Giorno: 17 Settembre 2009

Pace e informazione insieme

paceLa Tavola della Pace con il documento “Morte a Kabul. Le espressioni di cordoglio, di solidarietà e di vicinanza non bastano più” afferma che «è giunto il tempo di cambiare strada. Pace e informazione sono due beni fondamentali a rischio».

A seguito della strage di Kabul, Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della pace ha diffuso la seguente riflessione: «Mi unisco al dolore dei familiari dei soldati italiani e di tutti i civili innocenti uccisi oggi a Kabul. Non sappiamo ancora quanti sono. Di molti non sapremo mai neanche il nome. Sappiamo solo che i loro corpi sono stati dilaniati da una bomba nel centro della capitale dell’Afghanistan. L’ennesima bomba per l’ennesima strage. Seduto davanti alla tastiera del mio computer sento che nessuna parola, nessuna espressione riesce a dire quello che i miei occhi esprimono con le lacrime. E chiudendo gli occhi, vedo chi, proprio in questo momento sta piangendo, con disperazione, i corpi straziati dei propri cari.
Ma non è che l’ennesima volta. E allora sento che le espressioni di cordoglio, di solidarietà e di vicinanza non bastano più. E mi domando: Come possiamo tollerare che queste cose accadano? Come possiamo fingere di non sapere che queste stragi in Afghanistan, sono cosa di tutti i giorni? Che questa storia continua da ben otto anni senza aver risolto uno solo dei problemi che pretendeva di risolvere?
Il dolore che oggi unisce tanti italiani ci deve spingere a fare qualcosa per fermare e non per continuare a combattere questa guerra.
Il dibattito non può essere, ancora una volta, sulle iniziative da assumere per aumentare la sicurezza dei nostri soldati ma sulle iniziative che dobbiamo assumere per mettere fine a questa guerra e per aumentare la sicurezza degli afghani. Invece di continuare con i bombardamenti dei Tornado che fanno stragi di civili innocenti, forse è giunto il tempo di cambiare strada.
La società civile italiana e la Tavola della pace hanno avanzato da tempo precise proposte sia ai responsabili della politica che al mondo dell’informazione. Ma il silenzio è assordante.
È tempo che anche in Italia, come accade negli Stati Uniti e in Gran Bretagna, si discuta in modo chiaro e aperto su quello che l’Italia e gli altri paesi della coalizione stanno facendo in Afghanistan. È tempo che si faccia un bilancio serio e rigoroso degli otto anni di guerra che ci stanno alle spalle e del disastro che hanno provocato. È tempo che si discuta cosa l’Italia deve fare per aiutare gli afgani ad uscire da questa trappola mortale. Lo deve fare immediatamente il Parlamento. Lo deve fare la politica. Ma lo deve fare anche l’informazione e la Rai, servizio pubblico, che non ha mai organizzato un solo serio dibattito per aiutare gli italiani a capire cosa è accaduto, cosa sta succedendo e come si può fare per evitare di continuare a piangere inutilmente.
Anche per questo avremmo partecipato alla manifestazione per la libertà d’informazione del 19 settembre e ora rinviata per la strage di Kabul. Perché pace e informazione sono due beni fondamentali a rischio. Perché la pace si nutre di un’informazione e di una comunicazione libera, attenta al bene comune, vicina ai diritti e bisogni della persona e rispettosa della sua dignità. Perché senza un’informazione di pace non c’è neanche una politica di pace. La manifestazione di Roma per la libertà d’informazione che verrà presto riconvocata [fissata per il 3 ottobre n.d.r.] dovrà ricordarlo a tutti».

Rinviata la mobilitazione del 19 settembre

servenonservaIn accordo con la decisione della Federazione nazionale della stampa che ha rinviato la manifestazione di sabato 19 settembre a Roma, anche la mobilitazione programmata a Como è rinviata.

Il Comitato promotore mobilitazione in difesa della libertà di stampa, in accordo con la decisione presa dall’Fnsi di rimandare di qualche settimana la manifestazione di sabato 19 settembre per esprimere lutto e rispetto delle vittime dell’attentato a Kabul ed evitare strumentalizzazioni, comunica che l’iniziativa comasca La stampa serve, non serva è rimandata alla data che sarà scelta per la manifestazione nazionale.

Continua la raccolta di adesioni.
Per aderire a titolo personale o in rappresentanza di un’organizzazione vai sul sito http://www.ecoinformazioni.it o invia una e-mail a ecoinformazioni@tin.it
info: 338.6004019

Comitato promotore mobilitazione in difesa della libertà di stampa

Adesione di Battè e Berra del Cdr de La Provincia di Como

Aderiamo volentieri a una mobilitaservenonservazione per la difesa della libertà di stampa.

Un bene prezioso di cui ci si ricorda, giustamente,  in questi giorni, dopo che è stato messo a repentaglio dai pesanti attacchi di chi ricopre incarichi istituzionali,  ma che a nostro parere andrebbe maggiormente considerato, e difeso, nella quotidianità del lavoro delle redazioni, da tempo costrette a fare i conti con un depauperamento di risorse umane, e una precarizzazione dei contratti, che rischiano di rendere i giornalisti più deboli e potenzialmente più ricattabili. Temi, quelli legati ai mutamenti della professione giornalistica e alle loro ricadute sulla società, che meriterebbero un approfondimento anche a livello locale.

Pier Carlo Battè, Pietro Berra
del Cdr “La Provincia” di Como

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