Mese: Marzo 2009

Il Consiglio comunale di Como di lunedì 30 marzo 2009

 

cernezzi5La maggioranza approva nella seduta di lunedì 30 marzo le modifiche statutarie a Csu per permettergli la distribuzioni di merci in città murata.

Dopo le entusiastiche affermazioni sulla nascita del Popolo della libertà di Gianluca Lombardi, Fi, Vincenzo Sapere, Socialisti, ha ricordato la figura di Gigi Meroni, usciere comunale per cui è stato poi osservato un minuto di silenzio.

È così iniziato il consiglio del 30 marzo sull’ordine del giorno presentato da Stefano Rudilosso, Fi, sul cambiamento di statuto di Como servizi urbani per poter permettere all’azienda comasca di gestire anche autotrasporti.

Una modifica in previsione della creazione di una gestione dei rifornimenti in centro storico con mezzi ecologici per evitare l’ingresso di camion soprattutto in città murata, che già nella seduta precedente aveva scaldato gli animi, con dubbi sull’effettiva possibilità di realizzare il servizio.

La proposta di Rudilosso verteva sul progetto futuro di distribuzione, di cui nella delibera non c’era traccia, per avere una relazione del sindaco, anche perché, dopo l’approvazione pura e semplice della modifica allo statuto, l’iter successivo sarebbe di competenza della Giunta e potrebbe non passare più in Consiglio.

Critiche dalle opposizioni per cui se la delibera trattava dello statuto di quello si doveva parlare e non di altri «è pertinente alla delibera questo ordine del giorno?» ha chiesto al presidente dell’assemblea Donato Supino, Prc, «l’ipotesi di consegna delle merci non è contenuta in questo deliberato» ha aggiunto Mario Lucini, Pd.

La proposta è stata quindi approvata dalla maggioranza, più Valli di Area 2010, con l’astensione delle minoranze ed il voto contrario di Rapinese, Area 2010.

 Una «ulteriore seduta al fine di potere approvare la futura attività di autotrasporto» è stata poi approvata, con un voto contrario e alcune astensioni nella maggioranza, con l’ordine del giorno proposto da Luigi Bottone, Udc, che esplicitava nelle premesse «non è stato premesso un progetto reale sui costi da sostenere, non è stato presentata una linea guida sul regolamento da adottare».

La delibera sulla modifica è quindi stata approvata coi i voti della maggioranza più Valli e l’astensione delle minoranze.

L’assemblea ha poi affrontato, e approvato, la revoca di una permuta di stabili fra Comune e la vecchia Usl 5, a cui sono subentrate Asl e Ospedale Sant’Anna che non essendo d’accordo hanno fatto saltare l’intesa precedente.

Con una inversione dell’ordine del giorno si è quindi affrontato il piano di attuativo per un nuovo palazzo in via Morazzone, angolo via Mentana.

Un progetto presentato dall’assessore Rallo con una panoramica sugli interventi edilizi negli ultimi cento anni nell’area.

Bruno Magatti, Paco, ha chiesto di intendere in maniera differente le nuove urbanizzazioni con la possibilità di «immaginare dentro gli interventi immobiliari, invece che monetizzare gli spazi, alloggi per evitare la ghettizzazione di categorie speciali», come anziani e disabili.

Con un emendamento, per la diminuzione da 10 a 5 anni per la validità del piano di recupero, proposta da Vittorio Mottola, Pd, la delibera  stata approvata, con i voti contrari di Prc e Paco e l’astensione delle altre minoranze.

Su proposta del sindaco è stato posticipata, dopo il bilancio, la discussione sul e quindi approvata all’unanimità una delibera tecnica sulla valutazione delle aree. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Donato Supino coordinatore provinciale del Prc

 

prcPresentato sabato 28 marzo alla stampa il nuovo gruppo dirigente del Prc comasco. Donato Supino coordina la segreteria collegiale e si propone di aumentare in poco tempo gli iscritti. Accuse ai dirigenti che hanno lasciato il partito.

