Il Consiglio provinciale di Como del 29 settembre

I progetti di grandi opere della Provincia e la presentazione della verifica del bilancio preventivo nel Consiglio provinciale di lunedì 29 settembre. Il tutto mentre Forza Italia difende l’aumento delle tasse.

Il consiglio provinciale di lunedì 29 settembre è stato aperto dalle comunicazioni dell’assessore alla viabilità e ai lavori pubblici Pietro Cinquesanti su una serie di accordi di programma stipulati tra la Provincia e i Comuni interessati per la realizzazione di nuove varianti stradali.
La prima in ordine cronologico riguarda la variante di Parravicino e interessa i Comuni di Albavilla e Erba. Il progetto preliminare risale al 2001, ma si era arenato perché la vecchia amministrazione di Erba non aveva approvato la variante urbanistica. Ora che le elezioni del 2007 hanno cambiato il colore politico erbese l’accordo è stato riproposto e sembra che la nuova strada, dal costo di 2 milioni e 314 mila euro, possa venire alla luce. Ma non sarà tutto così facile. Il consigliere Renato Tettamanti (Prc) ha infatti riportato le osservazioni fatte al progetto da un privato, fondamentalmente due: il costo previsto è sottostimato perché la perizia è datata, in più la nuova strada entrerebbe in contrasto con il Ptcp, approvato solo due anni fa dall’amministrazione Carioni. Cinquesanti ha fatto sapere che il progetto definitivo dovrà essere riapprovato dal Consiglio provinciale e in quella fase si rivaluteranno i costi dell’opera e si proporrà una variabile urbanistica al Ptcp.
Altre perplessità sono stata espresse sempre da Tettamanti sul progetto di variante di Pusiano. «La valutazione di impatto ambientale ha dato esito positivo – ha chiesto l’esponente comunista – ma trattandosi di un territorio di grande pregio, possiamo liquidare così facilmente le critiche delle associazioni ambientaliste contrarie all’opera?».
«La progettazione esecutiva dell’opera sarà demandata all’impresa, ma in ogni caso terremo un incontro pubblico dove risponderemo a tutte le osservazioni sull’opera, che è interamente finanziata da Regione Lombardia» ha risposto Cinquesanti.
Nulla da eccepire invece per la variante a Casnate con Bernate, pronta nel 2013,con una spesa complessiva di 5 milioni e 200 mila euro, e per quella di Cadorago, che verrà consegnata nel 2012 per la cifra 6 milioni di euro.
L’ultima opera pubblica annunciata dall’assessore riguarda invece il Museo della seta: 2 milioni e 300 mila euro saranno spesi per aprire un nuovo ingresso al museo, ampliare la superficie espositiva e collegare il museo alla futura piazza situata tra Setificio e Università.
Secondo tema della seduta è stata la relazione finanziaria, ad opera dell’assessore al bilancio Patrizi Tambini, sulla verifica degli equilibri di bilancio 2008.
Per il capitolo delle entrate l’ex capogruppo forzista ha sottolineato il ritardo nel pagamento dell’imposta sulle assicurazioni che avviene tramite apposite agenzie. Il gettito sarebbe anche in calo del 2 per cento rispetto allo scorso anno.
In flessione anche l’Ipt (tassa che ogni autoveicolo paga per registrarsi al Pra) di circa 8 punti percentuali. L’assessore ha individuato nella contrazione del mercato automobilistico la principale causa dei mancati introiti che, secondo stime, si potrebbero attestare tra gli 1,3 e 1,7 milioni a fine anno.
A “pareggiare i conti” arriva in soccorso dell’amministrazione provinciale l’addizionale sul consumo dell’energia elettrica, in crescita di circa un milione a causa del contributo ministeriale per le province confinanti con la Svizzera e della sottostima («prudenziale» secondo l’assessore) dei consumi. Il risultato è di tenuta complessiva per i tributi di Villa Saporiti.
Al capitolo delle spese si registra la realizzazione finanziaria del 75 per cento delle risorse preventivate come spesa corrente, mentre la sezione delle spese a conto capitale si ferma al 34 per cento.
L’intervento dell’assessore ha reso noti anche alcuni punti critici del bilancio corrente: le entrate derivanti dalla partecipazione alla società Serravalle s.p.a. passano da un milione previsti a 320 mila euro perché la società ha preferito effettuare nuovi investimenti piuttosto che distribuire i dividendi. L’assessore ha fatto un appello, non nuovo, al presidente perché riconsideri la partecipazione provinciale alla società.
Confermando i 526 mila euro persi per gli swap, Tambini ha infine comunicato dei 456 mila euro che dovranno tornare nelle casse nazionali entro ottobre a causa della prima finanziaria del governo Berlusconi. Sommati agli 8,8 milioni previsti il «federalismo alla rovescia» presenta un conto di ben 9,3 milioni di euro.
Il primo ad intervenire nel dibattito sul provvedimento è stato Renato Tettamanti, che dopo aver chiesto di presentare lo stato di attuazione dei programmi assieme alla verifica («l’abbiamo sempre fatto in fase di assestamento di bilancio» la risposta di Tambini) ha cercato di sviscerare punto per punto le storture di questo primo rendiconto finanziario: il contratto integrativo per i dipendenti provinciali non è stato ancora formalizzato, il mancato incasso degli oneri del Ministero degli interni («presidente chiami il suo amico Maroni»), le grosse differenze tra importi stanziati, impegnati e liquidati a favore delle scuole pubbliche, il bonus malus per la raccolta differenziata ai Comuni virtuosi scomparso, l’intermezzo delle agenzie per la riscossione dei tributi sulle assicurazioni («chi controlla che arrivino tutti i soldi?») e infine la preoccupazione, espressa ad agosto da Tambini e ora scomparsa, di uscire dal patto di stabilità.
Chiara Braga ha rincarato la dose sottolineando come il bando per la stesura dei Pgt e delle Vas sia andato ad esclusivo appannaggio dei Comuni di Como e Turate (di cui è sindaco Carioni), «mentre Como non ne ha certo bisogno rispetto ad altri». Altri due i temi lanciati dalla parlamentare comasca: lo sviluppo del progetto di Agenda 21 e il Piano triennale del trasporto pubblico locale. In ultimo anche Rosangela Arrighi ha espresso perplessità sull’aumento della spesa per i grandi eventi (più 109 mila euro), sul probabile utilizzo dell’avanzo di bilancio per coprire spese correnti e per la grossa differenza tra stanziato e impegnato.
L’assessore Tambini ha dapprima scaricato alcune delle risposte sui colleghi («ne parleremo in fase di assestamento quando verrà presentato lo stato di attuazione dei programmi»), poi ha difeso la stabilità e la solidità economica ricordando che la Provincia ha ottenuto la migliore valutazione possibile dalle agenzie di rating (come fu per Lehman Brothers e Parmalat prima di fallire), prima di rassicurare il Consiglio sul rispetto, almeno temporaneo, del patto di stabilità.
Ultima nota di colore: un consigliere di Forza Italia, Paolo Frigerio, ha difeso l’aumento delle tasse, «visto che il gettito complessivo non è aumentato, abbiamo fatto bene a farlo, altrimenti ne avremmo risentito sul bilancio». [Francesco Colombo, ecoinformazioni]

 

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