Aperta la campagna L’Italia sono anch’io

E’ stata aperta ufficialmente anche a Como la campagna “L’Italia sono anch’io” per il diritto di cittadinanza e il diritto di voto. Allo Spazio Gloria gli interventi di Enzo D’Antuono (presidente dell’Arci di Como), Luisa Seveso (presidente delle Acli di Como), Roberto Bernasconi (direttore della Caritas Diocesana), Alessandro Tarpini (segretario generale Cgil di Como) e di Rosangela Pifferi (Cisl di Como) hanno riassunto gli elementi più significativi di questa fondamentale campagna di civiltà che chiede allo stato italiano di riconoscere la nazionalità a tutte le persone che nascono sul territorio e il diritto di voto (almeno amministrativo) a chi da più di cinque anni condivide la vita, il lavoro e  i problemi di questa nazione.

Ad aprire il pomeriggio è stato il bel documentario Fratelli d’Italia di Claudio Giovannesi dedicato a tre storie di giovani immigrati di seconda generazione. Alin (romeno), Masha (bielorussa) e Nader (egiziano) condividono la scuola in un istituto tecnico di Ostia; vivono la vita dei loro coetanei; parlano lo stesso italiano (con lo stesso accento romanesco); hanno gli stessi miti. Ma sono “diversi”: sono ancora stranieri, vivono lo scontro con la loro cultura di origine, con la percezione di alterità che riconoscono nei loro vicini, con i problemi burocratici di chi non è “pienamente” cittadino. Con un linguaggio sobrio e incalzante, senza nessun cedimento alla retorica né ai buoni sentimenti, Claudio Giovannesi riesce a raccontare un pezzo di adolescenza “sul confine” della cittadinanza (e – va detto – anche un pezzo di adolescenza tutta italica).

La vera e propria presentazione della campagna è stata affidata agli interventi. Enzo D’Antuono – dell’Arci – ha sottolineato come l’impegno per il diritto di cittadinanza deve segnare senza incertezze quel “cambiamento” di cui si scorge qualche segno. Roberto Bernasconi – della Caritas – ha ricordato come vivere l’accoglienza dei profughi debba significare riappropriarsi della vita delle comunità locali attraverso un più forte impegno nel sociale e nella politica. Alessandro Tarpini – della Cgil – ha espresso la convinzione che il livello di civiltà di un paese si misuri in primo luogo in relazione alla diffusione dei diritti e che tra questi il diritto di cittadinanza non può essere considerato un marginale strumento di propaganda elettorale; anche per l’Italia non c’è futuro senza apertura. Rosangela Pifferi – della Cisl – ha ammesso qualche ritardo da parte della sua organizzazione riguardo alla campagna (tanto che a livello nazionale non c’è ancora stata un’adesione ufficiale) ma ha annunciato un intenso impegno in sede locale. Luisa Seveso – delle Acli – ha tenuto soprattutto a sottolineare l’importanza del contributo di Mohamed Ba, performer senegalese, formatore e mediatore culturale, che da tempo è impegnato in un percorso di narrazione della realtà degli immigrati in Italia. Il suo monologo Italiano è anche lui (titolo estemporaneo Sono incazzato bianco) ha concluso l’incontro: è un racconto teso e fluente, in cui, alternando il registro comico a quello drammatico, il racconto autobiografico ai quadretti sociologici (con qualche succosa lezione di economia e di grammatica), viene raccontata la vita “vera” e non di maniera delle persone “italiane” solo a metà, solo quando “c’è bisogno di loro”…

Peccato che il pubblico non fosse troppo numeroso, per un’occasione che meritava più attenzione da parte della città e del territorio, da parte della cultura e della politica.

A sottolineare però l’importanza dell’incontro ci hanno pensato provocatori fascisti che nella notte hanno appeso fuori dallo Spazio Gloria uno striscione con la scritta “No ai falsi italiani” firmata Forza Nuova. L’episodio non ha mancato di suscitare qualche preoccupazione come sintomo della degenerazione politica della città. Ma, nelle parole di tutti i presenti, questo significa solo andare avanti con maggiore determinazione.

Arci Xanadù ha già in programma sempre allo Spazio Gloria tre incontri organizzati in collaborazione con le associazioni delle varie comunità nazionali presenti a Como sul tema dell’immigrazione. A partire dal 23 ottobre la rassegna “Nuovi mondi, nuove visioni” presenterà alla domenica pomeriggio i tre film italiani dedicati nell’arco di questo a questa tematica: Terra ferma di Emanuele Crialese, Cose dell’altro mondo di Francesco Patierno, Io sono lì di Andrea Segre. [fabio cani – Ecoinformazioni]

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