

«Anche questo settembre a Cernobbio, presso Villa d’Este, The European House-Ambrosetti organizza l’ormai consueto forum di consulenza alle organizzazioni pubbliche e private, nazionali ed internazionali, durante il quale personaggi dell’economia e della politica si ritrovano per concordare e decidere le linee guida della politica economica.
Senza nessuna delega, ma solo contando sui loro privilegi e sulle loro autorità, questi personaggi da più di 30 anni si arrogano il diritto di concordare strategie economiche che puntualmente si tramutano in guerre, imperialismo e sfruttamento.
Cosa avranno avuto da dirsi ad esempio Dick Cheney, vice presidente americano e Franco Frattini? Forse parlare della prossima impresa militare congiunta italo-americana? Oppure, il ministro dell’università Gelmini, bevendo un caffè con il presidente di Confindustria Emma Marcegaglia, sarà stata in grado di decidere come trasformare definitivamente l’università secondo un modello prettamente aziendale? Oppure il segretario della Cgil Epifani, parlando con l’Amministratore delegato della The Coca-Cola Company, avrà forse suggerito un modello contrattuale più tutelativo nei confronti dei lavoratori?
Anche quest’anno, la Ambrosetti si ostina a chiamare il suo workshop con il suggestivo titolo: Lo scenario di oggi e di domani per le strategie competitive. Sentire parlare di strategia competitiva come soluzione a quella che sembra essere la più grande crisi del capitalismo, ci lascia molto perplessi. Gli stessi che hanno sempre guadagnato per mezzo di questo sistema, gli stessi che hanno inventato strumenti finanziari di ogni tipo per creare ricchezza dal nulla, ora propongono le ricette per uscire da questa situazione, preoccupandosi che a farne le spese siano sempre le fasce più deboli della società, private anche del più minimo stato sociale, e sempre più precarizzate e ricattabili.
Sabato 5 Settembre anche noi faremo sentire la nostra voce, il nostro dissenso. E lo faremo davanti a uno dei più infami strumenti del capitalismo: la banca centrale. La Banca d’Italia, quella che trasmette (e decide, con le altre banche centrali europee) la politica monetaria, il cui principale obiettivo è far sì che il castello di carta su cui si regge questo sistema rimanga in piedi.
Quella stessa che simboleggia perfettamente la nostra economia, se si pensa che i padroni di questa istituzione sono le stesse banche che dovrebbe controllare, e da cui dovrebbe difenderci.
Saremo in piazza perché chi decide delle nostre vite inizi ad assaggiare quello che sicuramente sarà un autunno carico di lotte e rivendicazioni, perché questo impianto non va solo modificato. Va cancellato radicalmente. La vostra crisi, la nostra rabbia! » Gruppo Politico Territoriale, gptcomo@live.it

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