Licenziamenti per maternità: 315 nel Comasco nel 2009

La Cgil di Como denuncia: «315 donne comasche hanno lasciato il loro lavoro nel 2009 a causa della maternità, nel primo anno di vita del bambino: tra di loro, 194 hanno un’età compresa tra i 26 e i 35 anni, 83 hanno da 36 a 45 anni, 184 hanno già un altro un figlio; la maggior parte, ovvero 166, lavoravano in aziende fino a 15 dipendenti, 135 avevano fino a 3 anni di anzianità di servizio, 140 donne lavoravano da 4 a 10 anni».Sono i dati che emergono dal report relativo al 2009 su maternità e lavoro in Lombardia, relativi ai congedi e riposi parentali e alle
dimissioni nel primo anno di vita del bambino, ai sensi del T.U. 151/2001, appena pubblicati dalla Cgil regionale.
L’aumento della disoccupazione giovanile femminile che in Lombardia supera il 25%, ha colpito in particolare le donne con contratti di lavoro parasubordinato e atipico che non rientrano in questi dati, risultando invisibili. Sommando le dimissioni nel primo anno di vita del bambino totalizzate dal 2006 al 2009 si arriva a un numero totale di oltre 20.000 donne che hanno lasciato il lavoro nella nostra regione.
«I dati comaschi e regionali, commenta Gabriella Bonanomi della segreteria della Cgil di Como,  dimostrano che occorrerebbero
interventi strutturali per conciliare lavoro e maternità. La condivisione del padre nell’utilizzo dell’astensione facoltativa,
inoltre, si aggira sempre intorno a una percentuale inferiore al 5%, dato che non cresce negli anni. Ciò significa che le donne si
accollano quasi completamente l’onere della cura dei figli e della famiglia, ancora troppo spesso a scapito della carriera. Occorre una riflessione seria sul tema del lavoro femminile e delle pari opportunità, a Como come in tutta la Lombardia».

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