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Luca Michelini/ La crisi della giunta Lucini

NOparatieLuca Michelini ritorna, all’indomani della Delibera dell’Anac, sull’analisi della vicenda paratie sottolineando la crisi del centrosinistra comasco e quanto sarebbe stato giusto e opportuno evitare di dare continuità alle scelte sbagliate delle amministrazioni di centrodestra che hanno preceduto la giunta Lucini. Leggi  nel seguito del post l’opinione di Luca Michelini che ripropone anche la sua analisi  (già pubblicata anche su ecoinformazioni nell’agosto del 2015). (altro…)

Paratie/ Il mostro del centrodestra contro Lucini

confstampa paratieMario Lucini fa il sindaco: affronta le 64 pagine della delibera n.1 dell’Anac relativa alle paratie con il piglio di chi non ci sta a essere il capro espiatorio di colpe che non ha e non è disponibile a gettare la spugna. Non abbandona il suo aplomb istituzionale e non dice, come sarebbe giusto, che il pasticcio, il bubbone, è uno dei frutti velenosi lasciatigli in eredità dalle giunte di centrodestra; neppure nomina Bruni, l’artefice di quell’insensato faraonico progetto  che, sottraendo denaro al risanamento idrogeologico deciso dalla legge Valtellina, ha regalato a Como spese enormi, un cantiere infinito e la necessità di occuparsi della gestione di un affare per qualcuno, ma  un disastro per la città.

Questo è il suo stile. Purtroppo. (altro…)

Palazzo Cernezzi contro la Inarcheck

lungolago paratie Piazza_Cavour_dallxaltoDopo i progettisti, il Comune di Como si rivale contro la società che ha validato il progetto delle paratie.

 

Mercoledì 16 dicembre la Giunta Lucini ha deciso: «Di agire in giudizio per responsabilità contrattuale nei confronti di Inarcheck, la società che aveva validato il progetto dei lavori di difesa e protezione dalle esondazioni».

«Così come è stata avviata la causa nei confronti dei progettisti per la non corretta progettazione delle opere, il Comune ritiene  che anche Inarcheck sia responsabile nei confronti dell’amministrazione per omessa e/o errata valutazione del progetto – spiega una nota –. La causa nei confronti dei progettisti è pendente da ieri al Tribunale di Como e la richiesta presentata è di 3milioni e 200mila euro, somma pari all’aggravamento, a loro imputabile, delle spese sostenute e da sostenersi».

«Per quanto riguarda Inarcheck, posto che il Comune ritiene che la sua sia una responsabilità autonoma per inadempimento contrattuale, la quantificazione del danno sarà chiusa nei prossimi giorni – termina lo scritto –. La società era già stata costituita in mora dall’amministrazione comunale lo scorso 21 gennaio 2015, per interrompere il termine della prescrizione». [md, ecoinformazioni]

Lungolago, la risposta all’Anac

lungolago paratie Piazza_Cavour_dallxaltoPalazzo Cernezzi ha risposto venerdì 4 dicembre alle nuove richieste dell’anticorruzione sul cantiere per le paratie.

 

«Le domande riguardavano sostanzialmente due aspetti: un eventuale conflitto di interessi in capo all’ingegner Pietro Gilardoni, dirigente del settore Strade e direttore del cantiere delle paratie e le cause dei cedimenti e del fenomeno della subsidenza che hanno interessato l’area dei lavori e in particolare le modalità di realizzazione della vasca B. Per quanto riguarda il conflitto di interessi, la risposta riguarda da un lato l’ipotesi di inconferibilità dell’incarico dirigenziale e dall’altro l’ipotesi di incompatibilità dell’incarico di direttore dei lavori – ricorda l’amministrazione comunale comasca –. Il Comune di Como ha rappresentato ad Anac i risultati dell’istruttoria condotta a suo tempo prima dell’assegnazione degli incarichi all’ingegner Gilardoni, istruttoria riconfermata nel 2014 con la risposta a due interrogazioni consiliari. A seguito dell’ultima nota inviata da Anac, l’argomento è stato nuovamente sottoposto ad istruttoria da parte della segreteria generale e dell’avvocatura comunale che hanno riscontrato l’esattezza delle valutazioni a suo tempo espresse. In particolare, rispetto all’ipotizzata incompatibilità, il Comune ha rappresentato i seguenti aspetti: l’attività professionale svolta riguardava la verifica dello stato di consistenza dei fabbricati di proprietà privata di fronte al lungolago; tale verifica era estranea ai lavori oggetto di appalto; tale verifica iniziava nel giugno 2007, prima dell’avvio del cantiere (partito nel gennaio 2008); la sovrapposizione temporale tra i lavori in corso e le verifiche di Gilardoni ha riguardato il fronte ovest, sul fronte opposto all’area di avvio del cantiere; i pagamenti delle prestazioni, posto che la verifica si esauriva nel settembre 2008 e che l’attività si era conclusa nel dicembre 2008 con la consegna degli ultimi elaborati sottoscritti dalle parti, sono avvenuti in tempi diversi, con un saldo finale datato 14 luglio 2010; l’incarico era stato conferito da Sacaim Cementi Armati ing. Mantelli (la società è stata poi acquisita dalla Sacaim spa, la cui compagine sociale e i cui organi amministrativi sono costituiti da persone fisiche diverse dal socio unico precedente)».

«Sulla base di questi elementi – ribadisce quindi la nota sul direttore ai lavori – non emerge, pertanto, alcun conflitto di interessi né sotto il profilo temporale (Gilardoni è stato nominato dirigente il 29 luglio del 2013 e il 5 agosto direttore dei lavori; le disposizioni giuridiche attuali per scongiurare possibili conflitti di interesse fanno riferimento ad archi temporali di tre anni), né sotto il profilo oggettivo (l’attività libero-professionale svolta era estranea ai lavori oggetto di appalto) né sotto il profilo soggettivo (non c’è identità giuridica tra il committente che aveva conferito l’incarico e l’impresa esecutrice dei lavori all’atto della nomina a dirigente/direttore dei lavori). Per quanto riguarda, gli incarichi del Comune all’ingegner Gilardoni nel 2012 e relativi al collaudo statico dei lavori di ampliamento dl cimitero di Monte Olimpino e alla verifica di idoneità statica della copertura della tribuna d’onore dello stadio, non determinano alcuna condizione di inconferibilità (così come prevista dall’articolo 4 del Decreto Legislativo N.39/2013). Per espressa dicitura di legge per incarichi si intende la carica di presidente, amministratore delegato, posizione di dirigente, svolgimento di attività stabile di consulente. La dirigenza assunta, infine, non si riferisce ai settori per i quali Gilardoni aveva svolto la propria attività professionale ed è quindi esclusa la possibilità che si potesse trovare ad assumere provvedimenti o decisioni negli ambiti in cui aveva impersonato un ruolo contrapposto».

«Per quanto riguarda le lavorazioni di realizzazione della vasca B, la risposta evidenzia tre aspetti, così sintetizzabili – prosegue lo scritto –: non è mai stato escluso che le modalità esecutive possano aver contribuito a provocare i movimenti verticali del suolo registrati; non corrisponde al vero che il progetto originario prevedeva il getto in acqua del solettone di fondo e l’isolamento idraulico della falda di monte; i cedimenti rilevatisi nelle adiacenze della vasca B non hanno avuto incidenza sui contenuti della terza perizia di variante e non sono stati oggetto di contestazione da parte del Comune nei confronti dei progettisti. I contenuti della terza perizia di variante sono stati definiti in base ai risultati della campagna geognostica eseguita durante la redazione dello studio di fattibilità e della stessa perizia, a seguito dei cedimenti verificatisi al contorno della vasca B. Tali cedimenti, emersi dal monitoraggio in fase esecutiva e ulteriormente evidenziati dalle rilevazioni topografiche e satellitari eseguite nell’ambito degli approfondimenti eseguiti dagli atenei comaschi a partire dal 2012, hanno suscitato preoccupazione per il prosieguo delle opere e in particolare rispetto al più delicato contesto dove deve essere realizzata la vasca A, tenuto conto della sua maggiore vicinanza ai fabbricati che si affacciano sul lungolago (ndr, edificio dell’ex bar Monti)». [md, ecoinformazioni]