Presentata la nuova dirigenza del Partito della rifondazione comunista comasca. Una nuova segreteria collegiale di cui è diventato coordinatore il consigliere comunale comasco Donato Supino. Dopo le dimissioni di parte della vecchia segreteria «ci siamo trovati di fronte ad una situazione finanziaria che ci ha in parte sorpreso» ha affermato Supino, che ha poi precisato l’ammontare del buco 8 -10mila euro, con alcuni crediti da recuperare dal nazionale. Il nuovo coordinatore ha anche accusato la dirigenza passata di non aver voluto iniziare il tesseramento degli iscritti pensando già all’uscita e al sostegno a quella che è diventata la lista Sinistra e libertà. Una situazione difficile per un partito che aveva 500 iscritti nel 2001 e 193 l’anno scorso.

«I Giovani comunisti sono rimasti tutti all’interno del partito – ha precisato Supino – e questa è la nostra forza e la nostra speranza per il futuro». Il neocoordinatore ha poi rimarcato il riallacciarsi di un rapporto con i sindacati e le reiscrizioni di diversi segretari della Camera del lavoro comasca: «Siamo fiduciosi e pensiamo in poco tempo di raggiungere i 200 iscritti».

Per quanto riguarda le prossime elezioni Rifondazione, per le europee si presenterà assieme ai Comunisti italiani e a Socialismo 2000, mentre per le amministrative guarderà ad un’alleanza a sinistra magari anche col Pd, «purché non cerchi alleanze con la Lega, favorevole alle ronde, mentre noi siamo contrarissimi».

Il programma prevederà interventi comunali per aiutare le famiglie colpite dalla crisi con la sospensione dei mutui e la riduzione delle bollette dal 50 al’80 per cento.

Il Consiglio comunale di Como di lunedì 23 marzo 2009

Salta per l’ennesima volta la seduta del Consiglio comunale. La maggioranza continua a non essere in grado di garantire la presenza dei propri consiglieri e poter far funzionare l’assemblea di Palazzo Cernezzi.

Dopo gli ultimi interventi per cercare di portare al rispetto dei tempi prestabiliti la maggioranza al Consiglio comunale di lunedì 23 marzo è inciampata nell’ennesima brutta figura. Dopo la solita convocazione alle 20.15, quasi mezz’ora più tardi, sono state fatte due veloci preliminari di Mario Molteni, Per Como, che ha posto il problema del ripristino degli attraversamenti pedonali le cui strisce sono ormai scomparse in via Bellinzona, e di Emanuele Lionetti, Lega, che ha invece ringraziato il sindaco ed il dirigente Saccenti per aver permesso di posteggiare le moto all’interno di Palazzo Cernezzi quando si svolgono le sedute. L’appello è stato quindi fatto alle 20.50, quando molti dei banchi della maggiorana erano vuoti. Le minoranze hanno subito abbandonato l’aula e, nonostante qualche arrivo alla spicciolata e le lentezze ed una specie di contrappello del segretario generale, non si è raggiunto il numero legale con solo 17 presenze su 25 consiglieri della maggioranza. «Quattro delle nostre assenze sono giustificate» ha voluto precisare Pasquale Buono capogruppo di Forza Italia, dato che il suo gruppo ha fatto la parte del leone nel provocare il non insediamento della seduta mancando più di un terzo dei componenti. I quattro giustificati Gelpi, Simone, Arcellaschi e Rudilosso, più due arrivati subito dopo la chiusura dell’appello Lombardi e Caprile. Dichiarata la seduta deserta i consiglieri hanno abbandonato l’aula e tutto è stato rimandato alla settimana prossima. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Per la sinistra a Como

 

associazioneperlasinistraÈ nata sabato 21 marzo con l’assemblea La primavera della sinistra, svolta alla Circoscrizione 6, l’Associazione per la sinistra di Como, un sodalizio che si propone di superare le barriere fra i vari raggruppamenti politici e di porre le basi per l’unità delle sinistre.

 

Un’assemblea di una cinquantina di persone, pochi i giovani, ha dato la vita alla nuova Associazione per la sinistra – Como. «Non potevamo più aspettare – ha detto la presidente onoraria Anna Sacerdoti – Il tempo è adesso. Speriamo che tutte le forze della sinistra riescano ad unirsi innanzitutto per difendere la Costituzione».

L’introduzione dei lavori e l’analisi della situazione economica e sociale attuale con le prospettive e le cause della nascita dell’associazione sono toccate a Giuseppe Calzati. In primo piano la crisi, della sinistra «per la prima volta non rappresentata in Parlamento», e quella economica. La neonata associazione si propone di essere un «luogo di confronto di analisi e proposta con la capacità di esprimersi in un linguaggio comprensibile alle classi popolari». Un associazione, non un partito, è stato rimarcato più volte, per trovare una via nuova al di là di vincolanti appartenenze e degli steccati che i vari partiti della sinistra hanno alzato fra di loro.

L’attenzione dei presenti si è concentrata poi sugli atti fondamentali della nascita dell’associazione con le relazioni, i dibattiti, e l’approvazione della Carta di intenti, spiegata da Nicoletta Pirrotta, e dello Statuto, illustrato da Marco Lorenzini. Eletto il Consiglio direttivo che eleggerà nella prima riunione il presidente, è stata acclamata presidente onoraria Anna Sacerdoti.

Un’assemblea all’insegna della tradizione della sinistra, con la presenza della bandiera rossa (priva di ogni altro simbolo o scritta), che ha però avuto elementi di novità, dal dibattito, meno scontato rispetto a quello delle riunioni di partito, al rinfresco finale con brindisi.

Il Consiglio comunale di Como di giovedì 19 marzo 2009

cernezzi2No all’election day! La maggioranza a Palazzo Cernezzi decide di non votare nello stesso giorno per le europee ed i referendum comunali. Csu: cambiare lo statuto per gestire i rifornimenti nella città murata.

