Un treno da Lecco a Lugano e un collegamento Como-Cantù

Queste le proposte del Pd scaturite dall’incontro di giovedì 12 aprile a Cantù Diretto Lecco-Cantù-Lugano: sfida per la Brianza

«L’obiettivo deve essere quello di creare un treno diretto – spiega il capogruppo del Pd in Regione Lombardia Luca Gaffuri – che, fermandosi solo in determinate stazioni strategiche come Molteno, Merone, Cantù e Como dove avvengono interscambi con altre direttrici, possa servire l’utenza fino al cuore del Canton Ticino favorendo così gli spostamenti dei lavoratori frontalieri e dei semplici cittadini diretti a Varese e all’aeroporto di Milano Malpensa, una volta ultimata la riattazione sulla direttrice Mendrisio-Stabio».

Per fare ciò «è necessario introdurre un convoglio ogni 30 minuti nelle ore di punta e ogni ora nelle altre fasce orarie, studiando le coincidenze con i treni della direttrice Milano-Erba alla stazione di Merone».

«È interesse comune che si realizzi un collegamento tra Lecco, la parte orientale del territorio lariano e la bassa Valtellina con la Svizzera attraverso quello che noi chiamiamo “Pedemontana ferroviaria” e loro “Treno Regio” – aggiunge il consigliere regionale del Pd e segretario dell’Ufficio di presidenza Carlo Spreafico –. Il rischio è che questa area sia costretta a continuare a passare da Milano per andare in Europa, risultando però emarginata dai nuovi assi di collegamento continentale».

«Ci sono le condizioni per realizzare la pedemontana ferroviaria in tempi rapidi ed a costi accessibili anche utilizzando la nuova società costituita tra Trenord e Tilo – aggiunge Spreafico –. Il territorio deve essere il principale motore di questa strategia che punta ad aprire la nostra area e il mercato del lavoro alle opportunità del Ticino».

Un esempio positivo di rivitalizzazione di linee ferroviarie in disuso è quello della Val Venosta e la Lucera – Foggia, ma dall’incontro è nata anche la proposta di un collegamento suburbano tra Como e Cantù con corse ogni 30 minuti «che possono portare un cittadino in pieno centro a Como in soli 18 minuti contro l’oltre mezz’ora che ci vuole in auto e non nelle ore di punta».

«Se poi trovasse concretizzazione un progetto per il ripristino del cosiddetto collegamento “Radetzky” tra le stazioni Trenitalia di Albate Camerlata e FNM di Como Camerlata – conclude una nota alla stampa –, questi convogli potrebbero raggiungere addirittura in poco più di 20 minuti anche le stazioni di Como Borghi e Como Lago sfruttando la linea delle Ferrovie Nord». [md – ecoinformazioni]

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: