Il Consiglio comunale di Como di lunedì 14 febbraio

Iniziata la discussione sulla lottizzazione della Argent al Bassone

Nelle preliminari al Consiglio comunale di Como di lunedì 14 febbraio Vittorio Mottola, Pd, ha riproposto il problema dell’utilizzo della palestra della Scuola media Foscolo, in cui non possono essere utilizzate palle che potrebbero rompere alcuni vetri, presentandosi in aula con alcuni palloni distribuendo un manifesto dei diritti dei ragazzi per fare sport. Guido Martinelli, Lega, dopo la presentazione fatta dal suo Gruppo di una mozione per la riduzione degli emolumenti ai consiglieri, ha presentato una delibera in tal senso chiedendo il sostegno e la firma dei colleghi per poterla discutere. Marcello Iantorno, Pd, dopo essere ritornato sulle nomine a Como servizi urbani, da lui ritenute illegittime, ha chiesto all’Amministrazione la disponibilità per un incontro a Palazzo Cernezzi il 17 marzo per festeggiare i 150 anni dell’Unità nazionale alla presenza delle autorità. Alessandro Rapinese, Adesso Como, ha denunciato quella che ha definito quasi un’intimidazione, una minaccia di adire a vie legali, dopo la presentazione della mozione che chiede spiegazioni sulla presenza del dirigente Tullio Saccenti durante l’audizione del consigliere Donato Supino sulla Ca’ d’industria.

 

Ticosa

Il primo cittadini comasco ha quindi preso la parola per relazionare sulla vertenza in corso con Multi sul recupero dell’area ex Ticosa: «Il Tar ha detto di non escutere la garanzia di Multi». I problemi sono sorti con alcuni emendamenti approvati dal Consiglio e perciò Bruni ha invitato ad essere più attenti.

 

Piano Argent al Bassone

Bruni ha quindi presentato l’insediamento proposto dalla Argent al Bassone. Un progetto con un iter accidentato iniziato nell’ottobre del ’91, quando venne presentato un piano di lottizzazione per un’area industriale. Il progetto venne bocciato dal Comune e l’azienda fece ricorso iniziando un a diatriba giudiziaria tutt’ora in corso. «Abbiamo ricevuto la piena e formale disponibilità dell’operatore per lasciar perdere ogni vertenza  se viene approvato il piano» ha detto Bruni chiedendone quindi l’approvazione anche perché per il primo cittadino l’iter processuale comporterà «probabili conseguenza negative per il Comune di Como», nello specifico un ingente risarcimento danni.

Il progetto, redatto dal consigliere Dario Valli, Area 2010, che non ha presenziato in aula, prevede la costruzione di un quartiere con edifici di 2-3 piani, alte massimo 9,5 metri, per 193 unità immobiliari residenziali e 10 commerciali, per 43.500 metri cubi in un’area tagliata a metà dalla futura tangenziale comasca che andrà ad intaccare una zona di biodiversità che andrebbe tutelata secondo la Rete ecologica del nuovo Piano territoriale di coordinamento provinciale. Contrario il parere della Circoscrizione per la mancanza di servizi e l’impatto sulla viabilità.

Molti i chiarimenti chiesti dai consiglieri comunali: «Il Piano regolatore prevedeva in quest’are una edificazione di 14 mila metri cubi – ha affermato il capogruppo del Pd Mario Lucini – in questo piano attutivo se ne prevedono 40 mila! Se ne concedono 26 mila in più senza neanche aver perso la causa». La discussione è stata, data anche l’ora e la proposto di Lucini di sospendere la discussione per poter fare approfondimenti, rimandata alla prossima seduta. [Michele Donegana, ecoinformazioni]

 

 

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