Nelle preliminari al Consiglio comunale di giovedì 19 marzo Francesco Pettinano, An, ha dato la propria disponibilità alle dimissioni dal Cda della fondazione La presentazione se ritenuto necessario dal sindaco dopo un chiarimento a seguito dei pareri del segretario generale, Nunzio Fabiano, e del suo vice, Oliviero Emoroso, in cui venivano vanzati dubbi di legittimità circa la designazione di membri del consiglio comunale a “ricoprire incarichi presso enti ed istituzioni dipendenti o comunque sottoposti al controllo ed alla vigilanza dei relativi comuni”». Sorpresa in aula «Noi non abbiamo visto nessun parere – ha detto Vincenzo Sapere, Socialisti – non facciamo parte del consiglio comunale?». L’ha rassicurato il presidente Pastore che ha dichiarato che già l’indomani sarebbero stati consegnati i materiali ai consiglieri di minoranza. Primo punto all’ordine del giorno la deroga al regolamento comunale per poter votare in unica tornata elettorale, il 6 ed il 7 giugno, per le elezioni europee ed i referendum cittadini per il mantenimento di una cittadella sanitaria nell’area ex Sant’Anna e l’apertura tutto l’anno di un centro per l’accoglienza dei senza tetto. Dopo la presentazione di Marcello Iantorno, Pd, che chiedeva «l’accorpamento per un sensibile risparmio dei costi ed il contenimento della spesa pubblica» ma non solo anche per una gestione migliore delle strutture scolastiche che non dovranno essere chiuse due volte per lo svolgimento delle operazioni elettorali. Precisamente la richiesta era quella di una «deroga in via eccezionale» agli articoli 6 e 12 del Regolamento comunale che impongono altre tempistiche. Dopo di lui nessuno è intervenuto e nessuno ha espresso la propria dichiarazione di voto, così la mozione lampo è stata votata, e bocciata, nel giro di un quarto d’ora con una netta contrapposizione tutta la maggioranza contraria e la minoranza a favore. Differenti le dichiarazioni a margine dei lavori. «I 300mila euro che verranno spesi per le votazioni avrebbero potuto andare ad incrementare il fondo per aiutare chi è in difficoltà per la crisi – ha affermato Donato supino , Prc, che ha poi attaccato il Pd – Se avessero aderito e aiutato nella raccolta firme non ci saremmo dovuti trovare in questa situazione e chiedere una deroga al regolamento». Infatti il sindaco ha dichiarato recisamente «il regolamento o si applica o si cambia». Combattivo Bruno Magatti, Paco, «Se credono che così facendo non si raggiungerà il quorum si sbagliano. Avremo più tempo per sensibilizzare i cittadini e finché saremo in fase referendaria nessun privato s’arrischierà a comprare l’area del Sant’Anna permettendo ai comaschi di esprimere il proprio parere». Iantorno ha sottolineato l’irresponsabilità della votazione e affermato che avrebbe depositato un’altra mozione d’urgenza sull’argomento per poter ottenere la deroga. Il secondo argomento della serata è stato il cambiamento statutario di Como servizi urbani (Csu) a cui aggiungere, fra i vari campi di attività, «autotrasportatore per conto terzi» come ha spiegato l’assessora Molinari. Ne è seguito un dibattito che ha visto schierarsi in maniera trasversale i consiglieri. Una discussione che,come ha detto Mario Lucini, si è concentrata «sull’oggetto occulto della serata al posto che del suo soggetto», valere a dire il progetto di intermediazione per il carico e scarico delle merci da affidare a Csu, con mezzi ecologici, in città murata e nella Convalle in generale. Un’idea proposta dall’assessore Caradonna che è il vero centro della questione anche perché, come affermato dal presidente Pastore, «noi voteremo ora questo cambiamento di statuto e poi l’iter passerà attraverso atti di Giunta e il progetto non lo vedremo più». Sostanzialmente l’idea della Giunta è di fermare i vettori che riforniscono i negozi del centro a Lazzago e da lì proseguire con mezzi ecologici verso il centro città. «Una proposta che interessa sia i commercianti che i trasportatori – ha detto Caradonna – il costo maggiore per i secondi è l’ultimo miglio, una volta usciti dall’autostrada, qui si fermerebbero appena fuori dalla stessa e dopo scaricato potrebbero subito ripartire senza affrontare il traffico del centro». Un progetto che dovrebbe togliere dalle strade cittadine 90-100 camion, seguendo l’esperienza padovana, ma che ha suscitato forti perplessità per la gestione e l’impatto reale. Anche perché come sottolineato da diversi consiglieri non verrebbero interessati l’umido ed i beveraggi, oltre che la grande distribuzione, lasciando quindi da gestire una quota residuale del traffico. Lapidario Alessandro Rapinese, Area 2010, «il Polo delle libertà a livello nazionale predica più privato, meno stato, mentre a livello locale promuove l’esatto contrario». [Michele Donegana, ecoinformazioni]

“La Testata” del Pd

pdNasce La Testata il nuovo mensile del Partito democratico comasco.

Un nuovo giornale fa capolino nel panorama editoriale comasco. Il Partito democratico si è attrezzato con un foglio mensile, inizialmente di 4 pagine, ma con più edizioni: La Testata. Periodico di informazione del PD provinciale di Como. Il giornale affiancherà ad un corpo fisso di tre pagine, dedicate una ai temi nazionali, una ai regionali ed una a quelli provinciali, una prima che cambierà a seconda dell’edizione locale o con alcuni speciali. Per il numero zero si può scegliere fra quella erbese, olgiatese, uno speciale su Bulgarograsso o il tesseramento. Le edizioni saranno per il momento quattro: erbese, comasca, olgiatese e canturina, ma se prenderà piede nulla vieta di aumentarle e aggiungere altre realtà. Il direttore responsabile sarà Maria Teresa Rangheri.

Una mensile a tutti gli effetti, con i colori e i simboli del partito di Franceschini, che non sarà però disponibile nelle edicole. Si potrà trovare in formato pdf sul sito internet del Pd e verrà spedito via e-mail agli iscritti, ad oggi poco più di un migliaio, simpatizzanti, interessati. I circoli potranno stamparlo autonomamente per diffonderlo sul territorio; anche per questo il formato sarà quello A4 per una maggiore comodità nella riproduzione fai da te.

«Un nuovo strumento giornalistico, un organo di informazioni con gli iscritti, i circoli, il territorio – ha detto Luca Corvi, segretario provinciale Pd – Un mezzo, data la periodicità, di riflessione sui temi della politica locale».

Un’opportunità per approfondire il dibattito per il consigliere regionale Luca Gaffuri ed un supporto per aiutare il radicamento delle strutture del partito, di supporto all’attività dei circoli, per la deputata Chiara Braga.

«Stiamo contattando dei fumettisti per disegnare il testone della rivista, ovviamente il doppio senso nel titolo è voluto – ha spiegato Carla Cazzaniga della segreteria provinciale Pd – per prendere a testate le cose che non piacciono».

Tettamanti: “In Provincia Forza Italia sta col mattone”

Forza Italia rimane da sola a Villa Saporiti mentre opposizioni e il resto della maggioranza abbandonano l’aula.

Si è fatta accesa la discussione su un ordine del giorno proposto dal partito azzurro sullo stato di attuazione dei Piano generale del territorio da parte dei Comuni.
La discussione e le liti sono nate da un passaggio del documento che sottolineava la grave situazione economica e la crisi del settore edilizio. Un passaggio che ai più faceva pensare ad un velato tentativo di incentivo verso la cementificazione del territorio.
«Forza Italia si è dimostrata come la componente della maggioranza più sensibile al mattone – ha dichiarato Renato Tettamanti, Prc – tanto da identificare la crisi solo con quella del settore edilizio».
Contrarietà sorta anche dal tentativo di convocare una conferenza dei sindaci prima ancora di aprire una discussione nell’assemblea e commissioni competenti.

Il Consiglio comunale di Como del 13 marzo 2009

cernezzi1Sostegno alle famiglie in difficoltà. Il Consiglio comunale di giovedì 13 marzo approva all’unanimità una mozione presentata dalla lista per Como. Astenuto il sindaco.

«Siamo in ritardo od in linea con i tempi per la stesura del nuovo appalto sulla raccolta dei rifiuti?» ha chiesto all’assessore Peverelli Vittorio Motola, Pd, in previsione della scadenza di quello vecchio il 30 aprile, nelle preliminari al Consiglio comunale di giovedì 12 marzo.
Subito dopo Alessandro Rapinese, Area 210, ha sottolineato l’applicazione parziale delle opere per ‘esecuzione di Agenda 21, il programma delle Nazioni unite per lo sviluppo sostenibile, a cui Palazzo Cernezzi ha aderito.
Luigi Bottone, Udc, ha invece ricordato che gli ausiliari del traffico no possono fare multe in zone che non siano quelle delle “strisce blu” ed ha chiesto che nel prossimo bilancio si trovino i fondi necessari per una riqualificazione del quartiere di Ponte Chiasso.
La seduta è così iniziata con la discussione di una mozione anticrisi, di sostegno alle famiglie in difficoltà, proposta dal gruppo Per Como.
Roberta Marzorati, Per Como, ha presentato la proposta: «l’immediata revisione delle tariffe a carico dei cittadini per i servizi a pagamento strettamente correlati al reddito Isee fin dal sorgere dello stato di precarietà». Non più quindi domande per asili e mense con una certificazione riferita agli anni precedenti ma un cambiamento di fascia appena interviene una situazione di difficoltà.
La maggioranza, per bocca del capogruppo di Fi, ha proposto di rinviare tutto ad un futuro consiglio per poter arrivare ad un documento congiunto, o di discuterne durante il prossimo Consiglio comunale aperto sulla crisi del 3 aprile.
«È una mascalzonata istituzionale» ha affermato a gran voce Mario Lucini «questo Consiglio è stato convocato appositamente per affrontare questo argomento», la proposta è stata così recisamente respinta dai proponenti che hanno ricordato che era già iscritta da dicembre e non aveva senso rimandarla ulteriormente.
Dopo consultazioni la maggioranza ha quindi deciso di affrontare l’argomento e proporre degli emendamenti. Delle modifiche accolte quasi completamente dalle minoranze, tranne uno non accolto. Le stesse minoranze hanno subemendato la propria proposta senza incontrare il favore ella maggioranza.
All’unanimità il testo è stato quindi approvato con la sola astensione del sindaco. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

