Il Consiglio comunale di Como di giovedì 27 maggio 2010
Approvato il consuntivo il sindaco Bruni risponde a tutte le interrogazioni in sospeso.
Discariche
Luigi Bottone, Liberi per Como, ha denunciato nuovamente nelle preliminari al consiglio comunale di giovedì 27 maggio la presenza di una discarica temporanea, che però non è ancora stata eliminata, nel posteggio dell’ex Danzass in via Brogeda a Ponte Chiasso: «sono i resti dell’area del distributore di piazzale Anna Frank con materiali inquinanti che contengono idrocarburi».
Cibo alla Ca’ d’industria
«Ieri sera [mercoledì] c’è stata una rivoluzione in Ca’ d’industria! – ha denunciato Bruno Magatti, Paco – a Villa Celesia, mi hanno riferito, sono state date costine di tale qualità e talmente maleodoranti che gli ospiti hanno chiamato i dirigenti della Fondazione e sono stati fatti venire da Milano i rappresentanti della ditta appaltatrice». Il consigliere della rondine ha sottolineato l’urgenza della costituzione della Commissione mensa e aggiunto «hanno fatto un errore a non chiamare i Nas, fossi stato al loro posto lo avrei fatto!».
Bilancio consuntivo
Iniziata la seduta nessuno ha preso la parola sul Bilancio comunale e subito dopo la replica dell’assessore Gaddi «abbiamo fatto molto rispetto al 2008, si è fatta “pulizia”, anche se è sostanzialmente un documento tecnico che si riduce ad una rendicontazione». Per le dichiarazioni di voto ha preso la parola il solo Vittorio Mottola per il Partito democratico che esprimendo un parere contrario ha sottolineato la problematica della riscossione di cespiti dagli abusi edilizi. Con i soli voti favorevoli della maggioranza e una compatta contrarietà delle opposizioni il Bilancio è stato approvato già alle 21.10.
Le interrogazioni
Data l’ora il presidente della seduta Mario Pastore ha chiesto di poter discutere delle interrogazioni in sospeso, «alcune aspettano da cinque mesi», trovando l’accordo dell’aula. Si è passati così agli argomenti i più disparati. Le interrogazioni sono domande poste al sindaco su qualunque argomento da parte di un consigliere a cui viene data una risposta scritta o dal primo cittadino, o dall’assessore o dal dirigente comunale competente. Se il consigliere non si ritiene soddisfatto può chiedere che la stessa venga portata in aula dove dopo una breve esposizione il sindaco o l’assessore alla partita rispondono e se ancora non si ritiene soddisfatto il consigliere può ulteriormente replicare.
Fogne
«Partendo dal caso particolare di via Rienza – ha chiesto Roberta Marzorati, Per Como – vorrei sapere come il comune intende affrontare il problema più ampio degli scarichi abusivi nelle rogge e vallette della città». «È un discorso complesso – ha risposto l’assessore Stefano Molinari – ad esempio ora pensiamo di coinvolgere tutti glia amministratori di condominio chiedendo una certificazione che confermi la divisione fra acque chiare e nere, oltre ovviamente a fare dei controlli».
Via Quasimodo
«Ho fatto una interrogazione per chiedere spiegazioni sull’area verde di via Quasimodo – ha esordito Mario Molteni, Per Como – perché dopo vent’anni è stata recintata dal proprietario, dopo che in questo periodo di tempo è stata mantenuta in ordine dal Settore verde del Comune». Una diatriba già arrivata in aula in alcune preliminari. Per gli uffici competenti la zona è stata ceduta in favore del Comune già nel 1972 ma non è mai stata fatto il successivo atto di identificazione catastale. «Verificata la proprietà, che è ancora della Panaria Srl, l’ufficio competente ha tolto l’area dalla manutenzione ordinaria riprenderà se diventerà comunale». «Lo è già – ha risposto Molteni – c’è già stata una sentenza in Tribunale a favore del Comune». Il sindaco si è scusato perché le sue informazioni erano ferme a un paio di mesi fa rispetto a quelle del consigliere.
