Al Consiglio provinciale del 17 novembre il verde non passa

La burrasca nel consiglio provinciale di Como era già iniziata nella seduta di lunedì 16 novembre quando le prime saette erano volate tra Lega e Pdl sulla solidarietà al popolo iraniano.

Infatti i bossiani avrebbero voluto che si esponessero drappi verdi per testimoniare la vicinanza agli iraniani con l’evidente possibilità che si scambiasse la manifestazione di solidarietà internazionale per l’adesione corale al colore della bandiera leghista. Alle difficoltà poste prima dal consigliere Renato Tettamanti e poi fatte proprie altre che dalle opposizioni anche dal Pdl era scattata la sdegnosa rabbia dei lumbard che avevano abbandonato l’aula mentre in essa si approvava prima il documento di solidarietà al popolo iraniano e quindi all’unanimità l’ordine del giorno contro l’omofobia presentato dalla consigliera e deputata del Pd Chiara Braga. Alla riapertura dei lavori della seduta di martedì 17 novembre i leghisti, evidentemente in preda ad un vero e proprio delirio identitario, si sono presentati con ampie sciarpe usate come bandiere e poste sui banchi del consiglio per affermare l’universisalità e la necessarietà dei loro vessili. Troppo per buona parte delle minoranze che hanno abbandonato l’aula dopo che il sussulto ipercromatico dei leghisti era arrivato agli insulti verso chi aveva serenamente chiesto che le bandiere (come prescritto dalle norme) non fossero aperte nell’aula consiliare ed è stato accusato duramente di essere un aiatollah ipotizzando che la questione non sarebbe stata posta se il colore fosse stato il rosso. A questo punto anche i blu del Pdl hanno cercato di convincere i leghisti a ammainare le loro bandiere ottenendo un ulteriore incremento della loro rabbia e, vista l’impossibilità di riportarli alla ragione, ad uscire dall’aula con la conseguente perdita del numero legale. Dopo 15 minuti il Pdl ha ottenuto che le bandiere fossero tolte e trasformate in sciarpe messe intorno al collo e erano disponibili a ricominciare la seduta sul Bilancio, ma i tre superstiti dell’opposizione avevano ormai esaurito la pazienza e se ne sono andati lasciando le destre senza numero legale. Di bilancio non si è quindi discusso stasera, ma non c’è dubbio che visto il durissimo contrasto che nella maggioranza cova e spesso emerge tra Pdl e leghisti se ne vedranno di tutti i colori.

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