Moni Ovadia lunedì 16 marzo al Sociale

Lunedì 16 marzo alle 21 al Teatro Socile di Como Moni Ovadia presenterà Rabinovich e Popov, uno spettacolo per la Pace. L’esibizione comasca di uno dei più attivi paladini dell’antirazzismo è frutto dell’adesione dell’artista al progetto dell’associazione Silvano Saladino impegnata al mantenimento del Posto di primo soccorso e centro sanitario di Emergency di Darband in Afganistan. È stato presenta alla stampa venerdì 14 marzo l’iniziativa dell’associazione Silvano Saladino che ha invitato Moni Ovadia a Como al Teatro Sociale lunedì 16 marzo alle 21 che animerà Rabinovich e Popov, uno spettacolo per la Pace. Bruno Saladino, Fabio, figlio di Silvano Saladino, e un rappresentante di Emergency hanno illustrato alla stampa l’attività svolta dal posto di Primo soccorso di Emergency di Darband in Afganistan. Il centro sanitario edificato interamente grazie all’impegno dell’associazione Silvano Saladino onlus ha svolto nel 2008 quasi 7000 visite ambulatoriali rivolte per il 31 per cento a bambini e per il 32 per cento a donne. La struttura consta di quattro stanze principali, corridoio centrale e servizi igienici è attiva grazie al lavoro di quattro infermieri e due addetti all’amministrazione. La scelta di Moni Ovadia, che offre del tutto gratuitamente la sua collaborazione, per lo spettacolo di lunedì 16 marzo (biglietti 25 euro, ridotto 15) è perfettamente inserita nello spirito dell’associazione che è impegnata, attuando la volontà di Silvano Saladino, la cooperazione internazionale in una delle parti più difficili del pianeta. Anche lo scrittore, attore e musicista Ovadia infatti è costantemente attivo come Emergency contro la guerra e l’ingiustizia globale impegnandosi nel nostro paese in un’essenziale battaglia culturale e politica contro razzismo, xenofobia, sottoculture delle destre violente e guerrafondaie. Oltre all’attività di sostegno all’operato di Emergency in Afghanistan, l’associazione ha intenzione di creare una borsa di studio per avvocati praticanti che abbiano dato tesi sul diritto del lavoro, il campo in cui operava Silvano Saladino. Per informazioni tel. 031.268002.

Il Consiglio comunale di Como di lunedì 2 marzo 2009

 

cernezziTutto come previsto al Consiglio comunale di lunedì 2 marzo, la mozione di sfiducia al sindaco Bruni non passa. Le opposizioni attaccano sulla mancanza di patrocinio dell’incontro con Gherardo Colombo.

Gherardo Colombo a Como

Nelle preliminari al Consiglio comunale di lunedì 2 marzo Bruno saladino, Pd, ha attaccato la scelta di giunta di non concedere il patrocinio all’incontro per le scuole con Gherardo colombo di lunedì 9 marzo. Un appuntamento organizzato dall’Ufficio scolastico provinciale con l’Ipsia Ripamonti ed il sostegno della Amministrazione provinciale ed ospiti, oltre al dirigente scolastico provinciale e all’assessore provinciale all’istruzione, quali il prefetto, il questore, il comandante del Comando provinciale dei Carabinieri e il comandante del Comando provinciale della Guardia di finanza. «Su un convegno sulla legalità è un paradosso che il Comune parli di parzialità – ha affermato Saladino – è pesato il pregiudizio» per quello che il consigliere comunale ha poi definito «un pesante scivolone».

Legalità e rifiuti

Bruno Magatti, Paco, ha invece posto all’attenzione dell’assemblea il fatto che la delibera di indirizzo sui rifiuti è ancora ferma e sarà difficile rispettare i tempi e attivarla entro aprile.

