Cultura per lo sviluppo

L’assessorato alla cultura del Comune di Como ha organizzato nella bella sede di Villa Olmo, per il 5 e 6 novembre 2010, il convegno La cultura per lo sviluppo. Il valore della cultura e della conoscenza per la città che cambia. Rappresentanti di ministeri, enti di stato, associazioni di volontariato, imprenditori dei beni culturali sono stati i relatori della prima giornata di lavori, iniziata con i saluti dei rappresentati delle istituzioni, tra cui il sindaco Bruni, e l’introduzione dell’assessore Gaddi, che ha spiegato come uesto appuntamento sia un momento di riflessione sul valore strategico della cultura intesa come motore di sviluppo che genera ricchezza. «Se Como, anche sulla base del prestigio internazionale che ha guadagnato in questi anni, accetta la sfida di puntare di più sulla cultura, allora sarà in grado di creare nuove opportunità di crescita e nuovi posti di lavoro. Como è sempre stata una città operosa, e proprio per questo capisce che oggi la cultura serve anche per stimolare creatività e fiducia, ingredienti fondamentali per restituire alla città quel ruolo economico di primo piano che ha sempre avuto. La crisi ci obbliga a guardare in questa direzione per costruire il benessere di domani».

L’intervento più atteso della mattinata è stato quello di Mario Resca, Direttore Generale per la valorizzazione del patrimonio culturale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Resca vanta una lunga carriera nel mondo editoriale, della finanza e dell’alta moda. Dal 1995 al 2007 è stato presidente e amministratore delegato di McDonald’s Italia. Nel 2008 è nominato consigliere per le politiche museali del ministro per i Beni e le attività culturali Sandro Bondi e, con la riorganizzazione degli uffici del ministero nel 2009, è stato nominato Direttore generale per la valorizzazione del patrimonio culturale presso il Ministero dei Beni Culturali, nomina contestata da buona parte degli addetti ai lavori, del mondo accademico ed intellettuale per il background aziendalistico di Resca e la mancanza di competenze culturali.  Resca ha sempre risposto alle critiche dichiarando di non essere esperto nel campo artistico però di poter  portare l’esperienza dell’organizzazione di aziende in difficoltà, di poter attirare turismo culturale, di essere in grado di lavorare sull’immagine, di fare marketing.

Questa filosofia è emersa con molta evidenza nel corso del suo intervento. Resca sostiene che la cultura sia una risorsa economica importantissima: ogni euro investito ha un ritorno di dodici volte. Non potendo più competere con i paesi emergenti nella produzione di beni materiali dobbiamo puntare sui servizi ed, in modo particolare, su quelli culturali e turistici. Il nostro punto di forza è il Patrimonio Culturale ma questo va gestito in modo manageriale: chi è esperto in archeologia o storia dell’arte non necessariamente è un buon manager o un buon comunicatore. La nuova impostazione nella gestione dei beni culturali, più attenta all’efficienza dell’organizzazione e al marketing, secondo Resca comincia a dare i suoi frutti: negli ultimi nove mesi i visitatori dei musei sono aumentati del 12%. Come si è ottenuto questo risultato? Prima di tutto, afferma il Direttore, abbiamo creato una squadra di funzionari pubblici all’interno del Ministero  che lavora per obiettivi, punta su marketing e pubblicità, utilizza nella comunicazione un linguaggio semplice e diretto e tecnologicamente avanzato (Fecebook, You tube, Google street view). La squadra concepisce il bene culturale come risorsa strategica per il turismo, per l’indotto che può generare la sua fruizione, come biglietto da visita all’estero. In questo campo contatti importanti sono stati stretti con Cuba, Iran, Iraq, Afghanistan ma soprattutto con il Ministero della Cultura Cinese che ha avuto come conseguenza la prossima apertura a Pechino, in Piazza Tienanmen, di un museo italiano di mille metri quadrati. Secondo Resca valorizzazione e tutela sono le facce di una stessa medaglia: non c’è contrapposizione ma condivisione.

Gli altri interventi della mattina hanno avuto diversi nuclei tematici. Ledo Prato, Segretario Generale della Fondazione Città Italia ha affrontato il tema della cultura come capacità di crescita economica e creativa del paese. Matteo Brega, docente della Facoltà Arti Patrimoni e Mercati, Università Iulm Milano, si è dedicato al ruolo della cultura nella società dei consumi .

Nel pomeriggio hanno preso la parola Daniele Rosa, Direttore Comunicazione Gruppo Bayer, che ha  spiegato quali siano le nuove frontiere della sponsorizzazione culturale da parte di una multinazionale; Anna Gastel, presidente Fai Lombardia, che illustrato la mission e le attività della Fondazione; Matteo Marzotto, presidente dell’Agenzia nazionale del turismo, ha, invece, evidenziato l’importanza di un brand unico per l’Italia; infine Domenico Piraina, responsabile coordinamento e gestione mostre del Comune di Milano, che ha focalizzato l’attenzione sulla centralità delle Grandi mostre per creare ricchezza aggiunta nell’economia di una città come Milano.

Verso gli Stati generali della cultura: Como discute del suo futuro è il tema della seconda giornata del convegno nella quale verrà presentato il sito culturacomo.it.  [Patrizia Di Giuseppe, ecoinformazioni]

 

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