250 posti in meno nella scuola comasca

«Quest’anno nelle scuole comasche – dichiara Giacomo Licata, segretario Flc Cgil di Como – ci saranno circa 250 lavoratori in meno tra docenti e personale Ata: 22 in meno nelle scuole primarie, 35 per quanto concerne le medie, 84 alle superiori, 118 tra il personale Ata». «Di conseguenza le scuole non potranno assicurare l’offerta formativa proposta: meno docenti vuol dire meno ore per i laboratori, per gli approfondimenti, per le supplenze, non poter assicurare l’ora di alternativa alla religione cattolica… Tagliare significherà inoltre meno posti disponibili per i lavoratori precari, lavoratori docenti e Ata che, dopo aver prestato servizio nella scuola per anni, rischiano di trovarsi senza un lavoro. Nel nostro territorio non ci sono ancora i drammi a cui stiamo assistendo in questi giorni nel sud d’Italia, ma di questo passo anche in provincia di Como rischia di replicarsi quanto sta accadendo nelle province del mezzogiorno. I lavoratori precari della scuola statale hanno diritto a un posto stabile. Si pensi alla scuola secondaria di secondo grado dove per tutte le classi di concorso e a fronte di migliaia di precari iscritti nelle graduatorie della provincia avremo soltanto 3 immissioni in ruolo. Oppure nella scuola primaria dove, a fronte di 68 posti disponibili in organico di diritto, soltanto 8 saranno i precari immessi in ruolo. Questo vuol dire non poter garantire alle famiglie e agli studenti la stabilità dei docenti, costretti a cambiare scuola ogni anno. Un altro tema che ci preoccupa è la riduzione degli insegnanti di sostegno, malgrado diverse sentenze abbiano stabilito tutt’altro. In provincia di Como abbiamo una media di un insegnante di sostegno ogni 2,83 alunni, praticamente ogni tre alunni, con la conseguenza che alunni con handicap gravi saranno seguiti dal docente di sostegno per pochissime ore. Si tratta di una delle media più alte non solo della Lombardia ma di tutta l’Italia». Infine, c’è il problema dei presidi: «in Lombardia – continua Licata – ci sono 318 dirigenze vacanti, in provincia di Como 21 su 74. Questo significa che avremo dirigenti “costretti” ad assumere la reggenza di altre scuole, precettati da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale. Al Dirigente Scolastico la reggenza non conviene nè da un punto di vista economico nè da un punto di vista professionale. La gestione di una scuola richiede tempo, pazienza e impegno costante. Non è pensabile per una istituzione scolastica avere un dirigente scolastico part time! Inoltre a causa delle troppe reggenze le scuole rischiano di non veder soddisfatte al meglio le richieste di risorse umane e professionali necessarie al corretto funzionamento. La causa di questo problema va ricercata nella mancata indizione di un nuovo concorso per dirigenti scolastici. Per queste ragioni, come Flc Cgil, continueremo ad essere a fianco dei lavoratori della scuola e ci mobiliteremo a livello locale e nazionale per denunciare tale situazione».

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