Secondo appuntamento del ciclo Dalla croce al mandala
Alla presentazione del documentario di Werner Weick la sala era gremita, a dimostrazione dell’interesse che continua ad esserci nei confronti della questione tibetana.
Il regista Werner Weick, grazie alla collaborazione con la Televisione svizzera italiana ha realizzato due documentari per esporre il dramma di due popoli completamente dimenticati dalla grande informazione. Il primo, Armenia, ferita aperta, è stato presentato sempre all’auditorium Don Guanella di via Tommaso Grossi settimana scorsa ed il secondo Prigionieri di Pechino e Shangri-La mercoledì 12 marzo. Il secondo filmato racconta, attraverso la storia di Tashi, donna tibetana approdata a Zurigo quand’era ancora bambina, la storia di un popolo pacifico che è oppresso nella propria patria e continuamente in fuga verso l’estero. Nonostante siano molte le simpatie verso il Tibet e il Dalai Lama, la Cina spadroneggia e opprime sempre più la cultura e la società tibetana. Dal campo profughi nepalese di Kathmandu, fino alle associazioni formatesi in Svizzera si leva un urlo di orrore e di richiesta di giustizia, troppo poco ascoltato, anche in quest’anno “olimpionico” per la Cina. [Nicoletta Nolfi, ecoinformazioni]