Alcune opere del vincitore del premio Manor 2011, Pascal Schwaighofer, saranno esposte fino all’8 gennaio 2012 al Museo Cantonale d’arte di Lugano, via Canova 10. Apertura  martedì dalle 14 alle 17, da mercoledì a domenica dalle 10 alle 17, lunedì chiuso

 «A partire dal 2005, quando è stato istituito per la prima volta in Ticino, il Museo Cantonale d’Arte ospita ogni due anni la mostra personale dell’artista a cui viene attribuito il Premio culturale Manor – chiarisce un comunicato stampa –. Il premio 2011 è stato assegnato a Pascal Schwaighofer (1976), artista ticinese, attualmente residente a Rotterdam, che nella mostra allestita al secondo piano del Museo e intitolata Opoyaz propone, a partire dal 29 ottobre, una serie di lavori recenti realizzati espressamente per l’occasione».

«Il titolo della mostra, che riprende quello di uno dei lavori esposti, e che a prima vista sembra evocare i luoghi misteriosi e lontani di un Oriente favoloso – spiega la nota – è in realtà costituito dall’acronimo della “Società per lo studio del linguaggio poetico”, fondata a Mosca nel 1916 da alcuni esponenti del formalismo russo. Utilizzando questo nome ormai caduto nell’oblio e ricontestualizzandolo in un ambito completamente nuovo, l’artista fornisce fin da subito una chiave di lettura fondamentale allo spettatore, indicandogli la centralità del concetto di straniamento, che per i formalisti russi costituiva la specificità del linguaggio poetico. In tutta la mostra si avverte infatti un continuo slittamento rispetto alle nostre abitudini e attese percettive, che si materializza in una serie di lavori realizzati con tecniche diverse – dalla fotografia alla scultura, dalle stampe su carta alle installazioni – nei quali l’artista sembra spesso ritrarsi per lasciare spazio alla natura. Quasi tutti i lavori si caratterizzano, infatti, per una materialità fragile e duttile, sulla cui superficie sembra depositarsi, come un segno labile, le tracce di un possibile significato. Altro filo conduttore che percorre la mostra è il riferimento all’arte e alla cultura giapponese. Dichiarato in maniera esplicita nell’opera Que ora son en el Japon?, costituito da una serie di silografie di Hokusai riprodotte attraverso la tecnica dell’emulsione fotografica direttamente su muro, questo riferimento è però presente anche in tutti gli altri lavori esposti, dove l’essenzialità della ricerca plastica e il rigore concettuale dialogano con la sensibilità e la ritualità tipiche della cultura nipponica».

Per informazioni Internet www.museo-cantonale-arte.ch.

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