Il consiglio comunale di lunedì 10 marzo 2008

Ancora un rinvio all’approvazione del progetto del nuovo palazzetto dello sport a Muggiò in consiglio comunale.

Ha aperto la serata la preliminare di Antonietta Sosio, Forza Italia, che ha chiesto un ripristino delle strisce pedonali ormai cancellate in diverse zone della città, soprattutto vicino alle scuole. La consigliera ha poi sollecitato l’amministrazione, dopo la trasformazione in posteggi a pagamento di quelli della zona Valduce, a non intervenire a macchia di leopardo ma ad approntare un piano organico dei parcheggi in città.
Si è così cominciato a discutere l’argomento principale della serata, la costruzione del nuovo palazzetto dello sport. Una preoccupazione di molti consiglieri è quella di non vedere trasformata la parte commerciale di carattere sportivo della struttura in un nuovo centro commerciale. Per Marcello Iantorno, Partito democratico, proprio per come è scritta, la bozza di concessione lascerebbe intendere un possibile cambiamento d’uso e il consigliere dell’opposizione ha ricordato «le brutte esperienze del Dadone e della ex Trevitex». Lo stesso ha aggiunto che la norma per il diritto al recesso della convenzione del concessionario ha «una formulazione assolutamente incomprensibile».
Un altro problema sollevato è stato quello della viabilità. Mario Lucini, Pd, ha portato l’esempio di Novara dove il nuovo impianto sportivo è stato costruito al di fuori del centro storico in un’area ben servita, al contrario di Como dove aumenterebbe il traffico in una zona che avrebbe dovuto essere decongestionata dalla tangenziale. Donato Supino, Rifondazione comunista, ha rincarato la dose affermando la propria contrarietà al progetto anche perché non adeguato dal punto di vista viabilistico. Secondo il consigliere di Rifondazione una zona ottimale sarebbe potuta essere quella di Lazzago, collegata alle future tangenziale e metropolitana leggera.
Per Mario Molteni, Per Como, la gestione della struttura da parte di un privato potrebbe mettere in difficoltà le associazioni sportive, nel caso in cui il concessionario non riuscisse ad ottenere un equilibrio di bilancio avendo la possibilità di modificare le tariffe.
Bruno Magatti, Paco, è contrario a questa gestione dei progetti di recupero che dovrebbero essere a suo avviso affidati ad una società di riqualificazione urbana comunale che possa garantire maggiore trasparenza e continuità nei lavori, anche perché «se la concessionaria lascia a metà dell’opera, cosa succede?».
Nella replica l’assessore Fulvio Caradonna, stizzito «dalle critiche dette con veemenza e sicurezza» da parte delle opposizioni, ha chiarito che «non c’è zona migliore di quella per il nuovo centro sportivo, anche perché si potrà collegare con sovrappassi al campo Coni, diventando l’ultimo tassello di diversi interventi che sono stati realizzati nel corso degli ultimi anni». L’assessore ha inoltre ribadito che non ci saranno stravolgimenti nella destinazione d’uso della struttura commerciale, dichiarandosene garante. Alcune precisazioni finali sono state fatte dall’ingegnere Antonio Ferro che ha spiegato come al Coni non sia ancora stato presentato il progetto, dato che non è definitivo, e allo stato attuale la situazione viabilistica non è critica e le ipotesi tariffarie potranno essere tutelate, anche perché si è ancora in una fase preparatoria.
La serata si è conclusa con la presentazione di nove emendamenti da parte di Pd e Per Como, su sette dei quali la Giunta ha espresso parere positivo. Data l’impossibilità di poterne dare una copia a tutti i consiglieri, per problemi con la fotocopiatrice, la votazione è stata spostata al prossimo consiglio comunale. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: