Il Consiglio comunale di Como di lunedì 23 marzo 2009
Salta per l’ennesima volta la seduta del Consiglio comunale. La maggioranza continua a non essere in grado di garantire la presenza dei propri consiglieri e poter far funzionare l’assemblea di Palazzo Cernezzi.
Dopo gli ultimi interventi per cercare di portare al rispetto dei tempi prestabiliti la maggioranza al Consiglio comunale di lunedì 23 marzo è inciampata nell’ennesima brutta figura. Dopo la solita convocazione alle 20.15, quasi mezz’ora più tardi, sono state fatte due veloci preliminari di Mario Molteni, Per Como, che ha posto il problema del ripristino degli attraversamenti pedonali le cui strisce sono ormai scomparse in via Bellinzona, e di Emanuele Lionetti, Lega, che ha invece ringraziato il sindaco ed il dirigente Saccenti per aver permesso di posteggiare le moto all’interno di Palazzo Cernezzi quando si svolgono le sedute. L’appello è stato quindi fatto alle 20.50, quando molti dei banchi della maggiorana erano vuoti. Le minoranze hanno subito abbandonato l’aula e, nonostante qualche arrivo alla spicciolata e le lentezze ed una specie di contrappello del segretario generale, non si è raggiunto il numero legale con solo 17 presenze su 25 consiglieri della maggioranza. «Quattro delle nostre assenze sono giustificate» ha voluto precisare Pasquale Buono capogruppo di Forza Italia, dato che il suo gruppo ha fatto la parte del leone nel provocare il non insediamento della seduta mancando più di un terzo dei componenti. I quattro giustificati Gelpi, Simone, Arcellaschi e Rudilosso, più due arrivati subito dopo la chiusura dell’appello Lombardi e Caprile. Dichiarata la seduta deserta i consiglieri hanno abbandonato l’aula e tutto è stato rimandato alla settimana prossima. [Michele Donegana, ecoinformazioni]