Il Partito democratico attacca a tutto campo l’amministrazione provinciale

Dopo un anno e mezzo di Carioni bis, tra immobilismo e lotte di potere. Sottolineando la gravità della crisi politica, i democratici chiedono un consiglio provinciale straordinario o “almeno” di governare.

«Questa amministrazione, ricevendo il 70 per cento dei voti, è stata incaricata di grandi responsabilità che non si è però mai assunta, preferendo concentrarsi sulle lotte interne di potere. Lotte che hanno causato un anno di insostenibile immobilismo culminato con la cacciata di Cattaneo. Questa amministrazione non ha mai effettivamente governato». Non lascia molto d’implicito Luca Corvi, segretario provinciale del Pd, che riassume l’ultimo anno e mezzo di amministrazione provinciale targata Carioni segnata da gravi episodi, ultimo, ma solo cronologicamente, quello della cacciata del vicepresidente Cattaneo.
Quello del Pd comasco è un attacco a tutto campo alle lotte di potere interne alla maggioranza, cause primarie, secondo il capogruppo in consiglio provinciale Mauro Guerra, di una costante paralisi dell’azione politica sui grandi temi, che vengono spesso delegati a Milano o Roma. «È ridicolo che forze così radicate nel territorio non sappiano passare dagli annunci ai fatti e decidere sulle questioni di grande importanza per il territorio» ha commentato l’esponente democratico. Gli esempi, in effetti, sono numerosi: la delega al turismo revocata a Mojoli dopo il caso Bin e ancora “vacante”, le discordie su Ato, varianti al Ptcp, Piano cave, opere viabilistiche sono solo alcuni sintomi della mancanza di una linea politica, che se nel caso migliore avvicina le posizioni di Lega e minoranza, in quelli peggiori (Piano cave e Ato) comporta il commissariamento della Provincia.
Questa amministrazione ha, o ha mai avuto, una linea politica unitaria? Si chiede in estrema sintesi il Partito democratico, che per palesare la domanda ha fatto richiesta di un consiglio provinciale straordinario (probabilmente lunedì 22 settembre), perché «questa crisi è vera, non è un teatrino, e dev’essere affrontata seriamente nel rispetto dei comaschi – continua Guerra – non presenteremo una mozione di sfiducia all’amministrazione, che verrebbe sicuramente bocciata visto il nostro scarso peso numerico, e sarebbe l’occasione per la maggioranza di ricompattarsi, ma solo formalmente. Noi vogliamo entrare nel merito di ogni questione e chiedere all’amministrazione di indicare una via politica ai vari problemi. Siamo disposti a confrontarci portando le nostre idee, ma non deve succedere che l’amministrazione aspetti di risolvere la crisi appellandosi a Milano o Roma per poi riprendere il solito tran-tran». Ma se il chiarimento non dovesse arrivare? L’opposizione si farà ancora più «dura» – risponde Guerra – e presenterà una o due mozioni al mese sui temi scottanti dell’agenda politica, con la consapevolezza di avere idee e persone che le possono attuare e l’ambizione di realizzare qualcosa di più che una giunta ombra: l’ambizione di governare. [Francesco Colombo, ecoinformazioni]

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