Il Consiglio comunale di Como di lunedì 8 febbraio 2010
La maggioranza a Palazzo Cernezzi nella seduta del Consiglio di lunedì 8 febbraio ha bocciato tutte le proposte in favore del trasporto ferroviario.
Nelle preliminari al Consiglio comunale Pasquale Buono, Pdl, si è espresso contro i vandalismi che hanno colpito i servizi igienici dei giardinetti di via Italia Libera.
Mario Lucini, Pd, dopo l’inaugurazione del cantiere per la Pedemontana, si è scagliato contro la tangenziale di Como definendola ridicola: «avremo solo una mezza tangenziale di due chilometri e a pedaggio; chi mai la utilizzerà? È una situazione che supera la soglia del ridicolo».
Luigi Bottone, Liberi per Como, ha chiesto di intervenire con una deviazione alla foce della roggia Valeria, a Villa Olmo, da dove periodicamente si hanno versamenti di gasolio nel lago.
Il suo compagno di gruppo Emanuele Lionetti ha invece denunciato la situazione delle strutture utilizzate dalla polizia locale: la tettoia per i mezzi puntellata e lo spogliatoio femminile inagibile.
Sempre per Liberi per Como è intervenuto Carlo Ghirri «il nostro gruppo ritiene di dissociarsi da qualunque decisione presa sulla gara d’appalto per i rifiuti urbani», per la nuova formazione consiliare «non c’è stata una gara ma un rinnovo di contratto, con tra l’altro l’aumento dei costi».
Roberta Marzorati, Per Como, ha annunciato la consegna di una petizione con firme raccolte per denunciare la situazione ambientale in via Milano: «tutti i ragazzi che seguo residenti lì hanno problemi respiratori!».
«Domenica i vialetti del Cimitero maggiore erano impraticabili» ha dichiarato Vincenzo Sapere, Gruppo misto, che ha chiesto la pulizia dalla neve anche nei cimiteri cittadini una volta finita l’emergenza per strade e marciapiedi.
Il consiglio ha quindi ripreso la discussione sui trasporti pubblici, la “cura del ferro”, alla presenza di 20-30 pendolari comaschi.
«Non si respira più!» ha precisato Donato Supino, Prc, che si è detto d’accordo con la proposta esposta dal capogruppo del Pd Luca Gaffuri, e che ha chiesto risorse per attuarla e «cambiare la logica di questo modello di sviluppo». «Bisogna fare scelte chiare! Per questo ho votato contro la Pedemontana, non aprioristicamente ma argomentando a favore del sistema del ferro in città – ha proseguito – e per questo sono contrario alla terza corsia dell’autostrada».
«L’utilizzo del trasporto pubblico è un problema culturale – ha esordito Bruno Magatti, Paco – io li utilizzo frequentemente ed ho visto ben pochi amministratori pubblici utilizzarli». Il consigliere della rondine ha quindi ricordato la proposta, approvata, di una linea circolare che collegasse la stazione di S. Giovanni con zone poco servite, come via Crispi, che però non ha ancora avuto attuazione e il progetto di metrotramvia.
Marco Butti, Pdl, ha lodato gli interventi dell’ex assessore comunale Caradonna e di quello provinciale Tambini verso le Ferrovie Nord per un miglioramento del servizio e ha citato gli interventi di ristrutturazione e miglioramento delle stazioni di Grandate – Breccia e Como Nord Camerlata, prendendo posizione contro la proposta delle minoranze. «Non è che votare contro questa delibera voglia dire essere contro i pendolari» ha sottolineato il capogruppo del Pdl che si è detto fiducioso nella capacità d dialogo dell’Amministrazione provinciale.
Un discorso che ha irritato Vittorio Mottola, Pd, intervenuto di petto contro l’esponente del Pdl, chiedendogli di entrare nel merito della questione con un tono anche sopra le righe, raccogliendo gli applausi del pubblico.
Dopo la proposta di Bottone di votare per punti è nata una querelle sulle modalità di votazione su cui è intervenuto per chiarimento il vicesegretario Emoroso.
«A Brescia sono stati pagati 5 milioni di euro per nuovo materiale rotabile, a Biella è stata fatta una gara per avere un nuovo gestore del trasporto ferroviario» ha replicato Gaffuri rimarcando la possibilità di un intervento pubblico per un miglioramento del servizio ferroviario. «Como si deve pensare come città capoluogo – ha aggiunto il capogruppo del Pd – a Cantù il Consiglio comunale ha votato all’unanimità per il potenziamento della Como – Lecco».
Ai voti il primo punto della delibera, che chiedeva in maniera prioritaria all’assessore regionale ai trasporti e al presidente Formigoni il ripristino di un collegamento internazionale di almeno un treno all’ora sulla linea del S. Gottardo, è stato approvato con i voti favorevoli delle minoranze e di Liberi per Como e l’astensione della maggioranza. Approvata anche la «riqualificazione e ristrutturazione delle stazioni ferroviarie di S. Giovani e Albate Camerlata» e chiedere l’incremento dei collegamenti con le stazioni da parte di Asf.
Bocciati invece da tutta la maggioranza il potenziamento della Como – Lecco, lo stimolo alla nascita della metrotramvia, la sosta agevolata per i pendolari a S. Giovanni (che ha suscitato gli applausi ironici del pubblico al grido di «venite a Milano tutti i giorni con noi!» e «non avete rispetto!») e l’interscambio modale alla Stazione di Camerlata – Albate. Non sono passate poi il trovare soluzioni per la sosta dei veicoli a ridosso del confine per chi utilizza la stazione di Chiasso, riqualificare piazzale S. Gottardo e i vicini giardini, un info-point per i turisti a S. Giovanni e una campagna di informazione per incentivare l’utilizzo dei servizi ferroviari come i treni da Albate a Chiasso (attualmente due all’ora).
Al della delibera nel suo complesso, le sole parti approvate, la maggioranza ha bocciato tutto, mentre il pubblico, con anche il consigliere Sapere, è uscito urlando «vergogna!».
Dopo una sospensiva di dieci minuti chiesta e ottenuta da Iantorno per preparare l’argomento successivo, una proposta delle minoranze sull’Autunno musicale, i lavori non sono più ripresi. Parte della maggioranza ha abbandonato l’aula, nonostante il rientro in aula di Iantorno la seduta non è ripresa celermente e dopo quaranta minuti di stasi l’assemblea è stata aggiornata alla settimana prossima. [Michele Donegana, ecoinformazioni]