Il Consiglio comunale di Como di lunedì 30 marzo 2009
La maggioranza approva nella seduta di lunedì 30 marzo le modifiche statutarie a Csu per permettergli la distribuzioni di merci in città murata.
Dopo le entusiastiche affermazioni sulla nascita del Popolo della libertà di Gianluca Lombardi, Fi, Vincenzo Sapere, Socialisti, ha ricordato la figura di Gigi Meroni, usciere comunale per cui è stato poi osservato un minuto di silenzio.
È così iniziato il consiglio del 30 marzo sull’ordine del giorno presentato da Stefano Rudilosso, Fi, sul cambiamento di statuto di Como servizi urbani per poter permettere all’azienda comasca di gestire anche autotrasporti.
Una modifica in previsione della creazione di una gestione dei rifornimenti in centro storico con mezzi ecologici per evitare l’ingresso di camion soprattutto in città murata, che già nella seduta precedente aveva scaldato gli animi, con dubbi sull’effettiva possibilità di realizzare il servizio.
La proposta di Rudilosso verteva sul progetto futuro di distribuzione, di cui nella delibera non c’era traccia, per avere una relazione del sindaco, anche perché, dopo l’approvazione pura e semplice della modifica allo statuto, l’iter successivo sarebbe di competenza della Giunta e potrebbe non passare più in Consiglio.
Critiche dalle opposizioni per cui se la delibera trattava dello statuto di quello si doveva parlare e non di altri «è pertinente alla delibera questo ordine del giorno?» ha chiesto al presidente dell’assemblea Donato Supino, Prc, «l’ipotesi di consegna delle merci non è contenuta in questo deliberato» ha aggiunto Mario Lucini, Pd.
La proposta è stata quindi approvata dalla maggioranza, più Valli di Area 2010, con l’astensione delle minoranze ed il voto contrario di Rapinese, Area 2010.
Una «ulteriore seduta al fine di potere approvare la futura attività di autotrasporto» è stata poi approvata, con un voto contrario e alcune astensioni nella maggioranza, con l’ordine del giorno proposto da Luigi Bottone, Udc, che esplicitava nelle premesse «non è stato premesso un progetto reale sui costi da sostenere, non è stato presentata una linea guida sul regolamento da adottare».
La delibera sulla modifica è quindi stata approvata coi i voti della maggioranza più Valli e l’astensione delle minoranze.
L’assemblea ha poi affrontato, e approvato, la revoca di una permuta di stabili fra Comune e la vecchia Usl 5, a cui sono subentrate Asl e Ospedale Sant’Anna che non essendo d’accordo hanno fatto saltare l’intesa precedente.
Con una inversione dell’ordine del giorno si è quindi affrontato il piano di attuativo per un nuovo palazzo in via Morazzone, angolo via Mentana.
Un progetto presentato dall’assessore Rallo con una panoramica sugli interventi edilizi negli ultimi cento anni nell’area.
Bruno Magatti, Paco, ha chiesto di intendere in maniera differente le nuove urbanizzazioni con la possibilità di «immaginare dentro gli interventi immobiliari, invece che monetizzare gli spazi, alloggi per evitare la ghettizzazione di categorie speciali», come anziani e disabili.
Con un emendamento, per la diminuzione da 10 a 5 anni per la validità del piano di recupero, proposta da Vittorio Mottola, Pd, la delibera stata approvata, con i voti contrari di Prc e Paco e l’astensione delle altre minoranze.
Su proposta del sindaco è stato posticipata, dopo il bilancio, la discussione sul e quindi approvata all’unanimità una delibera tecnica sulla valutazione delle aree. [Michele Donegana, ecoinformazioni]