Il Consiglio comunale di Como di giovedì 28 ottobre

Palazzo Cernezzi invaso dai cittadini contro il Ciclope di Brunate: il sindaco chiede agli enti componenti di valutare la sospensione dei lavori. La crisi continua un quarto del Pdl esce e fonda un nuovo gruppo. Approvato il nuovo regolamento per le telecamere.

 

Il ciclope di Brunate

Consiglio Comunale invaso dai residenti di Civiglio e Garzola nella sera di giovedì 28 ottobre per protestare contro la costruzione dell’antenna radio definita “il ciclope” al confine fra il territorio di Como e il Comune di Brunate. Forte la preoccupazione per la salute fra la settantina di persone accorse a Palazzo Cernezzi (sono 630 gli iscritti al gruppo su Facebook), soprattutto per i bambini, presenti anche loro in aula. La questione è stata posta all’attenzione dell’Assemblea dalla consigliere Roberta Marzorati, Per Como, che ha ricordato il collegamento fra esposizione ai campi elettromagnetici e leucemie, con particolare attenzione ai bambini. Uno dei cartelli portati in aula rivolto al sindaco recitava: «Gioca con paratie e Ticosa, ma non con la salute». La consigliera, nonché pediatra, ha chiesto al primo cittadino comasco Stefano Bruni di incontrare i cittadini e questi ha deciso, col consenso del presidente Pastore, di sospendere la seduta per trasferirsi in Sala stemmi.

«Non c’era la possibilità di negare l’autorizzazione – ha chiarito Bruni – dopo i pareri favorevoli di Arpa e Provincia di Como» l’unica possibilità «potrebbe essere di passare per la questione paesaggistica» anche se ha aggiunto il sindaco «c’è però la sentenza del Tar lombardo ce dice che è una competenza sottratta agli enti locali». Dai cittadini è stata chiesta la sospensione dei lavori a scopo cautelativo per controllare effettivamente la regolarità dei lavori e del progetto e Bruni si è impegnato solo a tentare di «cercare con ogni mezzo uno spiraglio» e infilarcisi. Per il capogruppo del Pd Mario Lucini anche alcuni dirigenti della Provincia hanno incominciato ad avere alcuni dubbi mentre Bruno Magatti, Paco, ha sottolineato l’importanza di non fare dell’allarmismo sul problema fermo restando la necessità di tutelare la cittadinanza, ricordando le famiglie che saranno esposte a 2,9 volt per metro (ben al di sotto dei 5 permessi dalla legge che però scendono a 0,5 nei luoghi in cui sostano bambini per più di 4 ore consecutive).

Il sindaco ha preso comunque a cuore la questione ed ha chiesto, con una lettera spedita già il giorno successivo il 29 ottobre, ai Settori Agricoltura, boschi e foreste e Pianificazione territoriale, trasporti e grande viabilità, oltre che all’Arpa comasca «l’immediato riesame degli atti assunti, secondo le rispettive competenze» per il ciclope «valutando anche la sospensione dei lavori in corso» per «verificare la compatibilità» con la tutela della salute dei cittadini comaschi

 

Interrogazioni

Nelle preliminari Alessandro Rapinese, Area 2010, ha annunciato un’interrogazione per chiedere l’aiuto dell’Ordine dei commercialisti per controllare i bilanci e i prospetti di spesa per le grandi mostre «dato che l’ultimo ammanco c’è stato perché non si è saputo valutare quelle che erano le detraibilità».

 

Nuovi gruppi e crisi

Il consigliere Piercarlo Frigerio a quindi letto un comunicato in cui ha annunciato la formazione di un nuovo gruppo consiliare formato da alcuni ex membri del Pdl, «dato il forte disagio all’interno del gruppo», di cui faranno parte, oltre a lui, Arturo Arcellaschi, Pasquale Buono e il presidente del Consiglio Mario Pastore. Presenteranno nella prossima seduta il documento costitutivo, il nome e i nominativi di presidente e vicepresidente. Allla nuova formazione si aggiungerà anche il neoconsigliere Andrea Anzi arrivato a Palazzo Cernezzi per surroga di Stefano Rudilosso dimissionario per andare a ricoprire un ruolo dirigenziale nel Conservatorio comasco (alcuni giornali locali hanno messo in rilievo le dimissioni a 10 giorni dalla votazione della sfiducia al sindaco). «Faremo consultazioni con gli altri capogruppo in particolare con Emanuele Lionetti di Liberi per Como» ha annunciato Frigerio. Un’apertura subito raccolta dell’esponente ex leghista che ha minacciato il primo cittadino in vista della discussione sulla sfiducia l’8 novembre: «se non avremo risposte esaustive e concrete soddisfazioni staccheremo la spina per quanto ci compete».

 

Telecamere

La discussione è quindi tornata sul regolamento per la videosorveglianza comunale alla presenza anche del comandante dei vigili Graziani. I consiglieri si sono accapigliati su cinque emendamenti trovando alla fine un accordo sulle tempistiche di conservazione dei materiali video (quattro giorni lavorativi), per tempi superiori sarà necessario ricorrere al Garante. Dei dati si occuperanno la polizia locale e i tecnici del Comune (accesa la discussione sull’accesso ai dati da parte delle minoranze che volevano garantire l’accesso ai soli ufficiali di polizia giudiziaria). Un accalorato Magatti ha sottolineato la contraddizione dell’amministrazione che garantisce l’appoggio ai residenti contro il ciclope e poi installa telecamere con sistemi wireless. In un primo passaggio il regolamento era stato approvato con la clausola di un utilizzo di sistemi senza fili solo in caso di impossibilità tecnica, ma in aula è stato proposto con una modifica di Giunta che metteva in risalto anche gli aspetti economici della questione proponendo di non usare cavi quando diseconomici. Una formulazione ipocrita per il consigliere della rondine che chiesto di cassare, senza risultato, il cambiamento del testo. La delibera è stata approvata dalla maggioranza, più il gruppo di Area 2010 e Mario Molteni, Per Como, l’astensione di Marzorati e del Donegana, ecoinformazioni]

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