Porte chiuse ai negozi, blocco del traffico, controllo delle temperature negli uffici pubblici
Queste le richieste di Legambiente Como al sindaco Bruni preoccupata per la salute dei cittadini e dalle sanzioni dell’Unione europea
«Nel mese di novembre sono stati 20 i giorni in cui il PM10 a Como ha superato il limite di 50 µg/m3 (dati ARPA Lombardia); nel 2011 siamo arrivati a 64 giorni di superamento del limite e manca ancora un mese alla fine dell’anno – dice una lettera aperta della sezione comasca di Legambiente indirizzata al primo cittadino del capoluogo lariano Stefano Bruni di giovedì 1 dicembre –. Data la ormai chiara evidenza dei danni sanitari importanti che possono derivare alla salute dei cittadini da questa inaccettabile situazione, Le chiediamo di agire subito con i mezzi a Sua disposizione per adottare provvedimenti di urgenza al fine di diminuire la congestione di gas a cui ogni giorno siamo esposti, a cui sono esposti i nostri figli e che rendono l’aria della città irrespirabile nel periodo novembre-febbraio».
Le richieste sono «di attuare immediatamente e per tutto il periodo invernale azioni volte al controllo delle temperature negli uffici pubblici e di intraprendere provvedimenti seri per il controllo della temperatura e della qualità degli impianti privati», oltre a «limitare fortemente la circolazione degli autoveicoli qualora il PM10 superi il limite per alcuni giorni consecutivi, considerando un periodo che non sia superiore a cinque giorni, e mantenere tale limitazione fino a raggiungimento di valori sotto il limite giornaliero», per ultima la domanda di «emanare un’ordinanza che imponga la chiusura delle porte dei negozi per tutto il periodo di utilizzo dei riscaldamenti».
Una lettera che non lesina una critica all’operato del primo cittadino, «le ultime iniziative dell’amministrazione rispetto all’area dei portici Plinio non ci trasmettono fiducia», e che sprona all’azione anche per non incorrere in esborsi da parte dell’Amministrazione: «Ci appelliamo, comunque, affinché Lei adempia ad uno dei doveri del Suo mandato, ai sensi dell’articolo 50 D.Lgs 18 agosto 2000 n. 267 [“in caso di emergenze sanitarie o di igiene pubblica a carattere esclusivamente locale le ordinanze contingibili e urgenti sono adottate dal sindaco, quale rappresentante della comunita’ locale”]. Peraltro, l’inadempienza dell’amministrazione verso queste tematiche espone la città di Como alle sanzioni dell’Unione europea (massimo 35 giorni/anno di superamento); e, dal prossimo anno, i limiti saranno abbassati».