Il Consiglio comunale di Como di giovedì 4 novembre

Nasce Autonomia liberale per Como, assessori e sindaco rispondono alle interrogazioni dei consiglieri comunali.

Un nuovo gruppo consiliare, Autonomia liberale per Como, è alla fine nato a Palazzo Cernezzi, terzo per importanza numerica, dalla scissione del Pdl e l’unione con Liberi per Como. Ne fanno parte i consiglieri Andrea Anzi, Artuto Arcellaschi, Pasquale Buono, Luigi Bottone, Piercarlo Frigerio, Emanuele Lionetti, Mario Pastore. Lo ha annunciato nelle preliminari al Consiglio di giovedì 4 novembre il nuovo capogruppo Frigerio, suo vice sarà Buono, portavoce Lionetti. Un rimpasto anche in quel che resta del Pdl con la nomina di un nuovo capogruppo Claudio Corengia, sua vice Veronica Airoldi.

«Il gruppo nasce come una risposta estrema ad una duplice difficoltà – ha affermato Frigerio – politica ed amministrativa, con una ferma volontà di voler riportare al centro del dibattito politico gli interessi della nostra città e l’amore che proviamo verso di essa». «I temi più importanti sono tuttora irrisolti – ha dichiarato il neocapogruppo – troppe volte ci siamo trovati in forte imbarazzo nel verificare che molte scelte di questa città venivano condizionate da Roma e da Mlano». Un esempio fra tutti per la nuova formazione la fusione fra Acsm e Agam, dai banchi dell’opposizione alcuni hanno in iniziato a vociare «ma l’avete votata…». Per Autonomia liberale è in ogni modo venuto meno il saper ascoltare da parte dell’amministrazione, ma rimane della positività anche se con qualche punta critica guardando in prospettiva la discussione di lunedì prossimo sulla sfiducia a Bruni: «siamo pronti per il rilancio della nostra città con tutti i mezzi, sempre che ci siano le condizioni per farlo». Infatti per il nuovo gruppo «oggi sembra una strada ardua da percorrere» ma il proposito è quello di ascoltare con attenzione il dibattito dell’8 novembre. In realtà il documento con le richieste del gruppo al sindaco per continuare a garantire la fiducia non è ancora stato reso pubblico e verrà consegnato al primo cittadino nei prossimi giorni.

Primo litigio per i banchi, Buono e Pierangelo Gervasoni, Pdl, si sono accalorati per la definizione dei futuri posti a sedere, il nuovo gruppo vorrebbe essere contiguo, con toni molto accalorati.

Sulle prospettive dell’amministrazione è intervenuto anche Donato Supino, Prc, «il prospettato passaggio da 9 a 6 assessori – così come prospettato per garantire la prosecuzione del mandato dell’Amministrazione – non risolve i problemi della città, lunedì votate la sfiducia a Bruni».

Il sindaco ha annunciato il blocco dei lavori per la costruzione del “ciclope” di Brunare, ed è poi andato a spiegarne le motivazioni in Sala stemmi alla quarantina di residenti di Civiglio e Garzola accorsi in Consiglio, ed ha ricordato l’incontro con i rappresentanti della città gemella di Como Tokamachi nell’anniversario dei 35 anni del gemellaggio.

Iniziata la seduta l’assemblea di Palazzo Cernezzi ha affrontato le interrogazioni poste da alcuni  consiglieri che da tempo aspettavano di essere discusse. All’appello le minoranze sono rimaste in aula garantendo il numero legale dato che volevano sentire le risposte alle  questioni che avevano posto.

Roberta Marzorati, Per Como, ha chiesto chiarimenti sul passaggio dall’iva al 10 al 20 per cento per gli interventi al cantiere delle paratie. Il sindaco ha risposto che erano in attesa di un chiarimento da parte dell’Agenzia delle entrate e per questo non hanno avuto subito una risposta univoca. La consigliera del,a lista civica comasca ha chiesto lumi anche sulla limitazione del traffico in via Milano e l’assessore Stefano Molinari ha chiarito che è alla ricerca di una intesa fra residenti e commercianti per trovare una soluzione che possa soddisfare tutti. La consigliera ha chiesto delucidazioni anche sul rimborso di alcuni interventi di restauro a Villa Geno, dove un privato ha preso in affitto una struttura comunale. L’assessore Cenetiempo ha chiarito che l’intervento è stato più oneroso del previsto data una situazione di precarietà della struttura inaspettata e che ora, dopo gli interventi «il bene che resta è magnifico». La Marzorati ha chiesto dei chiarimenti anche sul doppio incarico della avvocatessa comunale per cui, per il sindaco, non sussiste alcun problema.

Silvia Magni, Pd, ha posto il problema della posa delle fognature e del teleriscaldamento ad Albate fatta senza neanche avvisare la Circoscrizione. «Mi scuso della mancata comunicazione – ha detto l’assessore Stefano Molinari – ma data la mole di lavoro gli uffici non sono riusciti a comunicare la cosa, non è una giustificazione, però…».

Bruno Magatti, Paco, ha chiesto chiarimenti sulla qualità della refezione in C’ì d’industria «ci sono anche dei moduli sulla non conformità? E cosa dicono?». Una piccola querelle sulla risposta del sindaco che ha risposto alla domanda del consigliere affermando che stando lo stesso nella Commissione speciale sulla struttura comasca avrebbe potuto avere le risposte: «Io ho posto un’altra domanda, chiedo al sindaco una risposta».

Surreale la risposta all’intervento di Marco Butti, Pdl, che ha chiesto come mai un esercente in piazza De Gasperi non abbia avuto risposta ad una richiesta di occupazione di suolo pubblico fatta nell’inverno dell’anno scorso per l’estate ormai passata: «Pensavo di aver risposto via mail, non so perché non le è arrivata» ha detto l’assessora Sosio.

Marcello Iantono, Pd, ha chiesto per ultimo chiarimenti sull’aumento delle spese per le paratie, il sindaco ha riproposto le cifre già conosciute, e chiesto spiegazioni sul nuovo appalto per la raccolta dei rifiuti: «non so casa altro possa rispondere in più a quello che ho già detto» è stata la risposta dell’assessore Peverelli. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

 

 

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