Il consigliere della lista della rondine ha anche affrontato il tema della legalità e delle ronde seguendo la linea di un comunicato che Paco aveva divulgato poco prima: «a Como abbiamo già sperimentato il fallimento totale del primo “esperimento” di ronde, rappresentato dal tristemente famoso “nucleo”, naufragato dopo la quasi-uccisione di Rumesh».

Pedonalizzazione di via Milano alta

«Non è una faccenda solo per i commercianti… Ci sono anche i residenti» ha denunciato Roberta Marzorati, Per Como, a proposito della decisione di pedonalizzaizione dei via Milano alta, dove per la consigliera «si muore, ma di traffico», per cui ha prospettato la possibilità di una nuova raccolta firme.

Di tutt’altro tenore l’intervento di Giampiero Ajani, Lega, che ha affermato in modo stentoreo «il terrorista di Guantanamo a Como noi non lo vogliamo!» riferendosi alle notizie dell’ex prigioniero nel carcere americano in via di dismissione a Cuba che avrebbe intenzione di tornare nel capoluogo comasco. Mentre Stefano Rudilosso, Fi, ha lodato la professionalità delle Guardie ecologiche volontarie.

La mozione di sfiducia

Dopo l’appello è ricominciata la discussione sulla mozione di sfiducia al sindaco. Carlo Ghiri, Gruppo misto di maggioranza, ha ricordato criticamente l’operato dell’amministrazione, sottolineando la necessità dell’approvazione del Piano di governo del territorio: «Non si può andare avanti così, si sta stravolgendo Como sud e si rimandano la Ticosa e le aree ex Sant’Anna ed ex Trevitex». Ma nonostante ciò ha ribadito di avere fiducia nel sindaco e di appoggiarlo. Una posizione in parte simile a quella di Emanuele Lionetti, Lega, firmatario della mozione di sfiducia per permettere la discussione sulla situazione, che ha citato gli esempi del Politeama e del voto trasversale sulle mostre, ribadendo comunque la sua fiducia per Bruni.

Come prevedibile Mario Lucini, Pd, ha invece attaccato l’esecutivo cittadino e la sua amministrazione parlando della mancanza di trasparenza e della difficoltà di accesso agli atti. «Un clima diffuso di disagio e terrore negli uffici comunali» che per il consigliere democratico rasentano «un clima da maccartismo». Deficitaria anche la gestione della Ticosa, riproposta anche da Mario Molteni, Per Como, di cui non si sa ancora il destino e un ricordo per l’ex assessore Colombo, che da più parti nel corso della serata è stato ricordato con parole di apprezzamento.

Magatti si è scagliato contro «l’attitudine al comando» del sindaco e ha sottolineato la disillusione dei consiglieri di maggioranza esautorati delle loro prerogative di scelta dei destini della città che sono passate ad altre mani lasciando loro la mera potestà della ratifica. Donato Supino, Prc, si è accalorato denunciando l’incoerenza dei consiglieri comunali di Forza Italia che avendo votato per la mostra a 400 mila euro, dopo le molte estenuanti sedute, divenuti assessori, hanno abbassato tale cifra a 270 mila.

«Il Consiglio aveva deciso una spesa fino a 400 mila euro la Giunta ha scelto di deliberarne 270 mila non vedo il problema» ha risposto il sindaco Bruni che è intervenuto per difendere il proprio operato ed ha definito come strumentali le lodi fatte all’ex assessore Colombo. «L’occhio si deve fissare sull’obiettivo [la ripresa dell’attività amministrativa], non sul dettaglio» ha precisato attaccando poi le minoranze «forse voi avete una rappresentazione della realtà che non corrisponde al vero o che almeno in parte non corrisponde al vero».

Un dibattito proseguito con un copione prevedibile sino alla mezzanotte quando è stato deciso di continuare i lavori ad oltranza, sino al voto finale.

Al voto, svoltosi per appello nominale e dichiarazione palese di ogni singolo consigliere, solo i consiglieri delle minoranze hanno votato la sfiducia, mentre la maggioranza compatta ha sostenuto Bruni, solo Luigi Bottone, Udc, uno dei firmatari della mozione, ma anche lui per poter permetterne la discussione, si è astenuto. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

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