Cambiare la delibera razzista e xenofoba di Cantù

Il direttivo del Coordinamento comasco per la Pace, alla vigilia della manifestazione di sabato 25 ottobre a Cantù, ha inviato una lettera aperta alla sindaco del Comune di Cantù chiedendo: «Una discussione critica sulla scelta fatta e di riprendere quindi il dialogo con le associazioni canturine al fine di arrivare ad una diversa e migliore modalità di intervento». Il testo della lettera a Tiziana Sala.

«Il direttivo del coordinamento comasco per la pace constata con rammarico il clima venutosi a creare in città soprattutto nei riguardi di alcune associazioni operanti sul territorio in conseguenza dell’iniziativa intrapresa dalla Giunta di Cantù nei confronti degli stranieri senza permesso di soggiorno.
Riteniamo anche che la modalità e la scelta di un’azione di questo tipo non siano realmente confacenti con gli intenti dichiarati.
La delibera assunta e le successive dichiarazioni alla stampa rischiano invece di accrescere la paura e il senso di insicurezza dei cittadini canturini, rimarcando il luogo comune del binomio immigrato (clandestino) = delinquente.
Pensiamo che se il Comune di Cantù vuole porsi contro lo sfruttamento, il degrado sociale e intraprendere iniziative di concreto aiuto alle persone può trovare molte altre strade per farlo e soprattutto in sintonia e attraverso un confronto con le associazioni che già agiscono in tal senso nel Comune5stesso.
Sappiamo bene quanto i ruoli dell’Amministrazione e quelli delle realtà associative siano differenti; tuttavia dato che il nostro Coordinamento da undici anni è impegnato a svilupparne le sinergie, siamo preoccupati per la piega presa dai fatti e, soprattutto, per il tipo di atteggiamento critico assunto dalla sua amministrazione nei confronti delle realtà associative che hanno manifestato il proprio dissenso sulla delibera.
Non abbiamo per esempio apprezzato il riferimento ai contributi erogati dal Comune alle associazioni, sia per il tono che poteva sembrare ricattatorio che per il merito in quanto non si tratta di elargizioni, ma di pagamenti di servizi molto utili per la comunità.
Riteniamo infine che una questione come quella dell’immigrazione per la sua delicatezza e complessità non si possa e non si debba affrontare solo con delibere e comunicati stampa. Meglio sarebbe intraprendere un lavoro di concerto tra l’amministrazione, le realtà associative e la cittadinanza al fine di contrastare non solo l’illegalità, ma anche la crescente marginalizzazione che stranieri, regolari e non, e italiani sono costretti a vivere.
Chiediamo a Lei e alla sua amministrazione di accettare una discussione critica sulla scelta fatta e di riprendere quindi il dialogo con le associazioni canturine al fine di arrivare ad una diversa e migliore modalità di intervento.
Come associazione per la pace e la convivenza dei popoli siamo da sempre impegnati contro ogni forma di razzismo e xenofobia e speriamo che anche la sua amministrazione non voglia che la sua iniziativa assuma un carattere di questo tipo.
Disponibili a darLe tutta la collaborazione possibile per favorire l’incontro e il confronto tra amministrazione e associazioni ci auguriamo che con questa modalità potrà adottare provvedimenti migliori e capaci di generare concordia e accoglienza nella comunità canturina».

1 thought on “Cambiare la delibera razzista e xenofoba di Cantù

  1. siamo tutti fratelli,o si parla di critianità,o di
    politica.diceva papa giovanni 23:amate più ciò che
    unisce che ciò che divide.
    e gaber diceva:libertà è partecipazione.
    nessun partito si dovrebbe chiamare libertà,specialmente
    se attua certe delibere.
    però,furboni,la mano d’opera a basso costo vi fa comodo,le badanti dei vostri famigliari o amici son brave. vergogna altro che il vostro ridicolo carnevale.

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