Consiglio comunale: Bruni va sotto e il Villaggio dello sport non passa

Nell’ultima seduta prima delle vacanze natalizie il sindaco di Como ha cercato di far passare la nuova struttura sportiva, ma i consiglieri hanno abbandonato l’aula

 Preliminari

Del problema della pericolosità di via S. Giacomo e dei camper che stazionano in via Segantini è tornato  parlare, nelle preliminari al Consiglio comunale di Como di lunedì 19 dicembre, il consigliere del Gruppo misto Vittorio Mottola, mentre Donato Supino, Prc, ha chiesto una riflessione più approfondita sulla pedonalizzazione dell’area dei Portici Plinio e i conseguenti cambiamenti sulla mobilità cittadina per quanto riguarda il trasporto pubblico.

Il consigliere comunista ha anche chiesto all’amministrazione di interessarsi al caso del cittadino che per protesta per ottenere una casa comunale si è legato ad una colonna del Cortile antico di Palazzo Cernezzi, «è un invalido sotto sfratto», a lui si è aggiunto Pasquale Buono, Fli, .

Mario Molteni, Per Como, ha annunciato la presentazione di una nuova interrogazione sull’illuminazione pubblica con un elenco dei punti fuori servizio in vittà, mentre Silvia Magni, Pd, ha chiesto ancora di rimuovere i bidoni posizionati irregolarmente davanti alla Cometa in via Madruzza: «Non credo che il Codice dela strada preveda dei sistemi simili, si può sistemare la segnaletica orizzontale per quando i ragazzi escono da scuola».

Per richiedere la sistemazione del ponte per lo svincolo di ingresso della A9 a Ponte Chiasso è poi intervenuto Luigi Bottone, Pid.

Monetizzazioni e proprietà privata

Insediatosi il Consiglio Emanuele Lionetti ha annunciato per il suo gruppo, Autonomia liberale Forza Como, il passaggio di testimone a capogruppo fra Piercarlo Frigerio e Arturo Arcellaschi.

Il sindaco Bruni ha quindi presentato un piano per la cessione di aree, posteggi e un giardino, di un edificio costruito nel 1996 fra via Alciato e via Dei Mille. Avrebbero dovuto essere cedute al Comune al termine dell’intervento, ma posizionate all’interno della struttura, non sono mai state rese pubbliche «ma sono 16 anni che hanno l’usufrutto di quelle aree!?!» hanno chiesto in coro allibiti Mario Lucini, Pd, Bruno Magatti, Paco, e Vincenzo Sapere, Ps.

In soccorso al sndaco è intervenuto l’ingegnere Laria che ha sostenuto la necessità della vendita (642mila euro) data anche le carenze della struttura (le uscite di sicurezza da sistemare).

Una situazione paradossale, quella di aree comunali non utilizzabili perché concepite come strettamente di pertinenza degli interventi effettuati da privati, sottolineata anche da Mottola: «Ci sono altri 10-15 Piani attuativi nelle stesse condizioni!».

Al voto la proposta di monetizzazione è passata con i soli voti della maggioranza, l’astensione delle minoranze e il voto contrario di Prc e Paco.

Villaggio dello sport

Il sindaco ha poi chiesto di affrontare la delibera sul Villaggio dello sport, sospesa il 28 di febbraio precedente, una proposta che ha indispettito le minoranze e la maggioranza degli autonomisti data l’intempestività del provvedimento, il suo posizionamento a ridosso delle festività e le poche possibilità di riuscire anche solo a iniziare i lavori, di un progetto da 6 milioni e 400mila euro, prima della fine del mandato.

Magatti ha così chiesto la verifica del numero legale che, data l’uscita dal’aula delle minoranze e di quasi tutti gli autonomisti, non è stato raggiunto. Lo stesso al secondo appello, in aula erano presenti solo Pdl, Lega, il presidente Pastore e Massimo Serrentino, unico fra gli autonomisti, e la seduta è stata perciò dichiarata deserta. [Michele Donegana]

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