Quale futuro per i precari della scuola?

Ulteriori tagli alla scuola ed il disagio del personale, sia docente sia non docente, è forte. La difficile situazione di questo comparto è stata denunciata dai responsabili della Cisl Scuola di Como nel corso della conferenza stampa di lunedì 21 giugno. Martedì 22 alle 15 alla Circoscrizione di Como Albate si svolgerà il convegno Quale futuro per i precari della scuola? I problemi maggiori riguardano gli insegnanti che non sono ancora in ruolo o coloro i quali hanno da poco intrapreso la carriera scolastica, ovvero i precari. Se negli anni scorsi il turn over degli insegnanti era molto alto, negli ultimi tempi la stabilizzazione dei docenti nella nostra provincia si attesta intorno al 91,96%. Il trend delle immissioni in ruolo è, ormai da qualche anno, fermo: nel 2009, per esempio, sono stati immessi in ruolo solo 57 docenti, prevalentemente di sostegno. Poche sono state nel corso dell’anno le supplenze temporanee o brevi (su chiamata dei singoli dirigenti scolastici) attestandosi sulle 85 unità. I più penalizzati risultano, quindi, i precari che lavoravano su supplenze brevi. A causa della discontinuità dei finanziamenti questo tipo di supplenze si sono drasticamente ridotte se non annullate del tutto. Scarsi sono stati, inoltre, i progetti presentati in provincia che usufruivano dei provvedimenti regionali a sostegno dei precari espulsi dal mondo del lavoro. Le cause di questo fenomeno vanno ricercate in due fattori: la scarsa informazione riguardo a questa possibilità; la presentazione delle domande da parte di insegnanti che avevano già servizio per 180 giorni (il massimo dei giorni per ottenere il pieno di punti annui) e quindi inaccettabili. Altri fattori di disagio, per i docenti, sono inerenti alle graduatorie provinciali. Si vive il paradosso di graduatorie senza docenti (per esempio Laboratorio di meccanica) e, al contrario, di graduatorie con innumerevoli insegnanti destinati a rimanere precari per decenni (come quelli delle Discipline giuridiche ed Economiche oppure quelli di Educazione Fisica). Quando il Ministero immette in ruolo non tiene conto della reale situazione del territorio e delle graduatorie locali, agendo in modo astratto. Secondo Adria Bartolich, segretario provinciale Cisl Scuola Como, invece, per migliorare questa situazione, basterebbe analizzare il contesto di ogni graduatoria nel dettaglio. La nostra provincia sta vivendo un altro fenomeno preoccupante: molti insegnanti del pubblico stanno passando alla scuola privata. Questo spostamento di persone è frutto, non solo della contrazione di posti nella scuola statale ma anche del trasferimento di risorse da parte della Regione Lombardia dal pubblico al privato. Se si analizzano i dati del finanziamento regionale, si nota che la Regione ha destinato per l’anno 2009 circa 127.000 alla scuola privata: è una cifra consistente che necessariamente dovrebbe trovare un riequilibrio a favore del pubblico. Un’ulteriore fonte di disagio è quello della crescita degli alunni per classe, fenomeno molto evidente nella scuola media inferiore: ad Uggiate Trevano, a Turate ed ad Arosio, l’anno prossimo si vedranno prime di 30 ragazzi. Non solo i docenti ma anche i collaboratori scolastici hanno subito una diminuzione dell’offerta. Nel 2009 sono stati soltanto 56 “i bidelli” immessi in ruolo. Di prassi i collaboratori scolastici precari vengono assunti fino a giugno, quindi licenziati nei mesi di luglio e di agosto e riassunti a settembre. L’ USP di Como – Ufficio Scolastico Provinciale -, interpretando in modo restrittivo una circolare regionale, assegna il punteggio estivo solo per l’anno 2007-2008 e non per i precedenti e successivi anni. Altre province lombarde, al contrario, conferiscono i punti dal 2001 in avanti. I collaboratori scolastici comaschi vengono dunque penalizzati rispetto ai colleghi regionali. A questo proposito la Cisl Scuola propone di riequilibrare la situazione a livello regionale, fissando come data per tutti quella del 2001. La conciliazione di queste situazioni dovrebbe avvenire a livello dei singoli istituto al fine di non aggravare il lavoro dell’Usp. L’operazione permetterà a molti collaboratori di passare da contratti a tempo determinato a quello indeterminato. Il futuro dei precari della scuola è, dunque, molto incerto. La Cisl Scuola Como, per meglio focalizzare queste tematiche, il 22 giugno alle ore 15 alla Circoscrizione di Como Albate, terrà un convegno dal titolo Quale futuro per i precari della scuola? Interverranno Silvio Colombini, Segretario generale Cisl Scuola Lombardia, Adria Bartolich, Segretario Provinciale Cisl Scuola Como e Gerardo Larghi, Segretario UST Como. [Patrizia Di Giuseppe, ecoinformazioni]

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: