unione italiana cechi

L’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti – Onlus a Como

Intervista con il presidente provinciale Mario Mazzoleni per scoprire la situazione dei ciechi e ipovedenti in provincia di Como.

Quante sono le persone cieche o ipovedenti nella nostra provincia?
Al 31 dicembre 2007 sono 8-9 cento i ciechi e ipovedenti dichiarati all’Asl dalla commissione medica provinciale.

È un numero in crescita o stabile?
È una cifra pressoché costante, con un leggero aumento. Qualche anno fa erano 7-8 cento.

Come mai a che cosa è imputabile questo fenomeno?
I bambini non nascono più ciechi assoluti, magari hanno delle minorazioni aggiuntive, solo in casi rari nascono ciechi così ipovedenti diventano ciechi. I ciechi sono divisi in assoluti, gravissimi, che hanno un visus bassissimo, meno grave ipovedenti lievi e ipovedenti fino a due decimi. Le commissioni mediche hanno ora aggiungono alle liste degli ipovedenti e ciechi tutti quelli che hanno fino a due decimi, prima ci si limitava a tutti coloro che non avevano più di un decimo.

Quanti sono associati alla vostra organizzazione?
I nostri associati sono il 30-40 per cento, 320-360 persone.

La vostra associazione ha delle strutture decentrate e che servizi offre a chi le si rivolge?
Abbiamo una sede solo a Como e garantiamo una sommatoria di servizi. L’unione ciechi si occupa dei tre settori fondamentali per cui è nata l’Unione ciechi 88 anni fa, che sono l’istruzione, l’inserimento nel mondo del lavoro, coloro che devono avere una qualifica come centralinisti, insegnanti, massofisioterapisti, fisioterapista, programmatori, impiegati e centralinisti, e assistenza specifica o generica per tutti.
Ci occupiamo assieme agli enti preposti Asl, Inps e Regione Lombardia che non garantiscono tutta l’assistenza. Noi organizziamo varie attività corsi di formazione, riabilitazione, tempo libero e sport. Abbiamo anche corsi di cucina soprattutto per donne che hanno perso la vista in età adulta.
L’informatica ha aperto strade impensabili fino a poco tempo fa. L’informatica ci fa superare una disabilità nella grande disabilità della cecità che è quella della scrittura e della lettura in assoluta autonomia. Ora abbiamo possibilità di lettura e scrittura in autonomia grazie agli scanner e a speciali software per il computer che permettono di leggere i documenti, i giornali, le enciclopedie, le e-mail.
Per quanto riguarda la riabilitazione organizziamo corsi di orientamento e mobilità, dato che i soggetti che entrano nel mondo del lavoro hanno bisogno di imparare a muoversi nel tragitto casa lavoro. In particolare corsi specifichi per chi perde la vista in età adulta.
Ci occupiamo anche della ricreazione e dello sport per una attività motoria e con gruppi sportivi veri e propri. Da anni è attivo il Gruppo sportivo ciechi lariani (Gscl) che organizza corsi di pattinaggio a sul ghiaccio a Casate, camminate, canoa, o corsi di sci, con la radio guide, a Medesimo.
Tutte queste attività sono finanziate da noi con il supporto dell’Amministrazione provinciale o del comune di Como. Noi abbiamo bisogno di apporti esterni. I rispettivi assessorati ci sono stati vicini e ci apprezzano e ci stimano e quindi ci supportano.

Quali sono i problemi che andrebbero risolti per esempio a Como?
Il problema fondamentale è il traffico. Il Comune di Como si è impegnato a per attivare più di venti semafori sonori, per ora ce ne sono solo sedici o diciassette, ne mancano ancora tre o quattro. I semafori vengono attivati con un telecomando. Siamo a buon punto. Inoltre c’è il problema della segnaletica a terra. Servono delle strisce tattilo-plantari, cromatiche per gli ipovedenti, che non sono ancora state fatte. Ce ne sono solo due-tre. Inoltre per aiutarci dovrebbero esserci i marciapiedi sgombri. Alle fermate del bus sono stati fatti alcuni esperimenti a Brescia con paline sonore che annunciano gli autobus e con annuncia anche sugli autobus. Ora un non vedente deve rivolgersi all’autista o ai passeggeri per sapere dove è, dato che nessun autobus e nessuna palina sono così attrezzati.

Quali le scuole ci sono dei rapporti?
Abbiamo un Centro di supporto tiflodidattico alla scuola Ugo Foscolo di Como una associazione che si relazione con i genitori e i ragazzi di ogni ordine e grado che lavora con l’Ufficio scolastico provinciale la Provincia e i Comuni Con. L’amministrazione provinciale garantisce l’assistenza scolastica pomeridiana e l’ex Provveditorato agli studi garantisce il sostegno in classe la mattina.

Con le biblioteche che rapporto avete, a quella comunale di Como di hanno degli audiolibri…
La biblioteca di Como ha pochi materiali in braille e audiocassette. Ora però la biblioteca di Como, assieme ad altre 12 biblioteche della provincia, con l’Unione ciechi e il Lions club di Milano e Como, ha attivato un servizio informatico e una postazione informatica per potersi collegare al sito Internet del Lions e scaricare qualsiasi libro parlato in catalogo http://www.libroparlatolions.it/). Adesso le registrazioni su audiocassette stanno venendo trasferite su cd o messi su siti. Si posso così scaricare libri di testo o di lettura.

Le attrezzature per che aiutano a svolgere una via il più possibile normale sono rintracciabili facilmente in provincia di Como o bisogna fare affidamento su Milano?
La nostra sezione è una delle pochissime in Italia che fornisce anche le apparecchiature per avere una vita indipendente come bilance, termometri, misuratori, orologi parlanti. L’Asl garantisce poi le apparecchiature informatiche, non il pc ma deve garantire i programmi specifici come Jaws.

E per quanto riguarda il rapporto con il mondo del lavoro?
Gli sbocchi lavorativi diminuiscono, uno degli sfoghi principali era l’inserimento come centralinisti. I centralini delle banche e enti locali ora sono automatici e i posti vanno sparendo. Per ovviare a questo problema si cerca i preparare per ruoli come centralinisti e public relation. Per fortuna tutti i soci in grado di lavorare sono occupati.

Per vedere l’intervista fatta assieme all’Arci Noerus http://noerus.blip.tv/#908082. [Michele Donegana, ecoinformazioni]