Restauro per le tele di Santa Cecilia a Como

Dei privati benefattori hanno finanziato il recupero di tre opere poste sui tre altari della chiesa comasca

«La Vergine Addolorata, pertinente all’altare maggiore, e le due pale collocate sugli altari laterali, raffiguranti la Crocifissione e l’Assunzione della Vergine sono state infatti staccate per essere sottoposte ad interventi di restauro» spiegano dal Comune di Como.

Già in passato: «Per iniziativa del Settore musei del Comune di Como, che detiene la proprietà dell’edificio, le ultime due tele furono sottoposte nel 2009 a velinatura protettiva con carta di riso, per impedire perdite della pellicola pittorica, che presentava vistosi sollevamenti».

«Urgeva tuttavia intervenire con un restauro effettivo, reso ora possibile dalla generosità di privati cittadini, indirizzati in tal senso da don Carlo Calori, responsabile della parrocchia di San Fedele, sotto la cui giurisdizione si trova l’edificio, che fu chiesa esterna del monastero femminile qui insediato dal XIII secolo e inglobata in età neoclassica nel liceo cittadino – prosegue il comunicato –. Il restauro sarà condotto da Laura De Nardi, con la direzione di Daniele Pescarmona (direttore della Soprintendenza per i beni storico artistici e etnoantropologici) e di Maria Letizia Casati (responsabile scientifico della Pinacoteca civica)».

«Le due tele dipinte da Francesco Innocenzo Torriani (Mendrisio 1648 – Como 1700) egregiamente dialogano con la serie di opere del pittore milanese Filippo Abbiati, che ornano le pareti laterali della chiesa, con le quali condividono l’orchestrazione luministica complessa, di forte impatto chiaroscurale, e il registro espressivo magniloquente – spiega la nota –. Il terzo quadro, pertinente all’altare maggiore, sostituì nel XIX secolo la pala originaria, raffigurante i Santi Cecilia, Valeriano e Tiburzio, dipinta da uno dei maggiori seguaci di Caravaggio, Orazio Gentileschi. L’opera fu sequestrata nel 1801, in seguito alla soppressione del monastero, ed entrò a far parte delle collezioni destinate alla Pinacoteca di Brera di Milano. La Vergine Addolorata, assistita in basso a sinistra da due angioletti che reggono la corona di spine e i chiodi della crocifissione e invocata a destra dal committente, proviene dalla distrutta chiesa di Santa Maria dei sette dolori. Fu dipinta da un ignoto pittore intorno al 1644, data incisa sull’epigrafe in lingua spagnola, salvata e applicata sulla parete destra in Santa Cecilia. Alonso Basquez, vicecastellano del governatore spagnolo e dedicatario dell’epigrafe, fece erigere la chiesa dell’Addolorata nel bastione di Porta Torre». [md – ecoinformazioni]

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