Bruni ci riprova
La Giunta comasca adotta due Piani attuativi «non è una nuova cementificazione, verranno riqualificate aree industriali» dice il primo cittadino comasco che ripropone l’intervento, bocciato dal Consiglio, di via Torriani
«Così come previsto dal cosiddetto Decreto Sviluppo, la giunta di Palazzo Cernezzi ha oggi approvato due piani attuativi conformi al piano regolatore vigente – spiega il Comune di Como –, il piano di recupero proposto dall’immobiliare Castellini per la realizzazione di un edificio residenziale in via Castellini e il piano di recupero proposto dalla società Torriani Immobiliare per la realizzazione di un edificio residenziale in viale Innocenzo XI».
«Stiamo parlando di piani attuativi la cui istruttoria è già stata completata e i cui progetti sono già stati valutati positivamente dagli uffici – dichiara il sindaco di Como Stefano Bruni – I progetti in questione sono previsti dal Piano regolatore vigente non sono frutto di una norma deliberata appositamente dalla giunta e il diritto di chi possiede volumi edificabili non si può cancellare. I progetti non comporteranno nuova cementificazione perché riguardano aree industriali ora dismesse che verranno così riqualificate e con la realizzazione di cubature inferiori a quelle esistenti».
Per via Castellini «Le volumetrie esistenti verranno notevolmente ridotte passando dagli attuali 3045,39 metri cubi a 2076,87 metri cubi. In totale verranno ricavati 7 appartamenti, 14 posti auto, 5 cantine. Per la monetizzazione delle aree per attrezzature pubbliche e di interesse pubblico la proprietà verserà nelle casse dell’amministrazione 77mila euro (per la precisione 77.490,00)».
In via Torriani-viale Innocenzo XI: «Il progetto, firmato dall’ingegner Roberto Damia, prevede, al posto dell’ex stamperia Artigiana, la realizzazione di un edificio di otto piani fuori terra, ad esclusivo uso residenziale, pari a 28 unità immobiliari e 85 posti auto, ubicati su due livelli (livello terra 45 posti, livello interrato 40 disposti su due piani)».
Questa proposta venne bocciata in fase di adozione definitiva dal Consiglio comunale: «La volumetria di progetto è pari a 8724 metri cubi e per la monetizzazione delle aree a standard l’amministrazione incasserà 321mila euro (per la precisione 321.030,00 euro corrispondenti alla monetizzazione dell’intera quota di aree destinate ad attrezzature pubbliche e di interesse pubblico o generale, pari a 1566 mq)».
«L’altezza massima del nuovo edificio sarà di 24,75 metri (riferita all’intradosso del solaio di copertura dell’ultimo piano abitabile) e sul tetto, senza superare la quota massima di altezza prescritta dal consiglio – il punto più contestato nell’Assemblea di Palazzo Cernezzi – e pari a 27,50 metri (ossia la quota del colmo dell’edificio attiguo), saranno posizionati gli impianti tecnologici e per il contenimento energetico. Il fabbricato avrà caratteristiche di costruzione e modalità di esecuzione tali da garantire un livello di contenimento energetico di Classe A+».
I due interventi sono all’albo per un mese per ottenere eventual osservazioni prima dell’approvazione definitiva.
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