Paratie
«Era un dettaglio o no la variante sul muro? – ha chiesto Marzorati – perché non si sarebbe potuto procedere se non fosse stato un dettaglio», il lavoro è stato fatto senza il parere del Responsabile unico del procedimento (Rup) «era per questo motivo?» si è chiesto la consigliera comunale. «Non si poteva fare un atto di Giunta per autorizzare il Rup – ha risposto il sindaco – perché nel mese di agosto non c’erano risorse e così fino alla delibera di riequilibrio. Per non fermare il cantiere il Direttore dei lavori ha autorizzato alcune cose da fare». La consigliera ha chiesto anche precisazioni sulle spese per le paratie «mi pare che la risposta che ha avuto dagli uffici è stata puntuale precisa» ha detto il primo cittadino. «Perché c’è stato un blocco dei lavori il 25 di gennaio? – ha chiesto Alessandro Rapinese, Area 2010 – e perché quando è uscito lo scandalo del muro i lavori hanno continuato ad andare a vanti?». «In attesa della variante non da fare, comunque non abbiamo pagato penali e i lavori poi sono proseguiti solo per opere accessorie e non sul muro, o meglio sovramuro» è stata la risposta del primo cittadino. «Allora non era vero che non si potevano bloccare i lavori perché si sarebbe pagata una penale!» ha esclamato Rapinese. Per il sindaco il mancato pagamento era comunque un pericolo e che non sia avvenuto va ad onore dell’amministrazione.
Appalto rifiuti
«Era giusto il bando per la raccolta dei rifiuti che prevedeva una piazzola ecologica all’interno del nostro Comune? – ha chiesto Marzorati – alla conclusione del bando c’è stato un solo partecipante!». «Sì, per gli uffici, c’era questa possibilità – ha risposto Bruni – il prossimo bando comunque non sarà la fotocopia di quello precedente». Così come chiesto da Rapinese che ha proposto di utilizzare strutture poste anche nei Comuni circonvicini a Como e che ha avuto la conferma dell’aumento delle tasse una volta entrate in vigore le nuove modalità di raccolta.
Terremoto
Marcello Iantorno, Pd, ha chiesto lumi su quanto fatto per i terremotati in Abruzzo: «abbiamo votato una delibera ampiamente condivisa fra maggioranza e opposizione per predisporre un piano di aiuti». «Il sindaco avrebbe dovuto già fare una relazione» ha aggiunto. «Poco dopo la nostra decisione c’è stato un appello degli Enti locali e della Protezione civile per non approntare operazioni di soccorso in maniera autonoma, per non ingenerare confusione e di mandare solo risorse – ha spiegato Bruni – poi però c’è sta la crisi del 2009 e poi, per la relazione, è arrivata l’estate…»
Varie
«Mi ha fatto specie il tono di una comunicazione alle famiglie – ha detto Marzorati – una specie di foglio intimidatorio su una eventuale controllo sulla dichiarazione del reddito con i datori di lavoro». Una affermazione discriminante per la dottoressa per quanti sono lavoratori dipendenti rispetto ai liberi professionisti, non dello stesso avviso l’assessora Veronelli. La consigliera di Per Como ha chiesto anche dello spostamento dell’ufficio del sindaco e di quello dell’Ufficio contratti, collegandolo anche alla impossibilità della responsabile del settore, l’avvocata Marciano, a detenere il doppio incarico di responsabile dell’Ufficio legale e dei contratti. «È stato uno spostamento funzionale in uno spirito collaborativo» è stata la replica di Bruni. L’ultimo intervento è stato per Rapinese che ha chiesto a che punto è l’iter per l’acquisizione della ex chiesa di S. Lazzaro. «C’è stato un problema, il mancato accordo fra proprietario ed acquirente sul valore – ha risposto Bruni – dato che non si è riusciti ad approvarlo entro il 31 marzo adesso se ne potrà parlare solo con il Piano di governo del territorio.
Finite le interrogazioni la seduta è stata quindi dichiarata chiusa. [Michele Donegana, ecoinformazioni]