Contro la barbarie della violenza: unità
Hanno risposto almeno trecento persone al tam tam di blog, facebook, twitter e sms che si è attivato alle 15 di sabato 19 maggio, quando la società civile, le forze politiche e le organizzazioni sindacali hanno deciso di autoconvocarsi in piazza Duomo a Como per le 18 per esprimere solidarietà alle vittime e condannare l’attentato di Brindisi. Forte l’unità di intenti tra i presenti e l’orrore per il primo attentato che ha colpito giovani donne i loro cari, la scuola, la cultura e con essa il cuore della civiltà. Guarda la galleria delle foto di Fabio Cani.
Nella manifestazione senza bandiere le differenze politiche, che pure esistono e costituiscono la sostanza della democrazia, hanno saputo trovare una voce concorde, quella della condanna della violenza assassina che è sempre illegalità e mafia. Il presidio si è concluso con alcuni interventi. Luisa Seveso ha ricordato la centralità della scuola, fondamento della costruzione della cultura della cittadinanza e baluardo della legalità, e ribadito l’importanza dell’impegno per la coesione sociale. Alessandro Tarpini ha affermato che la consapevolezza della crisi e dei drammi che determina richiedono ancora maggiore fermezza, a partire dalla necessità di contrastare anche nel territorio lariano i messaggi mafiosi, come l’intimidazione di cui è stato oggetto il sindaco di Fino Mornasco. Enzo D’Antuono ha evidenziato, al di là dei dubbi ancora irrisolti sui reali autori dell’attentato, che esso vuole colpire coloro che lottano contro le mafie e i tanti giovani, come quelli che nella nostra città 15 giorni fa hanno partecipato alla Carovana antimafie. La parlamentare Chiara Braga, senza celare la commozione per la tragedia avvenuta, ha assunto la responsabilità istituzionale di garantire il diritto di crescere in una società senza violenza e la consapevolezza di essere tutti coinvolti, di non avere paura e di essere in piazza proprio per affermarlo. Concorde anche la parlamentare Erica Rivolta che ha chiarito come la lotta contro la violenza non deve avere colore, la legalità è obbiettivo comune, la situazione richiede di reagire con rabbia e forza per la civiltà. Gerardo Larghi ha sostenuto la necessità di partire dai ragazzi per vincere la criminalità, e, ritornando sulle intimidazioni subite dal sindaco di Fino Mornasco, ha espresso solidarietà a chi a Brindisi e nel nostro territorio contrasta minacce e cultura di morte. Il presidio si è concluso con l’intervento di una studente, Federica Pollice, che ha dichiarato: «Colpendo la scuola, che per i giovani è sicurezza, è stato compiuto un attacco alla civiltà». [Gianpaolo Rosso, ecoinformazioni]