ecoinformazioni on air/ Paratie ancora domande

logo ecopop

Il servizio di Michele Donegana in onda l’1  e il 2 dicembre su Radio popolare. Ascoltalo da Metroregione. Una nuova tegola per il sindaco di Como Mario Lucini. L’Autorità nazionale anticorruzione non ha sbloccato la pratica sul cantiere delle paratie antiesondazione in riva al lago, anzi ha fatto nuove richieste. «Mi aspettavo una risposta, non altre domande, alcune mi hanno sorpreso» ha detto rammaricato il primo cittadino. I chiarimenti richiesti sono sull’eventuale incompatibilità del direttore dei lavori Pietro Gilardoni e sulle modalità di esecuzione di una delle vasche già realizzate. Ora Palazzo Cernezzi dovrà approntare delle risposte soddisfacenti o la possibilità di riprendere i lavori sfumerà sempre più. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Palazzo Cernezzi con l’Anac

lungolago comoLucini: «Ci siamo conformati alle indicazioni di Anac e abbiamo approvato una proposta per rimodulare la terza perizia di variante. Gli uffici dovranno rielaborarne il progetto tenendo presente le indicazioni avute». Ridimensionati quello che non è opera idraulica e la sorpresa geologica.

Il Comune di Como ha inviato ulteriori comunicazioni all’Autorità nazionale anticorruzione da cui ora ci si aspetta una nuova risposta. «L’ente, a conclusione dell’attività istruttoria avviata sul cantiere del lungolago, ha trasmesso lo scorso luglio a Palazzo Cernezzi le risultanze dell’indagine, muovendo rilievi critici sulla progettazione originaria e sulle conseguenti soluzioni giuridico-amministrative prospettate dalla perizia di variante – ricorda Palazzo Cernezzi –. I termini per presentare le controdeduzioni scadevano ieri 5 ottobre. E ieri il Comune ha trasmesso la propria documentazione, scegliendo, appunto, di “conformarsi” alla linea indicata».

«I tempi? Stiamo facendo in modo che i tempi siano stretti ma non posso fare previsioni – dichiara il primo cittadino Mario Lucini –. Dal primo giorno del mio mandato, ogni giorno il lungolago è il primo pensiero e quello che ho messo davanti a tutto è sempre stato l’interesse collettivo e pubblico».

Entrando nei particolari: «Il percorso di adeguamento prevede da un lato uno stralcio più cospicuo delle lavorazioni non direttamente inerenti gli aspetti idraulici e strutturali da appaltare a parte (per un ammontare di circa tre milioni di euro) e una diversa allocazione delle voci di variante con un significativo ridimensionamento di quelle originariamente attribuite alla “sorpresa geologica”». «Con le modifiche previste intendiamo recepire le indicazioni volte a rispettare i limiti quantitativi e qualitativi previsti dalle norme per le perizie di variante» precisa Lucini.

Gli errori progettuali sono sempre un punto centrale e la loro entità «sarà meglio definita nel percorso di rielaborazione della perizia». «Nei confronti della società che aveva validato il progetto sono già state intraprese le debite iniziative – precisa Lucini –. Per i progettisti ed eventuali altri soggetti, l’attivazione di azioni di responsabilità è rinviata a successivi e separati provvedimenti dopo l’approvazione della variante».

Per il futuro: «Per poter ripartire dovremo aspettare la chiusura dell’istruttoria. Gli uffici da oggi possono cominciare ad apportare le modifiche prospettate ad Anac ma è evidente che prima di approvare la perizia di variante dovremo aspettare le loro indicazioni – aggiunge il sindaco comasco –. È importante distinguere due aspetti: il primo è legato alla risoluzione del problema e al riavvio dei lavori, l’altro è legato alla questione giuridica su quanto è avvenuto nel passato. Meno si sovrappongono le due cose meglio è. La fondatezza, correttezza e necessità dei contenuti tecnici da noi apportati è riconosciuta da Anac. Azzerare tutto e ripartire da zero era meglio? Nell’interesse della città non sarebbe stata la scelta giusta. Azzerare tutto avrebbe, infatti, comportato un aumento di costi e tempi. A parità di scelte, legittime, era ed è nell’interesse pubblico individuare un percorso per chiudere quanto prima i lavori». [md, ecoinformazioni]

Relazione Anac

lungolago comoLucini afferma: «Non mi interessano le medaglie politiche e poco mi interessa tutelare la mia immagine di sindaco. Ho la responsabilità di risolvere il problema e non di buttare a mare tutto quanto». Il Comune ha 40 giorni per le controdeduzioni.

