Il Consiglio comunale di Como di lunedì 15 febbraio 2010

Schermaglie sul muro fra sindaco e opposizione nella seduta di lunedì 15 febbraio. Verrà abbattuta la torre scenica de Teatro sociale.

«Vi annuncio un’interpellanza per chiarire la questione dell’Iva al 10 o al 20 per cento per il cantiere delle paratie», così Roberta Marzorati, Per Como, che ha chiesto chiarimenti sulle spese per il muro del lungolago nelle preliminari del Consiglio comunale di lunedì 15 gennaio. Sulla stessa opera è intervenuto Marcello Iantorno, Pd, «chiediamo un Consiglio straordinario per capire se il danno è stato già prodotto in fase progettuale ed è vero che sia possibile quantificarlo a 1,7 milioni di euro». Il consigliere democratico ha poi attaccato i responsabili del cantiere «l’ingegner Ferro e Viola sono stai sfiduciati da questo Consiglio, avrebbero dovuto avere la sensibilità di dimettersi».
«In questa assemblea non c’è più neanche la buona educazione. Io né minaccio, né prendo in giro – è intervenuto il sindaco Bruni – per quanto riguarda la questione suddetta ho comunicato quanto detto dalla Conferenza di servizi». «Un organismo obiettivo e fuori dalla mischia – ha precisato il primo cittadino – che ha affermato che si tratta di errori progettuali non di un’attuazione sbagliata».
All’attacco si è lanciato poi anche Luca Gaffuri, Pd, «un tempo si diceva promuovere per rimuovere, ora assistiamo all’esatto contrario – ha detto riferendosi all’ex Assessore Caradonna dimesso e mandato a Infrastrutture lombarde – dovremmo istituire una cassa integrazione per ex assessori ci permetterebbe di evitare cose mai aspettate…».
Silvia Magni, Pd, ha chiesto di trovare una soluzione all’uscita delle scuole in via Madruzza, con macchine posteggiate che intralciano il traffico e ragazzi costretti a camminare in mezzo alla strada, Vittorio Mottola, Pd, ha chiesto la sistemazione dell’illuminazione nel centro di Sagnino, «città di Volta? Ma dove?», dove il buio ha permesso un furto in un bar. Giampiero Ajani, Lega, ha chiesto delucidazioni sulla chiusura anticipata di una mostra in Biblioteca comunale, mentre Marco Butti, Pdl, è tornato «sulla sicurezza in città nello specifico in piazza Roma», dove finti posteggiatori molestano chi lascia la macchina.
Appena insediato il Consiglio il presidente Pastore ha chiesto l’inversione dei lavori e la posticipazione della discussione sull’Autunno musicale per parlare invece della sistemazione del retro del Teatro Sociale. Dato il disaccordo delle minoranze si è andati ai voti dove la maggioranza ha deciso di attuare lo scambio di argomenti.
«Siamo stati costretti ad usare una procedura d’urgenza – si è giustificato l’assessore Faverio durante la spiegazione della delibera – dato che i tempi erano estremamente stretti e abbiamo avuto un parere favorevole dalla Sovrintendenza solo il 25 gennaio».
Il progetto, così come già approvato dalla Giunta, prevede l’abbattimento della torre scenica dell’Arena del Teatro Sociale, edificata negli anni ’30, per 10.351 metri cubi, mentre ne verranno riedificati altri 1.480, di cui 344 fuori terra.
«C’è una convenzione con i Palchettisti per un utilizzo da parte del Comune dell’area?» ha chiesto Gaffuri, «ci sarà un impegno di spesa anche per il Comune dato che è comproprietario del Teatro?» ha aggiunto Bruno Magatti, Paco. Più voci hanno chiesto tempo per vedere le carte e la possibilità di aggiornare la seduta ma tutto l’incartamento deve essere prodotto entro venerdì 19 febbraio e Faverio ha ribadito la mancanza di tempo.
L’assessore assieme all’ingegner Laria ha precisato che i Palchettisti hanno preso l’impegno a concedere lo spazio per lo sviluppo culturale e turistico. I soldi per l’intervento, oltre che da un contributo regionale verranno raccolti lasciando l’area a parcheggio a pagamento durante il periodo invernale e con l’accensione di un mutuo le cui rate verranno coperte con l’affitto del ristorante (ora in ristrutturazione) sul fronte del Teatro.
Dopo una consultazione le minoranze hanno chiesto per bocca di Gaffuri di posporre la discussione della delibera per aver più tempo per riflettere, ma la maggioranza ha votato contro la proposta.
La minoranza ha quindi chiesto di riqualificare l’area ma di non lasciarla a posteggio nell’ottica dell’apertura dell’autosilo del Valduce che andrà a coprire i bisogni della zona.
Per questo hanno proposto un emendamento alla deliberazione bocciato dalla maggioranza con Area 2010.
Durante il dibattito finale anche le opposizioni hanno votato a favore, «per il bene della città» come ha precisato Mottola, tranne il solo Alessandro Rapinese, Area 2010, che ha votato contro e le astensioni di Donato Supino, Prc, e Gianni Imperiali, Pd. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

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