«Il primo dato consolidato è che nel 2012 non si poteva girare la chiave e far ripartire i lavori. Il progetto aveva delle lacune e dal punto di vista tecnico la strada da noi intrapresa è giusta tant’è che è confermata la fondatezza, correttezza e necessità dei contenuti tecnici da noi apportati» dichiara il sindaco di Como Mario Lucini dopo l’arrivo della relazione dell’Anac a conclusione dell’attività istruttoria sul cantiere del lungolago. Un documento che, ammette Palazzo Cernezzi: «Muove rilievi critici sulla progettazione originaria e sulle conseguenti soluzioni giuridico-amministrative prospettate dalla perizia di variante».

«Politicamente sarebbe stato forse più facile azzerare tutto e ripartire da zero ma nell’interesse della città non sarebbe stata la scelta giusta. Azzerare tutto avrebbe, infatti, comportato un aumento di costi e tempi. A parità di scelte, legittime, era ed è nell’interesse pubblico individuare un percorso per proseguire – prosegue Lucini –. Con i “se” e i “ma” è sempre facile fare tutto. Il lungolago è il mio primo pensiero, ogni giorno e quello che ho messo davanti a tutto è sempre stato l’interesse collettivo e pubblico. Non mi scoraggia questo ulteriore scoglio. A me interessa risolvere la questione per la città; non mi interessano le medaglie politiche e poco mi interessa tutelare la mia immagine di sindaco. Ho la responsabilità di risolvere il problema e non di buttare a mare tutto quanto. Non sarei mai partito con questo cantiere ma sento la responsabilità di arrivare ad una soluzione».

Per questo è escluso l’azzeramento dei rapporti con la ditta appaltatrice: «Mandare a casa Sacaim voleva e vuol dire, bandire una nuova gara con prezzi tutti da aggiornare, aprire contenziosi con l’impresa ma anche con la Corte dei Conti e la stessa Anac».

Ora il Comune di Como può presentare istanza di audizione di fronte al Consiglio dell’Anac, con 40 giorni per la presentazione di controdeduzioni.

«La perizia di variante è stata inviata prima della sua approvazione e quindi ci sono i margini per correggere il provvedimento e legittimarlo» precisa il sindaco, che sottolinea come l’averla mandata prima dell’approvazione sia servito anche per rilevare eventuali criticità, normalmente all’Anac viene mandata a perizia approvata.

«Incontreremo a breve la Regione e insieme si valuterà il percorso giusto per arrivare ad approvare una perizia di variante legittima», infatti il primo cittadino comasco ha contatto il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni: «Ci siamo sentiti per telefono e abbiamo condiviso l’esigenza di continuare a lavorare per trovare una soluzione. Purtroppo raddrizzare una cosa storta è complicato, da noi, in Italia, ancora di più». [md, ecoinformazioni]

L’Anac ha dato il parere sulle paratie

facciatapalazzocernezzi«A conclusione dell’istruttoria dell’Autorità nazionale anti-corruzione avviata sul cantiere del lungolago è pervenuta oggi [lunedì 27 liglio] la comunicazione sulle risultanze – annuncia stringatamente il Comune di Como –. Da una prima lettura emergono rilievi critici sulla progettazione originaria e sulle conseguenti soluzioni giuridico-amministrative prospettate dalla perizia di variante. Nel corso delle prossime ore, gli uffici dovranno approfondire i contenuti del documento e mercoledì il sindaco incontrerà la stampa».

Conclusa la visita dell’Anac

lungolago como«Gli ispettori dell’Anac, l’autorità nazionale anticorruzione, hanno concluso oggi pomeriggio [mercoledì 10 giugno] la visita ispettiva legata all’attività istruttoria in corso sul cantiere del lungolago – annuncia Palazzo Cernezzi –. La visita, oltre all’incontro con i dirigenti comunali Antonio Ferro, Pietro Gilardoni e Maria Antonietta Marciano, ha comportato un sopralluogo al cantiere che è stato effettuato ieri».

Paratie: continuano i controlli

lungolago como«L’Autorità nazionale anticorruzione ha comunicato oggi al Comune di Como che per lunedì 8 giugno è stata disposta l’effettuazione di una visita ispettiva nell’ambito dell’attività istruttoria legata al cantiere del lungolago – informa Palazzo Cernezzi –. L’arrivo degli ispettori è previsto per il pomeriggio».

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